Risposte esperto tecnica respirazione: appoggio e sostegno del fiato, apertura della gola, gestione del fiato, gestione del diaframma, inspirazione, respirazione, esercizi per allenare la respirazione

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La Respirazione nel canto lirico

Il nostro esperto darà risposte in merito alla respirazione diaframmatica, pietra miliare per una corretta tecnica di canto.
Le domande e le risposte di questa sezione verteranno principalmente sui diversi tipi di respirazione, sull'appoggio, sul canto sul fiato...

 

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  • 03/08 - Marcello Mazza
    Salve...sono Marcello da TORINO E AVREI URGENTEMENTE BISOGNO di un consiglio riguardo alla tanta osannata e importante respirazione dove credo purtroppo di avere delle lacune. Avrei bisogno di essere consigliato dove magari andare a prendere delle lezioni, almeno da un insegnante che punti a sistemare maggiormente quell'aspetto della tecnica che è fondamentale. Confido in un vostro consiglio.... A presto
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    Carissimo Marcello, come certamente avrai letto, la respirazione è una funzione fondamentale per poter cantare bene ed è tanto osannata come tu dici, forse perché in pochi sanno spiegarti come funziona realmente. Ormai ho capito che pochissimi insegnanti sanno insegnare questa pratica avvolta nelle nebbie, sia a livello “statale” sia “privato”. Comincio subito col dirti che vi sono due grandi scuole di pensiero in merito, e che naturalmente ogni maestro insegna quella che ha egli stesso utilizzato. I maestri sono tantissimi, ma non tutti hanno cantato sul serio per cui… è logico che l'argomento rimanga un tabù. Dicevamo delle due scuole di pensiero per cui io stessa ho voluto vederci chiaro e capire perché si usa l'una piuttosto che l'altra. Molto spesso dipende proprio dalla voce dell'allievo: vi sono voci facili, naturali che affrontano e superano le difficoltà senza grandi problemi e non sanno neanche loro come respirano: poi ci sono voci più difficili da gestire, più grosse, meno agili e allora possono sorgere dei problemi. Non sapendo a quale categoria tu appartenga, posso scrivere che se hai problemi a sostenere gli acuti, a cantare una romanza completa, di intonazione, di disomogeneità vocale, allora sicuramente hai bisogno di apprendere una nuova tecnica respiratoria poiché quella attuale non è adatta alla tua voce. Si tratta proprio di apprendere una disciplina diversa anche di pensiero e ci vuol molta costanza e dedizione, ma soprattutto volontà per poter cambiare. Con questi presupposti il risultato si ottiene certamente. Per ulteriori e più approfondite informazioni contatta la redazione di liricamente che potrà consigliarti privatamente. In bocca al lupo! Mae

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  • 11/09 - Riccardo
    Gentilissima Mae, la ringrazio per le sue risposte sempre esaurienti e precise. Perdoni la mia curiosità e voglia di sapere ed imparare, sinceramente mi sembra di monopolizzare questi spazi. Mi chiedevo se era possibile per Voi estendere questa rubrica dando la possibilità a chi Vi rivolge i propri quesiti di inviarvi una registrazione per poter meglio capire le condizioni e l'essenza della voce. Non so se questo presuppone un lavoro più gravoso del solo rispondere ad un messaggio testuale. Era un'idea. In questo momento ho scelto di abbandonare il mio maestro pianista e di concentrarmi, come non ho mai fatto sinora, allo studio solitario, applicando quello che ho appreso in tutti questi anni e quello che mi consigliano le persone con cui parlo. Nel caso mi rivolgerò ad un maestro cantante quando vorrò verificare il mio lavoro. Ultimamente ho fatto un po' di introspezione e mi sono chiesto se ho fatto tutto il possibile per migliorare. La mia risposta è stata "no!". Sinceramente non mi sono mai applicato come Lei mi ha consigliato nello studio di una parte. Ho sempre aspettato di arrivare dal mio maestro per impararla, ovviamente in modo superficiale. Eppoi c'è la timidezza che mi ha sempre impedito di farmi avanti, anche solo in un concorso o in un'audizione. Tutti quelli che mi ascoltano, del settore e non, mi riempiono di complimenti per la bellezza, il volume e le risonanze argentine della mia voce, l'unico che non è soddisfatto è il sottoscritto, che la vive dall'interno. Mi capita di ascoltare altri cantanti, tutti quelli che posso e a volte mi accorgo che in alcuni passaggi la loro voce si ingola un po' ed allora mi domando: "Ma perchè se lo fanno loro non ne hanno nocumento e se lo faccio io rimango senza voce, cominciando dalle note più gravi per finire con gli acuti???" Ritornando alla sua risposta: Lei mi consiglia di usare la respirazione verso l'esterno, come dice anche Kraus in un famoso masterclass. Ma la spinta deve essere costante oppure andando verso gli acuti deve aumentare? Ci sono persone che mi hanno consigliato di mettere una cinta stretta in vita per sentire meglio il diaframma (come faceva Gigli - dicono), oppure spingere con le mani contro qualcosa oppure spingere il corpo in avanti come se si fosse tirati da dietro. Insomma, tanti metodi che poi in realtà funzionano? Il mio problema è che non riesco a slegare la gola dal diaframma, più spingo con uno più l'altra si irrigidisce e per altro, dato che soffro di cervicalgia, subito dopo l'acuto sento una fitta lancinante in testa che rischia di gettarmi a terra. Quali esercizi potrebbe consigliarmi per risolvere questo problema? Chiudo qui questa mia lettera, altrimenti rischio di superare i limiti della sua infinita pazienza. La ringrazio sin da ora per i suoi consigli. Ric
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    Carissimo: vorrei innanzitutto precisare a te, e a tutti coloro che ci scrivono, che per noi tutti è un'immensa gioia e soddisfazione constatare quanti giovani vogliono affrontare in maniera seria e concreta lo studio del Canto, disciplina che ci appartiene fin dagli albori della musica e che tutti ci prende e coinvolge fin nelle viscere della spiccata sensibilità. Per te, e per moltissimi altri, sia palese il fatto che la timidezza e la riservatezza sono tra le caratteristiche più frequenti in chi sceglie di mettersi a disposizione di un autore per farne rivivere in toto i personaggi. I più grandi sono gli "umili" quelli che cercano sempre di imparare e migliorare; la presunzione non dà risultati concreti e con questo mi rivolgo a chi vuol parlare di Arte nongià di "business" che non è certamente il mio campo. Torniamo al fattore timidezza che è assai comune tra chi è ipercritico con se stesso (e non sempre è un fattore negativo) e posso assicurarti che l'amore per il canto ed un pò di sicurezza in più, possono far miracoli e te lo racconta chi da questa condizione è stato handicappato per parecchio tempo fino a quando guardando nel mio Io più profondo ho chiesto: "Vuoi rinunciare o vuoi dimostrare che dentro di te c'è una grande anima che può comunicare tutti i sentimenti che prova?"... e la scelta è stata fatta e ringrazio Dio che mi ha guidato sulla lunga strada della ricerca, lottando contro delusioni, amarezze, incertezze, scoramenti perchè l'amore per la musica è più forte e si impone su tutte le brutture. Certo il mio obiettivo non era quello di far soldi, per cui posso dire con certezza che il lungo peregrinare ha dato i suoi frutti nel mio canto ed in quello dei miei amati allievi. Detto questo, caro Ric, e a tutti i timidoni: chiudete gli occhi ed ascoltate il vostro cuore che canta, tutto sarà più facile. A presto. Mae

