Risposte esperto in merito a curiosit nel mondo dell'opera lirica, in merito ad autori d'opera, librettisti, opere liriche, teatri lirici, cantanti, storia del melodramma, nozioni di arte scenica

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Curiosità nell'opera lirica|Pagina 2

In questa sezione il nostro esperto darà risposte in merito alle curiosità che possono nascere in tema opera lirica, melodramma e tutto ciò che ruota intorno alla vita dei cantanti lirici, dei musicisti, dei compositori...

 

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  • 09/03 - lorena
    Salve MAE!!come stai??
    Io tutto bene. Volevo farti una domanda: ma che vuol dire la parola "FALCON" perchè molte volte mi capita di leggere il curriculum di alcuni artisti e vedo per esempio mezzosoprano falcon, quindi vorrei capire il significato della parola. Grazie un bacio Lorena.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO LORY
    dopo gli ultimi accadimenti ero un po' in pensiero per le tue sorti di studente, ma vedo che è tutto ok e mi fa molto piacere.
    Finite le invettive della prof.?
    Allora cominciamo dall'inizio.
    La denominazione "Falcon" ci giunge dal Soprano Marie-Cornelie Falcon, e definisce una voce a cavallo tra il soprano ed il mezzosoprano.
    Certamente voce più corta di quella del soprano, ma più incisva, scura e potente; è caratteristico della scuola operistica romantica francese (l' Ebrea di Halevy, Gli Ugonotti di Meyerbeer).
    Appartiene quindi a quelle voci ibride che creano qualche ambiguità nel repertorio.
    Ecco in breve quello che posso spiegarti e spero di averti aiutato a capire una cosa nuova che è giusto sapere.
    Ti abbraccio forte e aspetto di sapere come vanno gli studi. (Hai scelto le arie?)

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  • 12/03 - Marco
    ciao mae!
    il mio insegnante ancora non mi ha classificato a dire il vero... dopopomani ho lezione con lui... ti aggiornero l'indomani per farti sapere se ci saranno novita! grazie di tutto!

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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    Attendo... Attendo...

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  • 12/03 - Francesco
    MAEEEEEE!!!
    Come va, come va??
    Io sto bene... il lavoro, lo studio... tutto procede bene.
    Sto continuando con il programma e devo ringraziare tutti voi, i vostri consigli sono stati FONDAMENTALI.
    Spero che anche a voi vada tutto alla grande, ve lo meritate.
    Ho comunque molta voglia di conoscere te di persona, per dimostrarti la mia gratitudine con una bella stretta di mano!!!
    Mi farò sentire più spesso... mea culpa!!!
    A presto... Francesco.
    P.S. Vi saluta anche il mio amico (l'altro Francesco) sta studiando nel posto in cui lavora: ha trovato la giusta situazione per poter proseguire... Vi manda un abbraccio anche lui!!!! Bye Bye
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO FRANCESCOOOO!!!
    Non sai che gioia ritrovarti, positivo e propositivo, come sempre.
    Siamo molto felici di seguire i tuoi progressi.
    Perchè non ci mandi un audio/video da sentire?
    Come vanno le tue arie e gli esercizi?
    La tua insegnnante è contenta di Te?
    Perchè noi lo siamo moltissimo.
    Speriamo di trovarci in qualche angolo del mondo per parlare di musica, di arte, di emozioni.
    Un carissimo abbraccio anche a Francesco2 che sentiamo vicino grazie a te.
    Bacissimi. Mae

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  • 17/03 - tanya
    Buongiorno Maestro, io avrei una domanda sul sito...
    Si possono trovare arie da ascoltare?
    Le spiego sto cercando UN BALLO IN MASCHERA DI VERDI e più particolarmente l'aria: Saper vorreste di che si veste che credo sia di Renato giusto?
    Posso trovarla sul sito?
    Grazie Tanya
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    Ciao Tanya,
    l'aria Saper Vorreste di che si veste de Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi è un aria per soprano lirico-leggero cantata da Oscar, non da Renato (tenore!!!).
    Nella risposta privata che ti verrà inviata dalla redazione, potrai trovare le indicazioni per ascoltare questa deliziosa aria!!!
    Un abbraccio e buono studio!!!
    Mae

