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Classificazione Vocale e Scelta del Repertorio Lirico

In breve:
Prima parte del dossier prodotto dalla Dott.ssa Maria Elena Berioli in esclusiva solo per i lettori di Liricamente relativo alla classificazione vocale e alla scelta del repertorio lirico.
La cavità di risonanza nella Classificazione Vocale e nella scelta del Repertorio

Tre sono le considerazioni basilari:
  1. la voce cantata si forma, come è noto, per vibrazione delle strutture laringee (sulla spinta del fiato espiratorio) ma anche per amplificazione da parte delle cavità di risonanze. Quindi sono due le strutture coinvolte nella classificazione vocale:
    • la conformazione cordale;
    • la conformazione del tratto vocale a parità di importanza.
    La sola costituzione cordale non è sufficiente a determinare l'inquadramento vocale.
  2. la struttura anatomica condiziona alcuni elementi della vocalità, ma le proprietà biologiche (es.: elasticità, forza contrattile, consumo energetico, resistenza etc.) sono soggette ad evoluzione e a variazioni nel tempo di maturazione fisica (sviluppo biologico), inoltre secondo il tempo di esercizio (apprendimento di tecnica vocale). Infatti qualsiasi abilità connaturale, se non esercitata in tempi determinati, tende a perdersi.
  3. l'apparato vocale è soggetto ad evoluzione biologica (come già detto) sino a 30-33 anni mediamente. Nel giovane studente la definizione della vocalità in età giovanile spesso non corrisponde all'età futura.
È proprio la capacità di leggere nella potenzialità in sviluppo, cioè nella evoluzione possibile dei due elementi citati, che il medico esperto aiuta ad inquadrare la vocalità futura, anche dinanzi a condizioni apparentemente in contrasto con una valutazione acustica se è un unico metro di valutazione (es.: autentico soprano lirico leggero?). Oppure per favorire una scelta ponderata di studio e repertorio per voci, così dette, bivalenti (es.: baritenore).

Ecco perché l'inquadramento corretto della appartenenza vocale e nel giusto tempo di attività o studio è necessario per:

  • evitare tempo perduto e spese;
  • imparare una tecnica di canto che sviluppi tutte le potenzialità;
  • per accedere a più repertori possibili o, viceversa, non affrontare repertori inadatti che angosciano la vita professionale e conducono a patologie;
  • preparare una buona o ottima vocalità per l'età matura e per i tempi successivi;
  • assistere correttamente gli allievi, nella eventualità di insegnamento.

Nell'affrontare il tema della appartenenza vocale occorre avere chiaramente presenti i contenuti fisici del suono:

  1. altezza (nella vocalità i “toni”, la “tessitura”);
  2. intensità (nella vocalità, il “volume”);
  3. timbro (nella vocalità il “colore” e come correlati lo “squillo” la corsa” etc.).
1) L'altezza del suono è determinata dalla costituzione delle corde vocali (CCVV) in lunghezza, larghezza, spessore, ma anche elasticità, capacità contrattile (FIG.1):
Figura 1 - L'altezza del suono è determinata dalla costituzione delle corde vocali (CCVV) 
in lunghezza, larghezza, spessore, ma anche elasticità, capacità contrattile

Nella valutazione devono anche aggiungersi: durata di contrazione, costituzione istologica (epitelio) ed eventuali segni anomali.
Tutti questi elementi sono fortemente indicativi delle appartenenze ad una tessitura e di possibile repertorio, ma non sono sostanziali, se non si considerano gli altri due costituenti del suono.

Genericamente si può valutare la lunghezza delle corde correlata al registro acuto, se corte, alla registro grave. La larghezza sostanzialmente è indice di abilità in registro sovracuto ed agilità. Lo spessore correla a intensità di contrazione, intensità del suono.

La stroboscopia, attraverso lo studio dell'“onda mucosa”, informa circa la “disponibilità” dell'epitelio alla infiltrazione edematosa ed il luogo di rischio per eventuali

patologie.
L'aspetto vascolare informa circa la facilità alle ectasie venose; i depositi ricorrenti di muco ai luoghi predisposti ai precontatti ed in conseguenza agli ispessimenti.

2) L'intensità è proporzionale non tanto al fiato, come si crede comunemente, né alla “forza” muscolare delle corde, ma al rapporto fra la tensione elastica delle corde e il flusso respiratorio (a sua volta dipendente dalla tensione muscolare dei m. m. respiratori).
Quanto più il rapporto è uguale a uno (cioè le due forze si equivalgono), tanto più è valido il volume del suono.

Il seguente schema sintetizza l'intensità di un flusso espiratorio in rapporta alla forza contrattile vocale e alla pressione sottoglottica, espressione della gestione dei muscoli respiratori (FIG.4).

Figura 4 - l'intensità di un flusso espiratorio in rapporta 
alla forza contrattile vocale e alla pressione sottoglottica, espressione della gestione dei muscoli respiratori
 

3) Ma non basta. La voce a livello di vibrazione cordale (fondamentale, voice source, fo) sarebbe inudibile se non fosse amplificata da multipli di armonici che si formano nel vocal tract intanto che viene percorso dal suono.
Esso è lo spazio che si estende dal piano glottico alla punta delle labbra.

È detto anche tubo fonatorio o cavità di risonanza ed è formato:

  • dal vestibolo laringeo a forma di tronco di cono, delimitato dall'epiglottide;
  • dalla faringe estesa dalla radice linguale al retronaso;
  • da tutta la cavità orale;
  • dallo spazio labiale, variabile secondo le diverse vocalizzazioni (FIG. 5-6-7-8).

Figura 5 - Vocal Tract o tubo fonatorio - Clicca sull'immagine per ingrandirla Figura 5b - Vocal Tract o tubo fonatorio - Clicca sull'immagine per ingrandirla

Figura 6 - Vocal Tract o tubo fonatorio - Clicca sull'immagine per ingrandirla Figura 8 - Vocal Tract o tubo fonatorio

Più ancora gli armonici sono gli elementi essenziali nella costituzione del colore e rinforzano i singoli toni prodotti dalle corde vocali e rendono udibili ed esteticamente validi i toni estremi di tessitura (ciò può permettere la estensione di repertorio).
La loro presenza, la qualità dei loro raggruppamenti, può conferire “squillo” e favorire proiezione, superando il “muro della orchestra”. Infine sono essenziali per l'identificazione verbale dei fonemi vocalici del linguaggio (AEOIU).

È dunque evidente l'enorme influenza delle cavità di risonanza nella identificazione della voce cantata, in modo paritetico alla conformazione cordale. Una diagnosi di appartenenza deve inevitabilmente superare la valutazione di tessitura (conformazione cordale), per valutare capacità di amplificazione, colore interpretativo, variazioni tecniche ed altro.

Il vocal tract presenta una estrema variabilità legata alla peculiarità strutturale di ciascun uomo, quindi conferisce al suono vocalico armonici assolutamente singolari e specifici (unicità di ogni singola voce).

Il dossier continua in un documento che puoi richiedere di ricevere via mail inviando una richiesta all'indirizzo: info@liricamente.it.


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