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  • 18/09 - Riccardo
    "Ho anche cambiato impostazione. Ora canto con la laringe decisamente più bassa rispetto a quanto non facessi prima; questo significa maggiore ampiezza e ricchezza di armonici…. e ci tengo a dire, senza aver perso la mezzavoce... A riprova di questa mia convinzione, sta anche il fatto che cantando mi stanco meno rispetto ad una volta." Buonasera Mae, ho preso questo brano da un'intervista di Marcelo Alvarez. Mi domando: com'è possibile che un cantante lirico di tale levatura come Alvarez abbia la necessità di modificare la sua impostazione, che per altro ha usato con successo per 10 anni? Da quanto sto leggendo su un trattato di canto, l'uso non consono della laringe porta grandi difficoltà... io ne sono l'esempio. Oppure non ho capito ancora niente? Ed il canto è fatto di sfumature del grigio e non del solo bianco e nero? Mi illumina cortesemente? Inoltre desideravo chiederLe un chiarimento sul diaframma. Il trattato spiega che il diaframma deve essere elastico, ma qual è la funzione di questa elasticità se la tensione deve sempre essere costante e direttamente proporzionale all'altezza del suono? Grazia. Ric
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    ECCO QUA: sapevo che scavando con un ditino, avremmo trovato una voragine! (scherzo)vorrei cominciare con il consigliarti, se proprio vuoi seguire consigli, di affidarti a nomi più altisonanti di quello che mi fai tu che francamente non mi sento di elencare quale modello di tecnica vocale; il successo di alcune persone, a volte, non dipende dal fatto che sappiano cantare bene (e potrei farti un lungo elenco di nomi che tuttavia non farò) ma da operazioni di marketing come si dice oggi (prestanza fisica in primis) e di carenza di veri talenti che possano oscurare tutti sti bellocci che arrancano sui palcoscenici lirici diventati set cinematografici che bruciano giovani di belle speranze ma di poche certezze!!! Inoltre devi sapere che nella carriera di qualsiasi cantante c'è sempre un'evolzione (a volte ci sono anche involuzioni, purtroppo) dovuta alle esperienze che si collezionano nel corso degli anni e che la voce è mutevole ed in continuo divenire. Finalmente hai però capito che i problemi sono vari e concatenati, ma vedrai che questa è solo la punta dell'iceberg; si è vero, il canto è fatto di mille sfumature inteso proprio come mezze voci, filati, intenzioni, dizione ecc... e non solo di forte o piano; fra queste due definizioni ci sono tanti colori, espressioni intenzioni diverse che fanno del canto espressione di tutti i sentimenti umani. IL DIAFRAMMA questo sconosciuto; ecco il nocciolo della questione; il tuo problema di apnea, dipende proprio dall'aver male interpretato il funzionamento del "motore della voce" ecco perchè a volte leggere le cose non basta, ci vuole sempre qualcuno che possa spiegarti fisicamente quello che deve essere il funzionamento corretto di questo organo che se troppo irrigidito impedisce all'aria di fuoriuscire nella maniera consona a produrre e sostenere il flusso sonoro: quindi appoggio elastico e non rigido, come già ti dissi, ecco perchè occorre esercitarsi e far sì che questa tensione non si rifletta sulla gola a causare forzature e stanchezza precoce ed anche afonìa (perchè si forza per ottenere un qualsiasi risultato e si ottiene il peggio). Detto tutto questo, ti esorto a non scoraggiarti che siamo qui per sostenerti e consigliarti al meglio. Un abbraccio. Mae

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  • 21/09 - Simona
    gentilissimo, sono una studentessa di canto da diversi anni ormai , il mio problema è che non ho mai incontrato un insegnante capace di spiegarmi chiaramente la respirazione ,come si realizza l'appoggio e la sua evoluzione nella fase di canto,vorrebbe aiutarmi a risolvere questo enigma che penso riguardi la maggior parte degli allievi ? grazie
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CARA SIMONA: è proprio così, la maggior parte dei quesiti che ci vengono posti, verte proprio sulla "respirazione" (Riccardo, Paolo, Vincenzo ecc...) per risponderti, tuttavia, avrei bisogno di sapere qualcosa di più su di te, ad esempio che vocalità hai, che repertorio affronti, quali sono i tuoi problemi tecnici e quanti anni hai.
    Sono cose che devo sapere per poter dare una risposta consona al tuo caso (senza purtroppo poterti ascoltare).
    Sappi intanto che il nostro sito invia a tutti gli iscritti, le famose "pillole di Canto" che possono aiutarti nel tuo percorso di ricerca. Aspetto con ansia una tua risposta per poter poi approfondire l'argomento. A presto. Mae

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  • 01/10
    salve maestro,potrebbe consigliarmi esercizi per allenare i muscoli che sono coinvolti nell'appoggio del suono? La respirazione nel canto è qualcosa che si può imparare solo con un maestro? fare yoga può essere utile alla respirazione? fare esercizi addominali può creare rigidità? grazie....
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CARA SIMONETTA:
    I muscoli che sono coinvolti nell'appoggio del suono, con in primis il DIAFRAMMA che tu ben conosci e la muscolatura addominale che fa da...antagonista. Se leggi le Pillole (quelle di prossima uscita) troverai spiegato com'è la storia.
    Tuttavia l'attività fisica è senz'altro da considerarsi in maniera positiva e salutare senza però abusarne; sappi, ad esempio, che un addome a mò di tartaruga come i culturisti è estremamente dannoso per un cantante che non deve avere una muscolatura troppo tenace, ma deve poter usare con l'elasticità necessaria 'sto benedetto diaframma/muscolo espiratorio.
    E' ovvio che un maestro "reale" è di insostituibile aiuto, perchè controlla, consiglia e corregge subitaneamente quindi non dà spazio al dubbio.
    Lo Yoga, grande disciplina di pensiero, è sicuramente un valido aiuto nel rilassamento e nella concentrazione nonchè nella respirazione lenta e consapevole.
    Detto questo, mi pare di aver esaurito le domande.
    Qualora non fossi saddisfatta, sono sampre qui per aiutarti. Un abbraccio. Mae(a proposito: che stai canticchiando?)

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  • 19/10 - Marcello
    Buongiorno maestro. Sono un tenore e per l'ennesimavolta mi sono fatto sentire da una cantante professionista e mi ha detto che ho gravi problemi d'appoggio. Come posso risolverli e poi vorrei sapere con chi posso studiare vivendo a Torino. Cordiali saluti. Marcello Mazza
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO MARCELLO:
    siamo molto contenti che tu sia tornato a trovarci.
    Se il tuo problema risiede nel "non appoggio", rasserenati perchè basta trovare un buon insegnante e, con la costante applicazione, nel giro di 6 mesi, la faccenda è risolta.
    Non è una cosa così trascendentale; intanto vorrei sapere qual'è il tuo repertorio (per poter capire meglio il problema) e quanti anni hai.
    Detto questo, se vuoi, possiamo inserire la richiesta di informazioni su insegnanti di Torino sul nostro Forum; per quanto mi riguarda, conosco un bravissimo (anche come persona) ex cantante che non è proprio a Torino;
    se ti va, mettiti in contatto con la redazione e ti farò avere notizie più dettagliate. Detto questo, Marcello, ti raccomando di farci sapere l'evoluzione della storia; lo sai che ormai sei uno dei nostri e ci teniamo. Un abbraccio. Mae