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  • 20/03
    ciao! complimenti per il bel sito... avrei una domanda: cosa sono gli "accenti nascosti" tanto amati da Rossini?
    Come faccio a riconoscerli in una partitura?
    Grazie :)
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO BEATRICE e benvenuta!
    Gli "accenti nascosti", di cui avrai letto nell'articolo dedicato a Maria Callas, sono gradazioni d'accento, chiaroscuri, sfumature rese in modo "espressivo" dall'interprete.
    Quindi una esecuzione espressiva di parti che sono sempre state affrontate in modo virtuosistico ma che gli autori desideravano fossero elementi di espressione.
    Non è scritto palesemente sulle partiture, ma sta alla perizia e alla sensibilità di un interprete dar vita a questi elementi tanto cari alla scrittura Rossiniana.
    Spero di averti chiarito la faccenda e ti aspetto per nuovi quesiti.
    Grazie per i complimenti! Mae

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  • 29/03 - Gino
    Buonasera, scrivo per la seconda volta e ringrazio per la risposta molto esauriente che mi avete fornito, avrei un paio di curiosità da chiedere, io sto frequentando delle lezioni private di canto lirico e pago 25 euro all'ora, secondo voi è un giusto prezzo?
    Un'altra curiosità è questa, a me piace cantare in auto magari quando vado al lavoro ecc. però magari canto delle arie che magari la mia voce non riesce ad arrivare e allora mi sforzo un pò, la mia domanda è può essere un danno per la mia voce e quindi dovrei tenermi solo su esercizi che mi dà l'insegnante?
    grazie
    cordialmente
    Gino Legnani
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO GINO:
    il prezzo delle lezioni, varia di località in località; una nostra amica del Lazio, ci ha raccontato perfino di un insegnante che richiede addirittura € 200.00 a lezione (hai letto bene, non c'è uno zero di troppo!) ed anche a Milano il listino è assai caro, più il nome è altisonante, più la tariffa è elevata.
    Il mercato è molto variegato quindi, le tue lezioni, vengono pagate un prezzo assai ragionevole (a proposito, da quale parte di Italia ci giungono i tuoi messaggi?)
    A molte persone piace cantare durante la guida anche se, dal punto di vista tecnico, è cosa un pò dannosa.
    Cantare in auto è un pò come cantare in una scatola; il vetro ferma le vibrazioni e si ha la tentazione di spingere per ottenere miglior risultato e questo è male.
    Bisogna abituarsi a cantare senza gridare ma controllando fiato e diaframma, cosa che richiede attenzione e concentrazione mentre le stesse cose vengono richieste per guidare in tutta sicurezza.
    Ergo, canticchia senza forzare e certamente ne avrai giovamento.
    Soprattutto i primi tempi, è bene cantare solo sotto controllo del proprio insegnante, ma capisco la voglia di sperimentare.
    Perchè, invece, durante la guida, non ascolti il tuo tenore preferito cercando di farti un buon orecchio che possa guidarti nelle future performances?
    La trovo cosa assai utile e meno dannosa alla tua voce.
    Puoi farcela?
    Mi auguro di sentire presto i tuoi primi passi da cantante e poter gioire con te dei progressi.
    A presto. Mae

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  • 31/03 - Francesca
    Salve Mae!
    Mi chiamo Francesca, ho 17 anni, e giusto quest'oggi mi sono iscritta a questo sito, che trovo utilissimo, e per questo, credo che La sfutterò spesso per porLe delle domande.
    Sono una studentessa di pianoforte che si appresta al Compimento inferiore.
    Da tre mesi ho iniziato a studiare canto dietro le spinte di vari maestri i quali mi dicevano sempre che avevo i "suoni girati" naturali (arabo per me all'epoca).
    Inizialmente avevo un timbro leggero, poi dopo due sole lezioni ho tirato fuori dei bassi mai sentiti :-) e la voce s'è scurita anch'essa.
    La mia estensione è ampia e va dal Si4 al Mi6 (anche se dal do#6 in poi "appoggiare" mi viene ancora un po' difficile, quindi il suono è più debole, ma c'è).
    Innanzitutto, a causa dei suoni gravi, a volte ho una stupida paura di non essere un soprano, ma anche se la mia insegnante mi rassicura, la fobia resta.
    Devo ancora attuare bene la coordinazione di tutti i muscoli ed il loro rinforzo, ma ho una così grande voglia di imparare bene a cantare che a volte penso di essere in ritardo.
    Insomma, credo di avere in testa tutti quei dubbi e quelle incertezze propri dei giovani cantanti che si accostano allo studio.
    Qual è un buon metodo per farli sparire?
    Come si può acquisire una solida tecnica senza pensare, almeno all'inizio, alla più o meno gradevolezza del suono che vien fuori? (pensare tanto al suono è una deformazione professionale dovuta allo studio del pianoforte).
    La ringrazio in anticipo se vorrà rispondere.
    A presto
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    BENVENUTA FRANCESCA!
    Ragazza fortunata! Approcci allo studio del canto con una marcia in più, dato che suoni il pianoforte cosa che ti aiuterà sempre nello studio e nell'interpretazione.
    Hai solo 17 anni, sei molto giovane e la tua voce subirà tanti cambiamenti prima di giungere alla maturità, per cui, il primo consiglio è di non aver fretta; la voce necessita di tempo ed esercizio per maturare e, se hai un buon insegnante, sei fortunata.
    Non credo, ma se anche tu fossi mezzosoprano, non sarebbe affatto un guaio, ma tanta manna dal cielo dat Per ora, cerca di non farti problemi; segui i consigli di chi si occupa della tua voce senza porti problemi per ora inesistenti.
    Ci vuole qualche mese prima che tu possa sentire i primi miglioramenti, quindi calma e soprattutto orecchie ben aperte, scommetto che se ci fossero problemi, saresti la prima ad accorgertene.
    Per ogni consiglio siamo sempre qui.
    Besito. Mae

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  • 01/04
    Buongiorno Mae,
    grazie per la sua risposta.
    Oggi sono meno ottimista, è difficile cambiare l'impostazione che si è avuta per anni.
    Sto provando a cantare diversamente, secondo i consigli della nuova insegnante, ma è non semplice.
    A quanto pare non ho la voce che ho creduto di avere per anni, ed ho una mezza crisi di identità!
    La domanda che vorrei porti è: esiste un modo per capire definitivamente che timbro è la propria voce?
    Grazie mille
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO FLAVIA:
    perbacco sei ancora di pessimo umore!
    Perchè non provi a gioire del fatto che hai trovato una persona disposta a seguirti e a darti la possibilità di cantare?
    Certo è difficile dimenticare la vecchia impostazione ed i difetti, ma è necessatio per poter "cantare".
    Io consiglio sempre qualche mese di assoluto silenzio prima di cominciare con una nuova tecnica, così la muscolatura dimentica i brutti vezzi ed è più disposta a lavorare coi nuovi sistemi.
    Cerca di essere più positiva, altrimenti quella povera insegnante si scoraggerà ancor più di te e... questo non va bene.
    Ergo, pondera, ascolta ed esegui con diligenza ogni esercizio che possa far bene alla tua voce.
    Aiutati che il Ciel ti aiuta!
    Mandaci qualcosa da sentire, così potremo parlare più appropriatamente.
    A presto. Mae

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  • 09/04 - patrizia
    Grazie Mae., seguirò il suo consiglio! La terrò informata sul concorso, incrociamo le dita...! Le auguro buona giornata. Pat.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    E' un piacere poterti aiutare. In bocca al lupo! Mae