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  • 22/10
    Salve..mi chiamo Maria Pia e posso dire ke dopo venti anni ke studio canto lirico(ora ne ho 50)ancora non riesco , quando canto ad avere la giusta coordinazione con il fiato . Amo cantare e vorrei farlo con serenità ,libertà e non con fatica. L'anno scorso mi sono diplomata con grande soddisfazione..Ho cambiato vari insegnanti, ma nessuno mi ha fatto capire l'importanza di una giusta respirazione..Sono mezzosoprano e mio obiettivo è essere più sicura e più serena quando canto.. Chiedo molto?
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    BRAVA MARIA PIA!
    Una persona che si diploma in canto alla soglia dei 50, deve essere di esempio a tutti coloro che a 30 anni si sentono "vecchi" per il canto.
    Alla tua età dovresti essere nel pieno vigore della tua vocalità, ma se non ti senti a tuo agio durante le esecuzioni, significa che effettivamente c'è qualcosa che ancora non è a posto (un diploma non indica assolutamente perizia nel canto).
    Sicuramente avrai acquisito "cultura musicale" per destreggiarti nell'ambiente, adesso è il momento di sviscerare i problemi e... risolverli con la maturità e la determinazione che ti hanno portato a conseguire un titolo di studio importante.
    Sappi che cantare, come dici tu, non deve mai essere uno sforzo, ma un piacere per il corpo e per la mente, quindi è necessario coordinare bene tutte le componenti tecniche che occorrono.
    La respirazione è fondamentale per raggiungere l'obiettivo tutt'altro che ambizioso e rientrante nei "diritti" di chi si mette in mano ad un insegnante.
    Ergo esigi, da chi ti segue, spiegazioni fisiologiche e pratiche dell'Iter canoro.
    ESIGI e non accontentarti di un semplice "Apri la bocca e canta!" come spesso sentiamo dire.
    FATTI, NON PAROLE.
    Facci sapere gli sviluppi. Un abbraccio. Mae

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  • 05/11 - Cristian
    Ciao mi sono iscritto da poco su questo sito,lo trovo molto interessante; ho 22 anni e sto prendendo lezioni di musica classica da più di un'anno, ma nonostante io abbia capito teoricamente la tecnica del respiro, non riesco ad applicarla. Potete darmi qualche consiglio? Grazie.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO CRISTIAN:
    giovane di belle speranze benvenuto nel nostro Clan.
    Parlare di respirazione per email, è davvero una bella impresa, tuttavia ci proverò.
    Cominciamo col dire che la respirazione deve essere consapevole; immetti aria nei polmoni dal naso (dilatando addome e cintura), blocca (apnea) per qualche secondo, poi espelli l'aria dalla bocca atteggiata a "soffio o fischio" più lentamente possibile fino a vuotare completamente i polmoni facendo tornare il diaframma al suo posto... il più lentamente possibile (dosare il fiato).
    Questi esercizi sarebbe opportuno farli fino alla completa assimilazione del meccanismo respiratorio tanto da riuscire a trasferirlo sul canto; cioè il suono sarà appoggiato sull'aria che emetterai il più lentamente possibile (canto sul fiato). A dirlo così sembrerebbe anche facile ma...riuscire a fare queste cose senza irrigidire la muscolatura della gola non è semplicissimo, quindi chiedi al tuo insegnante di verificare spesso il tuo meccanismo e di controllare costantemente che il lavoro non coinvolga elementi estranei al diaframma (laringe, risonatori ecc).
    Sperando di aver fatto luce sull'argomento oscuro, ti saluto caramente e ti considero dei nostri. Mae

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  • 19/11
    Buongiorno Mº, sono un tenore lirico-leggero ho circa 39 anni e studio ormai da 15 anni e malgrado abbia già affrontato diversi ruoli, pur se non in grandi produzioni, la critica che mi sento muovere più spesso è quella di non appoggiare adeguatamente... Alcuni anni fa cantavo in maniera più timbrata (o perlomeno cercavo più timbro) ma, alla lunga ho avuto qualche problema e ho dovuto alleggerire il tutto. In questo modo riesco ad affrontare le tessiture più estreme e ho una discreta facilità nelle agilità. La settimana scorsa ho affrontato un'audizione e di nuovo mi hanno contestato l'appoggio, addirittura pregiudicando a volte l'intonazione. Posso dire che ero molto stanco dal viaggio affrontato e che soprattutto mi sentivo molto chiuso (intendo i risuonatori), ma il problema comunque è presente, anche se a onor del vero non in maniera costante. Può darmi un valido consiglio? Grazie.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ERNESTO e benvenuto nel nostro angolino.
    Se pur non appoggiando, sei riuscito a lavorare come cantante, mi viene da dirti "che stai cercando"?
    Tuttavia capisco che certi... appunti fatti sulla propria voce, innescano una sorta di fastidio ma anche una ricerca approfondita di ciò che ci rende inidonei alle orecchie altrui.
    Procediamo con calma.
    Analizziamo con diligenga la situazione e la tua consapevolezza di un appoggio inappropriato: come mai dopo tanto tempo, ti accorgi di questa cosa?
    Sospetto che tu abbia studiato con insegnanti di sesso femminile o con un tenore leggero o meglio, di grazia; oggi in teatro, anche in produzioni minori, è assolutamente necessaria un'ottima intonazione ma anche un volume piuttosto consistente dato il numero abbastanza nutrito di Orchestrali in buca.
    Il mio parere è che qualunque voce si possieda, l'appoggio è un elemento intrascurabile e necessario per affrontare qualsiasi ruolo vocale ed è anche l'elemento che ci salva da problemi "patologici" in merito all'organo vocale e che dà una notevole longevità al tutto.
    A 39 anni, sei nel pieno del tuo vigore; devi far luce sul tuo apparato vocale e controllare che la tua respirazione sia adeguata alla vocalità che devi usare.
    Quali ruoli fanno parte del tuo repertorio?
    Sei certo che il tuo diaframma "sostenga" la tua emissione vocale?
    E' fondamentale che tu chiarisca a te stesso tali argomenti con serenità ed obiettività.
    Se anni fa avevi dato più intensità al tuo imposto e ciò ti ha portato problemi, forse non dipendeva dall'appoggio (tolto il quale e cioè alleggerendo, la voce si è stimbrata) ma da come tu credevi di dare più timbro (forse con la forza e non col fiato).
    Sappi che anche voci leggere, se vogliono cantare a lungo, hanno bisogno di sostegno (Krauss docet eccome!!!) e che i tempi di Tagliavini sono ormai lontani; il Post Pavarotti ci ha insegnato che si hanno ottimi risultati anche cantando con voce timbrata e sonora.
    Indi imposta bene la tua voce sul fiato, timbrata e lucente senza paura di rovinarla perchè se canti sul fiato, la voce sarà morbida, fluida e lunga senza calature o stimbrature che possano rendere negativo il responso delle Audizioni.
    Quindi, ricapitolando, controlla la tua respirazione, controlla la tua emissione (registrati ogni volta) ed anche l'intonazione, se continuerai a notare gli stessi difetti, intervieni "subitosto" la lirica non può e non deve perdere un tenore intelligente come te!
    Sempre qui per un consiglio o un aiuto, ti abbraccio caramente. Mae