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  • 17/04 - giuseppe
    Buongiorno e ben ritrovati. Una curosità "La danza" di Rossini è inverosimile cantarla come baritono? Grazie per la disponibilità.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO GIUSEPPE:
    il brano da te citato appartiene ad una raccolta intitolata "Soirees Musicales" che comprende 8 brani per "voce e pianoforte".
    Normalmente l'intera opera viene eseguita da vovi femminili (Per lo più soprani) ma mi risulta che anche Luciano Pavarotti abbia inciso "La Danza" con accompagnamento orchestrale.
    Decidi tu il da farsi.
    A presto. Mae

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  • 21/04 - Steven
    Salve, vorrei sapere come si definisce (se esiste un termine tecnico) quel momento nell'opera lirica, o nel melodramma, quando il tenore canta ma è come se stesse parlando. Dove di solito viene accompagnato esclusivamente da un pianoforte, o poco più. Spero di essermi spiegato bene. Vorrei inoltre sapere se la definizione per questa particolare tecnica di canto cambia, a seconda che ad eseguirla sia un tenore o un soprano. Ringrazio anticipatamente! Steven F.
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO STEVEN e grazie per essere dei Nostri!
    Credo che tu ti riferica al "recitativo" che è una "recitazione intonata" e si distingue in "semplice" quando viene accompagnato solo da un basso continuo (nel melodramma del '700/'800 dal clavicembalo vedi ad es. Rossini), o "accompagnato" (con più strumenti o intera orchestra).
    L'importante è lo stile interpretativo con cui viene eseguito un recitativo(momento in cui il cantante spiega la situazione o i sentimenti del momento), bisogna quindi fare in modo che le parole siano chiare all'ascolto.
    Quindi stile, interpretazione e chiarezza anche se, tecnicamente, non comporta particolari difficoltà per nessuna delle voci, siano esse maschili o femminili.
    Nella speranza di aver bene interpretato la domanda e di essere stati chiari nella risposta, speriamo di averti come assiduo frequentatore, nonchè novello amico.
    A presto! Mae

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  • 22/04 - Steven
    Accidenti! Grazie davvero per la risposta precisissima e super veloce. Era esattamente quello che volevo sapere. Grazie anche per il caloroso benvenuto e sarà un piacere entrare a far parte di questa comunità. Mi sovviene subito un'altra domanda: saprebbe indicarmi un brano famoso dove posso ascoltare un buon "recitativo" di una soprano? La ringrazio ancora anticipatamente ;-) Lunghi giorni e piacevoli notti a lei, Mae. Possa il nostro incontro essere fausto. Steven F.
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO STEVEN! Lieti di esserti stati utili.
    Possiamo consigliarti l'ascolto di questi brani:
    W. A. Mozart - Le nozze di Figaro "E Susanna non vien!... Dove sono i bei momenti" (Contessa)
    V. Bellini - I Capuleti e i Montecchi "Eccomi in lieta vesta... O quante volte o quante" (Giulietta)
    G. Verdi - Ernani "Surta è la notte... Ernani involami" (Elvira)
    G. Verdi - La Traviata "E' strano....Follie....Sempre libera..." (Violetta).
    Tutte pagine immortali (per voce di Soprano) che puoi facilmente reperire.
    Per poi avere un'idea del "recitativo semplice", potresti ascoltare il recitativo "Ma bravi! Ma benone!" che precede il duetto atto Iº del Barbiere di Siviglia di G. Rossini "Dunque io son... tu non m'inganni" tra Figaro e Rosina, magari nella stupenda interpretazione del Soprano Beverly Sills!!!
    Congratulandomi per la tua proprietà di linguaggio della lingua Italiana, ti saluto caramente restando a disposizione per dubbi e notizie.
    A presto. Mae

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  • 04/05 - ermanno
    Perché l'opera lirica "Mefistofele" di Arrigo Boito non é rappresentata in Italia da moltissimi anni? Mancano forse le voci? Oppure é una questione di costi? L'ultima rappresentazione se non erro avvenne a Firenze circa 20 anni fa. Ermanno Cozzi
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ERMANNO e benvenuto!
    Una domanda gradita che riguarda il repertorio e che apprezzo perchè ci dà l'opportunità di parlare di un'opera che, come hai notato, poco viene proposta dai teatri italiani e, ricordo di averne visto una rappresentazione dal Teatro Alla Scala risalente al 1995, diretta dal Mº Muti, ancora con il grande Samuel Ramey nel ruolo del titolo (magari riproposto in altri teatri e sfuggito alla nostra attenzione).
    Il perchè di questa latitanza bisognerebbe chiederlo ai sovrintendenti o a coloro che gestiscono i cartelloni dei teatri lirici; fatto sta che questa è un'opera davvero complessa che necessita di un cast di ottimo livello (il Basso. in primis...merce rara di questi tempi!!!)
    L'opera, pur poco apprezzata dalla critica, contiene pagine bellissime di grande impatto, anche se poco conosciute (pensiamo all'"Ave Signor degli Angeli" al duetto "Lontano, lontano, lontano"). Una selezione ascoltata qualche anno fa in un concerto estivo trasmesso dalla R.A.I.,(All'una di notte!!!) ha potuto dare l'idea della grandiosità delle parti corali e della grande suggestività dell'opera.
    Caduta alla prima rappresentazione (come spesso avvenne alle più grandi), dopo una revisione che sfrondò di molto il materiale, quest'opera ha conseguito l'agognato successo dopo sette anni dalla prima (che ebbe la durata di oltre 5 ore e mezza!!!) e dal 1878 si affermò anche all'estero con grande successo di pubblico e....tiepida accoglienza della critica..
    Cogliamo quindi l'occasione per consigliare vivamente ai nostri lettori, l'ascolto di questa Opera che, pur non essendo tra le più popolari, racchiude momenti di estrema bellezza e grandiosità.
    Grazie Ermanno per questa opportunità. A presto. Mae

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  • 06/05 - Alida
    Salve Mae! Vorrei sapere esattamente qual è la differenza che intercorre tra soprano leggero, lirico leggero e lirico acuto, dal punto di vista vocale più che di repertorio (di quello mi hanno parlato abbastanza chiaramente). Grazie mille! Alida
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ALI:
    non so con chi tu possa aver parlato, ma lirico acuto è un termine... un pò anomalo.
    La differenza tra leggero e lirico-leggero, sta nella polpa vocale (più robusta nel lirico-leggero) e nel fatto che il sprano leggero si trova perfettamente a proprio agio nello sfoggio di sovracuti (anche FA sovracuto), mentre il lirico-leggero ne sfoggia... un pò meno.
    Può bastare?
    Alla prossima! Mae

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  • 10/05 - Alida
    Mi rendo conto di stare monopolizzando questa rubrica, ma i dubbi sono tanti. Per esempio, ho sentito musicisti poi divenuti cantanti parlare in termini di Si4, do5, mi6. Cosa significa il numero, e a cosa corrispondo queste note?
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ALI:
    sei sempre gradita e c'è bisogno di qualcuno che faccia domande per poter rispondere!!!!
    Dunque, non allarmarti, la terminologia che citi, serve per capire di quale "ottava" si sta parlando.
    Se guardi la tastiera di un pianoforte, vedrai che comincia con un "La" quindi Si e poi....Do 0 (il primo sulla tastiera), seguono altri 7 Do (Do 1, Do 2, Do 3...) seguiti dalla propria ottava quindi se parliamo di Do 3, intendiamo il Do centrale ossia il do grave per un soprano.
    Conseguentemente il Fa 5 è quello che chiamiamo Fa sovracuto ed è quello che canta la Regina della Notte nel Flauto magico di Mozart.
    Quindi è un sistema per classificare le varie note nella giusta altezza e si chiamano "indici di ottava".
    Adesso è più chiaro?
    Il numero ci spiega a quale ottava appartiene il suono (ci sono tanti Do, Fa, Mi in una tastiera, con i numeri ci si capisce meglio a quale ottava ci si riferisce).
    Sperando di aver chiarito il concetto... attendiamo altri quesiti!
    Un abbraccio. Mae