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  • 12/12 - antonella
    Carissimo Mae, da ieri ho ripreso a esercitarmi e a studiare. Adesso è una questione di principio e una sfida con me stessa. Sono andata dal mio maestro di sassofono, nonkè amico da 12 anni, e abbiamo ripreso da zero tutti gli esercizi per tenere in allenamento il diaframma. Volevo sapere cosa ne pensi. Cerco di spiegarteli. Adesso stiamo lavorando sulla respirazione bassa. Distesa supina, con un peso sul diaframma, inspiro cercando di abbassare il diaframma il più possibile, ed espiro lentamente. Dopo, sempre nella stessa posizione, stesso procedimento, ma quando sto per esaurire il fiato, utilizzo gli addominali e i muscoli pelvici. Per ultimo,in piedi,piegata,mani sui fianchi,inspiro e devo aprire gli addominali laterali. Sono corretti? E possono servirmi? Aspetto con ansia una tua risposta Un abbraccio Antonella
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ANTONELLA:
    questa si che è una bella notizia!
    Bravissima, controllare la respirazione è la cosa più giusta da fare.
    Con gli esercizi ci siamo; tranne usa cautela nell'adoperare i muscoli pelvici, è una cosa forse più adatta per uno strumentista che per una ragazza con voce di soprano leggero, non c'è bisogno di tantissaima aria, basta saperla dosare (lo strumento sicuramente ne richiede di più).
    Ricorda sempre di non strafare: il troppo stroppia, sempre calma, rilassatezza e controllo; presto i risultati si faranno sentire... e ci conto!
    Facci sapere gli sviluppi ed anche ogni più piccolo miglioramento, il tuo entusiasmo sarà anche il nostro.
    Buon lavoro ed un caloroso abbraccio. Mae

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  • 15/12
    Salve, mi chiamo Adele sono un soprano lirico-leggero ho 29 anni e mi sono da poco re-iscritta al conservatorio.Abito a Bolzano, ho un bambino di 22 mesi e insegno inglese alle scuole superiori. Il canto è la mia passione, molti avrebbero investito sulla mia voce, eccetto me; quello che mi sono sentita dire sempre è che ho una voce naturale e che arrivo senza difficoltà ai sovracuti (la mia estensione vocale è sino al do diesis e ci arrivo con facilità. Il problema è il fiato: espello tutto all'inizio e mi sgonfio in un batter d'occhio nonostante ciò i suoni, mi dicono, sono belli lo stesso. Io sono una perfezionista e non credo molto in me, ma di sicuro il problema del fiato è reale e non so come risolverlo. Mi può indicare per cortesia degli esercizi e eventualmente qualcuno che mi possa aiutare a -bolzano e dintorni? Attendo Sue notizie La ringrazio anticipatamente Adele Nigro
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ADELE e benvenuta nel nostro angolo:
    il tuo nome mi riporta alla mente una deliziosa operetta di J. Strauss "Die Fledermaus" in cui una delle protagoniste porta il tuo stesso nome.

    Intanto complimenti vivissimi per la tua grande vitalità; un bimbo di due anni e un lavoro da insegnante non lasciano certo molto tempo da dedicare a se stessi.
    Bravissima se ce la fai!
    Vediamo. Mi pare che tu già sappia quale sia il problema, quindi ci concentriamo sulla "respirazione": se i tuoi polmoni si svuotano troppo in fretta, evidentemente devi imparare a dosare l'aria e per far questo, basta eseguire dei normalissimi esercizi di respirazione diaframmatica che richiedono molta costanza ma che si possono fare in vari momenti della giornata.

    Proviamo.
    Distesa supina oppure in piedi, con indumenti comodi, in posizione rilassata, svuota i tuoi polmoni espirando con la bocca.
    Momento di pausa in apnea poi inspirare lentamente (come se volessi sentire il profumo di un fiore), momento di apnea nella posizione raggiunta, espirazione lenta anche pronunciando una consonante (s o f).

    Ecco, questi sono i 4 tempi della respirazione, durante la quale dovrai imparare a controllare i muscoli che ti servono per poi sostenere il suono(conta mentalmente 1, 2, 3, 4,ecc durante l'espirazione lenta).
    Rammenta che durante l'inspirazione, l'addome sporge in maniera armoniosa e senza costrizioni (dato che il diaframma si distende e le costole si allargano); l'apnea va eseguita mantenendo questa posizione e sempre a gola aperta, poi il lentissimo vuotarsi dei polmoni e la lentissima emissione dell'aria facendo in modo che il diaframma ritorni nella sua posizione normale il più lentamente possibile (è questo che ti darà perizia nel dosaggio).

    Con l'allenamento il tuo conteggio mentale aumenterà progressivamente e vedrai che riuscirai a vuotarti molto più lentamente che... prima della cura.
    Lo so che è più facile a dirsi che a farsi, tuttavia con un pò di concentrazione, costanza e buona volontà, si ottengono moltissimi risultati.
    Ti consiglio anche di chiedere lumi al tuo insegnante di Conservatorio, qualora non avesse già provveduto di sua spontanea volontà, e di fare gli esercizi frequentemente per meccanizzare l'operazione.

    Rilassatezza, morbidezza e grande calma potranno aiutarti nell'esecuzione.
    Detto questo, rimango in attesa di tue notizie, raccomandando di non trascurare il fattore respirazione ed appoggio anche se la tua voce risulta comunque bella; a lungo andare i nodi vengono al pettine!!!

    Vorremmo sapere di più sul tuo percorso vocale (cosa stai cantando, ad esempio) per poter avere un quadro completo della tua vocalità e poterti meglio aiutare.

    Tuttavia ti consigliamo di seguirci dato che le nostre Pillole trattano prevalentemente argomenti quali respirazione, appoggio, risonatori ecc. e le troverai utili per il tuo percorso.
    Un caro abbraccio a te e anche al tuo piccolino. (metteremo, se acconsenti, la tua richiesta riguardante.... Bolzano sul forum dei cantanti).
    A presto. Mae

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  • 06/01 - lorena
    Cara e preziossisima Mae volevo rivolgerti una domanda,un dubbio a dir la verità che mi assila. Per quanto riguarda la respirazione è vero che per cantare il cosidetto "sul fiato" bisogna avere la sensazione di "spingere" il diaframma in giù... specialmente sugli acuti? Un abbraccio forte Lorena!
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CARA LORENA:
    domanda breve, ma complessa.
    Come ho già avuto modo di spiegare, il sistema respiratorio ed il conseguente "appoggio" possono essere di vari tipi.
    Ci sono varie scule di pensiero in merito; e, naturalmente, ci sono strade diverse per otterere risultati.
    Come sosteneva Luciano Pavarotti, bisogna scoltare e decidere da sé quale metodo si preferisce, oppure, se si prova una strada e non si hanno buoni risultati, si può provare l'altra.
    E' sottinteso che bisognerebbe trovare insegnanti che possano aiutarti a capire e a scegliere, ma questo è un altro discorso!
    Se il metodo che usi, non dà buoni frutti, fammi sapere quale usi, così potremo parlare più concretamente.
    A presto. Mae

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  • 07/01 - lorena
    Salve Mae per quanto riguarda la domanda che mi hai fatto sulla respirazione, posso dirti che quando canto, per avere il cosidetto appoggio, contraggo il diaframma e lo spingo in giù... in modo da avere sostegno... posso diri che quando lo uso così, gli acuti mi vengono piu forti e non mi faccio male a differenza di altre volte che, non lo uso a dovere, mi faccio un po male... purtroppo la mia insegnante posso dirti che, almeno secondo me, non mi comprende troppo. Purtroppo nella mia regione non ci sono molti insegnanti competenti, o almeno se ci sono io non ne conosco. Aspetto con ansia una sua risposta. Un bacio Lorena
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO LORENA:
    se usi bene il tuo diaframma, è una buonissima cosa, se non ci riesci sempre, devi ostinarti nella concentrazione.
    Una grande palestra sono gli odiati vocalizzi che, fatti senza senso, non servono a nulla, ma se eseguiti in modo consapevole, aiutano a conoscersi ed a gestirsi meglio.
    Se la tua insegnante non riesce a sentire la differenza tra giusto e meno giusto, curati da sola registrando le lezioni e riascoltandole con calma.
    Poi devi eseguire i passaggi più difficili con concentrazione, anche 10 volte, finchè il risultato sarà quello desiderato.
    Dai Lory, noi siamo qui e facciamo il tifo per te!
    Un abbraccio. Mae