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  • 12/05 - Isabella
    Buongiorno, sto scrivendo la mia Tesi di Laurea sul Don Giovanni di Mozart. Avrei bisogno di reperire recensioni, interviste e informazioni critiche riguardanti le rappresentazioni più famose del Don Giovanni in Italia nel Novecento (dagli anni '30 al 2000). Pare che nelle biblioteche musicali (soprattutto nel Nord Italia dove vivo e mi sposto io) non siano disponibili molti periodici sull'opera ove trovare le informazioni che mi servono...
    Lei saprebbe darmi un consiglio in merito?
    Grazie per la cortese attenzione. Isabella
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ISABELLA:
    conosco altre persone che hanno presentato la tesi sul tuo stesso argomento: c'è molto lavoro da fare e, quel che ti serve, potresti trovarlo proprio su Internet dacchè non è facile reperire materiale così dettagliato; ci sono pubblicazioni che parlano dell'opera quali "Il Don Giovanni" di M. Mila(1971).
    Posso segnalarti alcune celebri rappresentazioni: la prima 25 Aprile 1945 presso il Lirico di Milano (La Scala era stata distrutta) diretta da Gino Marinuzzi con protagonista Mariano Stabile, che ne curò la regia; Teatro alla Scala 1951 diretto da Von Karajan, Don Giovanni alla Scala nel 1963 (stag. 1962/63) diretta da H. Scherchen con cast d'eccezione L. Price, N. Ghiaurov, E. Schwarzkopf, M. Freni. (fonte: enciclopedia Opera di A. Batta), 7/12/87 alla Scala dir. Muti.
    Altro non riesco a fare, e me ne spiace.
    A disposizione per ulteriori quesiti.
    Mae

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  • 13/05 - Carmela
    Dove posso trovare in internet la trama di ser marcantonio?
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO CARMELA:
    sono felice di poterti comunicare che quel che ti serve puoi trovarlo su questo sito: www.librettidopera.it sotto il nome del compositore Stefano Pavesi ( Autore delle musiche di Ser Marcantonio); Donizetti si ispirò a questo libretto di Angelo Anelli per il suo Don Pasquale.
    Spero di poterti scrivere ancora. Mae

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  • 13/05
    Come si fa ad essere aggiornati per aggiornare le graduatorie per insegnare in conservatorio?
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    Ciao Cristina,
    per conoscere le graduatorie per insegnare in conservatorio, dovresti chiedere informazioni direttamente alla segreteria del conservatorio che ti interessa.
    Spesso sono anche direttamente pubblicate sui siti stessi dei conservatori.
    Se desideri informazioni più dettagliate circa i conservatori, potresti consultare la sezione del nostro sito web ad essi dedicata. Sezione Conservatori. Un saluto. Mae

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  • 09/06
    Caro Mae, ti aggiorno sulle mie ultime esperienze musicali. Questo pomeriggio ho fatto l'esame di ammissione al conservatorio.E'andato molto male. Avevo ansia e tremavo. Al conservatorio hanno dato a disposizione un'aula per poter riscaldare la voce e fin lì tutto bene. Quando dovevo dare l'esame, mi si è asciugata la gola e non mi usciva la voce.L'Aria che dovevo prentare e che sapevo bene, l'ho cantata male, addirittura rimenevo senza fiato. Poi la commissione mi ha chiesto di cantare il resto dell'aria con la "I", peggio che mai. Poi mi hanno detto i fare una "I" più chiara e più alta e bene o male ci sono riuscita. Mi hanno detto che lascio passare troppa aria tra le corde, forse perchè ho qualche problema alle corde vocali. La visita per sicurezza la farò anche se nè io e nè la mia insegnante abbiamo riscontrato questo problema. Da settembre riprenderò a studiare canto con la mia insegnante,nel frattempo studierò da sola. Ti ringrazio per la tua attenzione. Ly
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CARA LY:
    non preoccuparti, tutti quando abbiamo paura, proviamo le sensazioni che hai descritto, la lingua sembra... felpata e non si riesce a sostenere i suoni.
    Niente di chè.
    Riproverai l'anno venturo.
    Una visita foniatrica, tuttavia, sarebbe raccomandabile, non tanto per problemi... ipotetici, quanto per una tua personale sicurezza e consapevolezza.
    Fai molta attenzione, se studierai da sola, registrati SEMPRE per poter poi controllare l'emissione.
    Sarebbe bene che ti leggessi qualcosa sul canto e sulla voce cosicchè, a settembre, potresti ricominciare con più certezze e molto più propositiva.
    Ti abbraccio forte e tienici presenti qualora avessi necessità di un consiglio o di una delucidazione.
    Mae

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  • 19/06 - Rolando
    Salve, io non ho detto che la normativa di legge sia giusta né tantomeno che i diplomati in canto ramo didattico non siano capaci di fare danni. Io se avessi un figlio che voglia imparare il canto lo affiderei ad un didatta esperto e me ne fregherei se ha o non ha il diploma "didattico", certo non mi fiderei di chi ha solo begli acuti ma non conosce il solfeggio e tantomeno è capace di accompagnare al pianoforte neanche un'aria. Ma il senso della mia precedente domanda è di natura legislativa. Se c'è una legge si dovrà rispettare. Se la legge è sbagliata si dovrà sollecitare il legislatore ad apportare modifiche. Sta di fatto che ci saranno sicuramente guidatori patentati che guidano meglio dei taxisti, ma senza la patente di guida specifica un taxi non si può condurre, se la richiesta di taxisti fosse oltre il numero di patentati specifici sarebbe lecito che una ditta assumesse guidatori sprovvisti di patente?
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ROLANDO:
    come già ti scrissi la normativa è normativa.
    Non resterà che una selezione naturale.. alla fine, chi cerca, forse trova.
    Ciao Mae

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  • 20/06 - Fabiana
    Salve Mae. Grazie per la repentina risposta! Volevo spiegare il perchè di quest'aria. Siccome ho "appena" cominciato a studiare, arie d'opera per la mia voce non ne ho ancora fatte. Il problema è che nessuno mi ha saputo dire con esattezza se sono un mezzosoprano o un soprano. Nemmeno il foniatra. Lei cosa ne dice?! Mezzo o Soprano? Può essere un problema studiare da mezzosoprano pur essendo un soprano o viceversa?
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO FABIANA:
    probabilmente la tua giovane età lascia spazio a qualche "ragionevole dubbio" quindi il consiglio è di continuare a studiare lasciando maturare la voce; cantare così le tue arie antiche che non abbisognano di una sostanziale identificazione vocale (le cantano tutti, maschi e femmine!) magari affrontando prima quelle di più bassa tessitura passando poi a quelle di maggior estensione.
    Vedrai che, col tempo, la voce prenderà una più precisa connotazione.
    Per quel poco che ho sentito, la voce ha un colore molto accattivante nella prima ottava, ma tende poi a schiarirsi; avrei bisogno di sentire di più.
    Lo studio deve sempre essere graduale, poi capirai tu stessa in quale zona ti sentirai più a tuo agio.
    Forzare serve solo a snaturare la voce, tempo, costanza, pazienza e applicazione faranno il miracolo.
    Un abbraccio sincero e... alla prossima aria! Mae