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  • 17/01 - Maria Pia
    Carissimo Maestro, ho letto la lettera indirizzata a tutti noi e ne sono rimasta piacevolmente colpita. E' facile dire belli dentro.. perché lei di che pasta pensa di essere fatto ?! Parliamo un po' della mia evoluzione nel canto: ho trovato finalmente un'insegnante nella mia città che insiste molto sull'importanza della respirazione, mi fa fare continui esercizi e mi controlla continuamente durante la lezione. Sembra molto preparata e per ora sono soddisfatta! Mi dice che non ho molto da imparare e che con poche lezioni dovrei risolvere…
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CARA MARIA PIA:
    aspettavo con ansia di sentire come procede la tua scalata.
    Siamo felicissimi di sapere che hai trovato chi possa seguirti con la giusta attenzione (Chi è? Possiamo saperlo?).
    Se hai poco da sistemare, non è una notizia bellissima? Finalmente potrai cantare con gioia e potrai esprimere quel che provi nel profondo della tua anima!
    Volevi mollare proprio tu, che sei stata sprone ed esempio per molte altre colleghe sfiduciate?
    Brava Maria Pia, continua e, anche quando avrai fatto un piccolo passo, faccelo sapere, noi saremo qui ad applaudire ogni tuo sforzo ed ogni progresso.
    Un abbraccio. Mae

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  • 30/01
    Gentilissima Mae, sono una ragazza di 26 anni e studio canto da tre. Purtroppo ho dovuto cambiare conservatorio e la mia nuova insegnante mi ha riscontrato problemi tecnici che nessuno dei maestri precedenti hanno mai rilevato e per questo ho messo in discussione le sue critiche (più che critiche direi demolizioni visto che mi ha detto che in precedenza ero considerata la Callas ma nel nuovo "habitat" non sono nessuno...!).Sono caratterialmente umile e un pò timida e queste considerazioni non sono state molto piacevoli anche a livello psicologico... ovviamente ho deciso di cambiare classe! Questa insegnante mi ha detto che è anormale che io non mi stanchi vocalmente quando canto e che ciò avviene perchè non sfrutto tutta la corda ma solo una parte. Mi hanno sempre insegnato a cantare sul fiato e con un buon appoggio diaframatico e con questo metodo posso cantare ore senza stancarmi mai ma lei ritiene sia errato. Mi potrebbe dare un Suo parere per favore? La ringrazio tantissimo.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CARISSIMA MIRIANA:
    la tua posizione è proprio scomoda!
    Tuttavia da parte della nuova insegnante potrebbe esserci l'intenzione di livellarti con gli ...le altre, tu sei nuova, le altre son lì da diverso tempo, quindi...ma se intendi cambiar classe, non per un motivo caratteriale, bensì per sfiducia nel metodo, ti capisco benissimo.
    Invece di essere favorevolmente colpita dalla tua facilità e dalla tua gestione del canto, sembra quasi seccata del fatto che tu possa camminare con le tue gambe.
    Poco male, se non ti stanchi, vuol dire che sei sulla giusta strada, troppo spesso ho sentito di ragazzi che, dopo una lezione, rimangono senza voce!
    Cerca di controllare il tuo orgoglio e tira avanti finchè non avrai trovato un insegnante che apprezzi le tue doti, intanto, saremmo ultrafelici se ci mandassi un file audio da ascoltare per poter giudicare con maggior perizia il tuo canto!
    Felici di poterti aiutare, contatta la redazione per mandare il file.
    A presto (ho proprio desiderio di sentirti cantare!). Mae

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  • 08/02 - cristina
    Salve, vorrei avere, se possibile, dei consigli su come riuscire a cantare in modo più sereno e facendo venir fuori la mia vera voce, mi spiego... Quando canto non mi viene spontaneo cantare con un'impostazione lirica. La mia voce, si pone subito in maniera leggera proprio come se non avessi mai studiato canto a volte la mia voce, nonostante io sia grandicella, sembra essere quella di una ragazzina.
    Sicuramente tutto ciò è influenzato da un'insicurezza dovuta al mio carattere ma mi crea nervosismo anche perchè mi porta a non capire quale repertorio affrontare.
    Da sempre la mia voce impiega molto tempo a riscaldarsi e i suoni a volte si spezzano forse perchè forzo un pò perchè ho sempre paura che non mi si senta.
    Vorrei anche sapere quali esercizi che potrei fare per mettere la voce in maschera. Grazie aspetto una risposta.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO CRISTINA
    : dalla tua esposizione, credo che si tratti di un problema di appoggio; la tua voce non si "imposta" perchè non è appoggiata sulla colonna d'aria. Certo, se potessi sentirti, potrei giudicare meglio. Credo che la tua voce tenda a spezzarsi perchè, invece di appoggiarla sul diaframma, la spingi fuori con la gola, quindi "forzi" ed i suoni si spaccano.
    Prima di angosciarti, verifica bene se la tua respirazione sia corretta e, una volta risolto il problema "Appoggio", vedrai che riuscirai a cantare con la giusta impostazione.
    Buon lavoro! Mae

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  • 09/02
    Salve MAE sono Giacomo non so se si ricorda di me, le ho scritto un po' di tempo fa, dove le spiegavo che sono un cantante o meglio uno studente (attualmente un baritono con FA4 tenorile) del conservatorio, con dei problemi a causa di un mio limite fisico.... ma oggi le volevo chiedere un consiglio che riguarda il processo di inspirazione.
    Io conosco tre modi di usare gli organi della respirazione e sono:
    1 tipo Clavicolare
    2 tipo Costale
    3 tipo addominale o diafframatico.
    Io utilizzo il secondo metodo e sinceramente mi trovo molto bene con esso riesco ad effettuare una respirazione molto profonda e regolare, ma il mio dubbio sta sul palato molle che come già so dovrebbe alzarsi il più possibile soprattutto per arrotondare i suoni e per far passare il suono molto liberamente, ma mi accorgo che a differenza di alcuni miei colleghi non ho ancora mia la praticità di sostenere alzato questo palato (sono anni che studio circa 5, ma facevo prima musica leggera e sinceramente non mi concentravo molto su queste parti tecniche, ma adesso con la lirica mi ci ritrovo davanti e non posso rimanere indifferente a ciò), ora la mia domanda è: "arriverà spontaneamente questa padronanza di gioco del mio palato molle o sarà quasi impossibile riuscirci visto che al momento non rimane sollevato?". E' poi in un controllo delle mi corde vocali mi hanno riferito che le mie colde false sono molto robuste cosa comporterebbe questo?
    un saluto Giacomo
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO GIACOMO e bentornato!
    Grazie per essere un osservatore attento e preciso. Si, è fondamentale che il palato molle stia alto e devi stimolarlo ed abituarlo a questa elasticità con dei vocalizzi mirati, certamente li faranno anche i tuoi compagni di classe che riescono meglio ti te; il segreato sta proprio nell'allenarsi a questa posizione che sembra strana ma che consente alla voce di conquistare le giuste cavità. La tua difficoltà credo sia dovuta proprio alla musica leggera che cantavi qualche tempo fa (lo si può avvertire anche dalla registrazione che hai mandato) e che non abbisogna di sonorità dato l'uso del microfono.
    Quanto alle corde false, non servono alla fonazione; hanno per lo più un ruolo fondamentale come valvola di chiusura del torace in funzioni quali lo starnuto, il tossire, ed altro oltre alla funzione di sfintere per proteggere le vie respiratorie dall'ingresso di materiale estraneo.
    Spero di aver esaurientemente risposto alle tue domande ed attendo un file che riguardi il nostro repertorio.
    Ci conto. Mae

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  • 16/02 - Katiuscia
    Carissima Mae, grazie mille per la rapida risposta che mi ha inviato! Terrò cari i suoi consigli, per quanto riguarda la città vivo a Torino (città della lirica e abbiamo il grande Tamagno). Volevo inoltre chiederle come si fa ad imparare la respirazione diaframmatica, inoltre i cantanti lirici usano la respirazione diaframmatica anche quando non cantano? Come si percepisce tale respirazione? A prestissimo cortesemente Katy
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO KATY:
    sei una delle fortunate che si può riuscire a trovare un buon insegnante proprio perchè vivi in una città in cui ferve la Musica! Abbiamo amici che hanno trovato un valido insegnante presso una scuola privata, altri li abbiamo indirizzati ad Asti ove risiede un ex cantante mio carissimo amico!
    Se vuoi avere notizie, non hai che da chiederle alla redazione!
    La respirazione diaframmatica te la dovrebbe insegnare un maestro di canto, ma la si può apprendere anche tramite testi oppure qualcuno che pratica Yoga.
    Per esperienza personale, posso dirti che, fatta propria la respirazione diaframmatica-intercostale, la si usa poi normalmente; non mi ricordo più quanti anni sono che respiro in questo modo senza neanche accorgermene! Diventa naturale respirare sempre così, ed è tutta salute per il corpo e la mente. Visivamente la puoi identificare osservando come si muove l'addome; quando inspiri, si dilata e quando espiri, torna normale. Non si alzano le spalle e la si effettua con la gola aperta(questo non si può vedere!).
    Non è poi così complicato, basta solo un pò di buona volontà, concentrazione e allenamento.
    Buon lavoro. Mae

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  • 20/02 - LUCA
    Salve Mae, sono di nuovo Luca! Ho seguito il tuo consiglio e ha funzionato alla grande!! Ho un altro problema, come ti ho già detto io ho 20 anni, e da un po di tempo mi accorgo che la voce che prima sembrava scurirsi sembra ritornare voce bianca!??! Come mai? Posso aver procurato danni cantando in un modo errato? O cosa mi è successo? O è sola una mia impressione? Succede sin da bambino che spesso al telefono mi prendono per una ragazza!!! Come posso fare? È la mia caratteristica vocale? Grazie!
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO LUCA:
    abbiamo piacere che i consigli abbiano prodotto giovamento alle tue prestazioni!
    Vediamo. Sei molto giovane, hai solo 20 anni ed è normale che la voce sia ancora poco stabile.
    Può darsi che un uso poco consapevole della voce o un repertorio poco adatto possa portare a questi squilibri, ma non allarmarti troppo se non hai risentimenti vari (es. afonia o dolori muscolari alla gola); sicuramente avrai una voce di tenore che però andrebbe aiutata a maturare con dei vocalizzi appropriati, con una respirazione che ti aiutasse a sostenerla ed un sistema tecnico che ti desse perizia e sicurezza nell'emissione.
    La voce di tenore è bella ma delicata, va costruita su solide basi. Hai mai pensato di studiare sul serio? Alla tua età hai tante possibilità di scelta!
    Mandaci una registrazione così potremo sentire che tipo di tenore tu sia e se la tua voce viene snaturata con un sistema di canto inappropriato.
    Siamo qui per aiutarti. A presto. Mae

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  • 21/02 - Alessandro
    Povero me :-(
    Grazie, Mae, sei preziosa. Ti terrò aggiornata. Giovedì prossimo chiederò delucidazioni sulle mie note di passaggio (a me del tutto ignote)...
    Perdonami Mae,
    sei stata tanto disponibile con me, ma io nello sconcerto, non ho pensato a rispondere degnamente né educatamente. Perdonami.
    Sono alto 180 e non sono smilzo né esile (ben messo e piazzato).
    Ho il collo lungo e il viso tondeggiante. Comunque sono un bel ragazzo! hihi :-)
    Dai, scherzi a parte, mi hai beccato in pieno: sono timido e, dicono, molto dolce e sensibile.
    La mia stessa insegnante, un mesetto fa, mi ha proposto di fare una visita specialistica per la misurazione delle corde, per visionare il loro spessore, e via discorrendo.
    La verità, Mae, è che a Potenza, lo scorso Luglio, ho cantato "Bella siccome un angelo" e un prof mi ha chiesto se avessi paura dei suoni acuti. Forse è così: il timbro è troppo chiaro, vero?
    Per quanto riguarda la questione del respiro e dell'appoggio, mi viene detto in continuazione!!!
    Mi è stato mostrato in ogni modo possibile sia a Roma sia qui a casa.
    Il soprano di Roma lasciava che con le mani sentissi le contrazioni muscolari del ventre e dell'inguine che utilizzava per cantare, ma non m'è servito poi a molto: non lo imparerò mai.
    Ho comperato una caterva di libri per baritono-basso! Ti rendi conto? E ora? Sono pieno di arie, ariette, ariucce, arine...noooooooo!
    Temo non sia cosa mia.
    Baci e, grazie mille. Ti aggiorno la settimana prossima.
    P. S. A un certo punto nella tua risposta scrivi: "purtroppo temo proprio che sia tenore!" Sarebbe una cosa tanto brutta?
    Scusa ancora. A presto. Ale
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ALE:
    grazie per l'autoritratto inviato: a questo punto direi che fisicamente sei messo come Big Luciano in gioventù!
    Ti pare poco?
    Vedi che alla fine i miei dubbi sono giustificati?
    Certamente la tua voce non si evolve perchè non la stimoli nel modo giusto.
    Ho scritto "purtroppo" non perchè sia un guaio essere tenore, anzi, ma da quel che ricordo è stata per te una brutta esperienza ed allora non volevo farti ripiombare nel buio.
    Alla luce di queste nuove esperienze, Ale, mettiti a leggere qualcosa che possa aiutarti a capire e, soprattutto, metti da parte la timidezza.
    Per imparare bisogna mettersi a nudo e tentare, anche se si ha una natura poco battagliera.
    Sii curioso e determinato nel voler raggiungere un obiettivo legittimo.
    Forse chi ti insegna è troppo materna e non stimola il tuo amor proprio.
    Ale, ci sono tante possibilità per un giovane ed intelligente tenore, se il tuo è amore per la musica, non puoi cedere senza aver cercato di capire (volere è potere!); in fondo ti segnalo un testo che certamente ti aprirà la mente su quel che devi fare.
    Non smettere di cercare e, se spendi denaro, fai che sia ben speso!
    Non aspettare aiuto dagli altri, sii artefice dei tuoi progressi impegnandoti fisicamente e mentalmente in questo percorso che permetterà di esprimerti con tutti i colori della tua tavolozza sentimentale.
    Però animo, l'autocritica non sia distruttiva ma aiuti a scartare ciò che non serve e privilegiare quello che invece è necessario per crescere.
    Puoi farcela, Ale, te lo garantisco!
    A presto con nuove e dettagliate informazioni sul caso. Mae

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  • 17/03 - Claudia
    Grazie dei consigli, sei un Mae in gamba. In effetti mi sono diplomata solo per diletto proprio perchè il mio "vero lavoro" non mi consente uno studio costante finalizzato al necessario perfezionamento della tecnica vocale, considerando che a volte è più proficuo starsene in silenzio che iniziare a studiare alla sera tardi con la stanchezza addosso e senza la dovuta concentrazione (nel passato questa abitudine aveva causato qualche problema alle corde). Invece sono felice di ricevere conferma alla mia idea: la questione è puramente tecnica, non emotiva. Quando sento la voce a posto, la controllo e sono sicura di me. Cercherò di applicarmi focalizzandomi sui punti da Te evidenziati, grazie ancora e a presto!
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    Buono studio!!!
    Un abbraccio.
    Mae

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  • 23/04
    Mae ciao è tanto che non ci sentiamo, pochi giorni fa parlando con una mia amica che studia anche lei lirica (soprano), mi sono venute delle perplessità. Io ho sempre saputo che per emettere un suono, un vocalizzo, bisogna prendere aria dal naso ed immetterla nel diaframma e man mano che usiamo la voce farla uscire chiaramente non tutta insieme, il solito esempio del palloncino! Com'è possibile emettere un suono sia parlando di vocalizzo, o addirittura cantando, farlo alla fine del fiato! Quindi di trovare l'appoggio, ma non al solito modo riportato sopra e cercando di tenere la pancia rilassata senza farla rientrare. Mae scusami del poema e per alcune imprecisioni, non so se sono riuscita a spiegarmi, ma è possibile tutto cio'? Forse si tratta di un altro tipo di tecnica? Grazie.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO CINZIA:
    la tua domanda, in realtà, non è molto chiara. Sei sicura che la tua amica si sia spiegata bene?
    Precisando che l'aria inspirata non va nel diaframma ma nei polmoni, la descrizione del tuo metodo mi pare abbastanza esatta; l'altro sistema, in verità mi sfugge.
    Posso sicuramente dirti che si canta "Sul fiato" e non quando il "Fiato" è finito!!!!!
    Siamo sicuri di aver ben capito?
    Comunque per tagliare la testa al toro, perchè non ti fai fare un esempio pratico? Dubito che qualcuno possa cantar bene...senza fiato.
    A volte, certi termini o esempi vengono male interpretati e, se non puoi toccare con mano, ritieniti soddisfatta del tuo sapere....di ciarlatani... "Ve n'è tanti pel mondo" per dirla come Cavaradossi!
    Ti abbraccio forte e aspetto di sapere cosa ti pare dell'esempio pratico che vorrà farti la tua amica. Mae

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  • 28/05 - Selene
    Salve Mae io scrivo da Reggio Calabria credo che abbia ragione lei non penso ci sia nessuno disposto a insegnarmi solo il diaframma per poi rilasciarmi nelle mani di una persona inesperta almeno, se è una persona seria non lo farebbe. A questo punto allora non mi resta che parlare seriamente col mio insegnante, perchè comunque credo che una persona che ha un coro di circa 50 elememti in una cattedrale e un altro coro di altre 30 persone, più corsi vari nei quali insegna dovrebbe pur sapere qualcosa di canto. Comunque la ringrazio infinitamente e mi scuso per la mia eccessiva presenza nel forum, se le fa piacere le farò sapere come proseguirà. Buona giornata!!
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO SELENE:
    adesso mi spiego tante cose.
    E' normale che un maestro di Coro non ti parli di respirazione!
    Non è il loro settore, ma non credo possa insegnare canto, magari può essere un buon preparatore dal punto di vista musicale, ma di tecnica comunque sia, la strada devi sceglierla tu; magari esponendo a lui questi tuoi problemi, potrebbe indirizzarti verso qualcuno di sua fiducia (attenzione che c'è molta differenza tra un coro polifonico ed un coro lirico proprio diversità di impostazione, respirazione ecc. dacchè si affrontano repertori diametralmente opposti).
    Trovo che, se la persona è seria, potrebbe darti una mano sul serio e che, parlandone con garbo, si possono trovare vie d'uscita.
    Rimaniamo d'accordo che ci terrai costantemente informati sul tuo percorso dacchè, spero, facciamo parte anche noi della tua cerchia di amici.
    O no?
    A presto. Mae

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  • 29/05 - Beatrice
    Carissima Mae, buongiorno. Sono Beatrice. C'è una domanda che vorrei porti: malgrado io stia lavorando sul sostegno del fiato (di fatti mi dicesti anche tu che avevo un ottimo controllo) guardandomi allo specchio noto che quando prendo i suoni del registro di testa si gonfia un pò una vena del collo (a sinistra, credo sia la giugulare, boh), cerco di stare rilassata in gola e di trasferire tutta la tensione sul diaframma, ma il difetto persiste (è brutto da vedere, sembra che faccio chissà quale fatica!). Che ne pensi?
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO BEATRICE: a volte capita che si mettano involontariamente in moto dei meccanismi strani; il consiglio è di controllare sempre il tuo collo, la respirazione (attenzione all'apnea!) e di rilassarti il più possibile; vedrai che, in breve, riuscirai a rilassare tutto quanto.
    Sii metodica e diligente, risultato garantito.
    Un abbraccio. Mae

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  • 30/05 - Beatrice
    In che senso ATTENZIONE ALL'APNEA? cioè non devo andare in apnea, giusto? cioè non devo trattenere il fiato vero?
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    Ciao Bea,
    l'apnea si può verificare non solo quando trattieni il fiato, ma anche quando "spingi" eccessivamente il fiato con i muscoli addominali, per esempio, tanto da irrigidire il collo e la gola.
    Anche in questo caso, il tuo canto non è sul fiato, ma è in apnea perchè il suono si appoggia sulla gola e non viene portato in maschera dal fiato!
    L'appoggio è fatto di microequilibri e se si forza eccessivamente si rischia di bloccare il diaframma impedendo che svolga elasticamente la sua funzione.
    So che purtroppo non è semplice da comprendere senza un esempio concreto, ma anche concettualmente è bene aver ben chiaro che non bisogna mai forzare il fiato, perchè ciò irrigidisce i muscoli della gola che di conseguenza tende a chiudersi e ad impedire che il fiato possa sostenere il suono in maschera.
    Sappi che le conseguenze di questa cattiva gestione possono essere tremendamente negative, perchè può portare alla formazione di noduli o di altre patologie all'apparato vocale.
    Solo ascoltandoti con molta concentrazione puoi comprendere se il tuo suono non è forzato, ma è sostenuto dal fiato in maschera.
    Quindi controlla sempre che la tua gola non abbia contrazioni e che sia libera... se così non è vuol dire che stai forzando e che quindi canti in apnea.
    Spero di averti chiarito un pochino le idee, comunque sai perfettamente che per ogni ulteriore chiarimento... noi siamo qui per te!!! Un abbraccio.
    Mae

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  • 10/06 - Teresa
    Ho studiato canto lirico per circa cinque anni privatamente da subito avevo problemi di calare con la voce, perchè non alzavo il palato, affondavo la voce, sono un soprano lirico leggero, ma dopo aver avuto due figli la mia voce si e ingrossata, calo ancora ogni tanto sopratutto quando canto e sono molto stanca. Voglio eliminare per sempre questo mio difetto perche non fa apprezzare il mio talento, che consigli mi date? grazie
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO TERESA:
    è una bellissima cosa che, dopo aver avuto due bambini, ti sia tornata la voglia di cantare!
    Bravissima.
    Dunque, vediamo. Solitamente, e sottolineo solitamente, calare vuol dire non sostenere abbastanza la voce (e lo riscontri proprio quando sei stanca); tuttavia, a volte, può dipendere da una posizione errata (della voce), cioè non viene emessa nella giusta maniera tanto da non riuscire a trovare un vero e proprio equilibrio.
    Potendo sentire qualcosa da te cantato (recentemente) potremmo essere più precisi.
    Intanto fai una auto analisi e controlla respirazione e diaframma (appoggio).
    Attendo notizie. Mae

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  • 25/06 - Selene
    Salve Mae, sn ancora io che approfitto della sua disponibilità. Volevo chiederle se intanto che attendo di riprendere le lezioni di canto ha qualche esercizio per il diaframma da consigliarmi, io intanto sto facendo quello del vocabolario, ma magari Lei può indicarmi qualche altro più idoneo. La ringrazio anticipatamente Selene
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO SELENE:
    intanto un plauso per aver voglia di impegnarti nonostante il periodo estivo: brava!
    Dunque per allenare il diaframma, prova questo:
    inspira profondamente poi blocca per una frazione di secondo (conta mentalmente fino a 3)
    quindi inizia ad espellere aria dalla bocca (come se soffiassi) regolando il flusso d'aria in modo uniforme e contando mentalmente finchè non finisci l'aria.
    Più tempo impiegherai a vuotarti, più abile sarà il tuo diaframma nel regolare il lento fuoriuscire dell'aria (magari comincia contando fino a 30 e fallo per una settimana a 5 volte per allenamento, poi aumenta a 35, 40 e finchè riuscirai) ricorda che, per ottenere risultati, l'allenamento deve essere metodico e costante, proprio come quello di un atleta!
    Buone vacanze e ricorda che per un cantante le vacanze durano molto poco!
    Un abbraccio. Mae

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  • 25/06 - Corrado
    Buona sera, sono un tenore, da diversi anni studio canto, (per mio diletto). Ho cambiato da poco insegnante e quindi anche approccio alla tecnica vocale, specie riguardo al sostegno dei suoni. Mi può chiarire cosa si intende per appoggio? Come deve essere utilizzato il diaframma per un corretto appoggio/sostegno? Grazie, cordiali saluti.
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO CORRADO:
    la tua è LA DOMANDA!
    Dunque diciamo che esistono diverse scuole di pensiero in merto anche se, molti cantanti asseriscono che la tecnica è una sola, ma se ascolti attentamente, sentirai che ognuno la intende e interpreta a modo proprio.
    Torniamo alle scuole di pensiero che, per comodità, divideremo in due: diaframma un dentro, diaframma in fuori (perdona questa definizione poco professionale ma molto spicciola); entambe le tecniche hanno grandi interpreti ad avvalorare la tesi del "giusto impiego" del diaframma e quindi dell'appoggio.
    Cosa distingue le due tecniche?
    Generalmente chi non riesce a cantare con l'una, sperimenta l'altra, invece dovrebbe essere una scelta operata dallo studente ( onoscere per scegliere) ma spesso si accede allo studio del canto completamente ignari e ci si affida ad un insegnante che certo ti insegnarà quello che ha, a sua volta, imparato. Non potrei scegliere per te quale tecnica affrontare, bisogna farsi una idea del cantante che si preferisce o che più si avvicina alla nostra vocalità e procedere alla scelta; è per questo che gli studenti (soprattutto stranieri) vagano per l'Italia alla ricerca di qualcuno che sappia... insegnare.
    Corretto è aggettivo che si può attribuire a tutte e due le grandi scuole dacchè, ripeto, nomi illustri lo hanno ampiamente dimostrato.
    L'importante è sapere che esistono queste varie possibilità che, a seconda dei fisici, danno o meno risultato.
    Tu a quale scuola appartieni?
    A quale grande cantante presti più attenzione?
    Quale sistema ti ha spiegato il tuo insegnante (e ti piace il risultato che su di lui produce?)
    Oppure: il sistema che stai adottando non produce gli effetti desiderati?
    Il tuo insegnante ti spiega ma non ti fa mai ascoltare degli esempi?
    Rispondi ai quesiti ed avrò un quadro più completo della tua situazione per poter rispondere in maniera più concreta.
    A presto. Mae

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  • 27/06 - Corrado
    Buongiorno Mae, in relazione alla sua risposta. Da poco appartengo alla scuola "diaframma in fuori" più in alto si va, più in fuori si spinge. Anche se ho 36 anni, ascolto Tito Schipa, Mario Del Monaco. Fortunatamente per me, il mio insegnante è un cantante in pensione. Mi fa gli esempi di ciò che mi spiega, e, anche se ancora ho preso poche lezioni da lui, devo dire che i risultati sono più convincenti di quelli ottenuti con gli insegnanti precedenti (appartenenti alla scuola "diaframma in dentro"). Oggi canto in maniera più libera, oserei dire più naturale. Pensi che all'inizio, alcuni direttori di coro, mi facevano cantare da Basso, ostinandosi a voler iscurire il registro grave. L'inganno è dovuto ad una estensione che raggiunge quasi le tre ottave. Saluti, Corrado
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO CORRADO:
    come vedi, sei già a conoscenza della doppia strada per il raggiungimento dell'obiettivo: Cantare; anche io ho effettuato il passaggio da una situazione all'altra ma per ricerca e scelta personale: valutati i pro ed i contro, ho capito che la starda giusta per me era questa; sono felice che questo nuovo insegnamento abbia già dato risultati anche perchè il sistema in sè è abbastanza semplice ma va ben spiegato e ottimamente capito per non farsi del male.
    Sei uno dei pochi che ha la fortuna di aver trovato un insegnante che abbia cantato... guardarsi intorno è una desolazione, soprattutto al Sud da cui ci provengono numerose richieste di aiuto.
    Complimenti per la notevole estensione e sappi che hai una età che ti consente di dare ancora molto; inserisci fra i tuoi "Campioni" la voce di Franco Corelli, che molto mi ha aiutato nel percorso di apprendimento del nuovo sistema tecnico, in cui troverai esempi folgoranti di quanto sia strepitoso cantare appoggiando la voce sul diaframma.
    Buon lavoro a te e al tuo insegnante e... facci sapere.Mae

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  • 13/07
    Caro Mae,
    mi sapresti indicare quache esercizio per allenare il diaframma?
    Ogni volta che canto il diaframma fa dei movimenti strani e la voce in certi casi non è continua ma esce a tratti e dopo un pò mi stanco.
    Grazie!
    Ly
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO LY:
    allenare il diaframma è una cosa importante e, per poter dare buoni risultati, deve essere fatta in maniera costante.
    Devi fare esercizi di respirazione (già consigliati ad altri tuoi colleghi), di almeno 10 minuti, più frequentemente possibile.
    Inspira per riempire i polmoni, poi una breve apnea (conta 2) poi far uscire l'aria molto lentamente , come se soffiassi sulla minestra bollente (perdona l'esempio molto terra terra) fino a vuotare completamente i polmoni.
    Più lentamente lo farai, più il tuo diaframma si abituerà al controllo del fiato.
    Ricorda che, nello studio del canto, occorre molta concentrazione; chiedi al tuo insegnante di essere pignolo e di fermarti ogni volta che sbagli, vedrai che ti aiuterà a focalizzare il problema e a rimanere concentrata sul lavoro.
    Buono studio! Mae

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ENRICO CARUSO

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