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  • 01/07 - Alida
    Cara Mae, come stai? Ho cantato a questo mitico saggio, che pur essendo piuttosto informale era il mio primo contatto con il pubblico. Devo dire che ero molto agitata, tuttavia ho saputo gestire abbastanza bene l'ansia, e quindi la prestazione, anche se non è stata la migliore tra tutte, è stata di buon livello. Sono stata felice di sapere che anche se terrorizzata riuscivo ad appoggiare bene! Mi hanno detto infatti che quando si è agitati la prima cosa che si perde è il contatto con il diaframma. Ho visto che sei seppellita di domande, e quindi spero di non infastidirti con la mia, che è solo una precisazione: esattamente dov'è il passaggio e com'è il timbro e il colore di un soprano falcon e di un contralto rossiniano? Potresti farmi delle analogie (che ne so, il colore è simile a quello di un X ma più chiaro/scuro/etc..) o degli esempi che io possa ascoltare? Grazie mille e senza fretta :) Aly
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO FOLLETTO:
    siccome siamo mooolto impegnati, rispondo subitosto e brevemente alla domanda.
    La voce di Contralto, come precisa M. Garcia, ha "carattere maschio ed energico nel registro di petto, del quale la potenza e la rotondità sono le qualità che lo distinguono" (potresti ascoltare Marilyn Horne).
    Per il Soprano Falcon, oggi in disuso dacchè le classificazioni sono mutate di molto rispetto al periodo in cui la Sig. ra Falcon fece la storia di questa vocalità, avrei un solo esempio citato in testi recentemente pubblicati ed è la Sig.ra Martina Arroyo (che per altro, si autodefinisce lirico-spinto); ricorda sempre che, per classificare una voce, bisogna conoscerla bene, in ogni sua sfaccettatura, infatti oggi con le nuove nomenclature, c'è un tale caos che tra Lirico, Impuro, Belcantista, Di carattere, Di grazia, Spinto, Classico,Cantante, Profondo, ecc. chi si prende più la briga di classificare una voce?!?!?!
    Ti abbraccio forte. Mae

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  • 07/07 - Giovanni
    Troppi insegnanti di canto (ognuno si sente depositario della Verità), abusano di parole e concetti nel tentativo di spiegare ciò (la tecnica) che può solo essere ascoltato (sebbene non da tutti percepito o condiviso per via del fatto che si difendono ad oltranza la proprie posizioni in merito, anche le più palesemente insostenibili), speculazioni economiche (chi non riesce a "far carriera" di solito si prende la briga di insegnare), corsi tenuti anche da grandi nomi del tutto inutili sotto il profilo curriculare e didattico (chiunque poterbbe "scrivere" di aver studiato da chiunque - nessuno ha il potere o la pazienza di verificare - e comunque la cosa non impressiona nessuno)...

    QUESTO E' UNO SPACCATO DELLO SPORCO MONDO DEL TEATRO LIRICO (QUELLO DEI DILETTANTI, DEI POSTULANTI, INTENDIAMOCI - I PROFESSIONISTI HANNO ALTRI PROBLEMI)!!!

    Mi dia qualche ragione per la quale qui, su questo sito, con questi interlocutori, dovrebbe essere diverso?
    E' perchè compare tra i primi nei motori di ricerca?

    Come mai c'è un sacco di gente che ha bisogno di affezzionarsi DEVOTAMENTE e CIECAMENTE ad un maestro?

    Come mai un sacco di maestri ha il bisogno di avere proseliti?
    ... e come mai un sacco di persone hanno le orecchie ma non sanno né ascoltare né ascoltarsi?

    ...e come mai se si decide che un cantante "fa schifo" riusciamo a trovargli un sacco di difetti ma se invece pensiamo che sia un fuoriclasse troviamo solo pregi?

    Praticamente non sarebbe ora di stare tutti un po' in silenzio invece di continuare a provare, provare, provare... are ...are ... e... e
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    SALVE GIOVANNI:
    mi domando cosa può aver scatenato in te tanta amarezza.
    Questo sito nasce proprio con l'intento di dare voce a coloro che sono "fuori dal coro" infatti, se noti con attenzione, nonostante ci giungano articoli e recensioni da vari importanti teatri, poco spazio trovano nelle nostre rubriche.
    Molti se ne domanderanno il perchè e la risposta risiede in quello che tu affermi.
    Purtroppo le cose nel campo della lirica, non vanno molto bene perchè la maggior parte di chi se ne occupa, poco ci capisce.
    Molti agenti si inventano tali solo per ricavarsi un lavoro che frutti bene lavorando poco (almeno materialmente) e sulle spalle degli altri; molti sovrintendenti intendono poco dal punto di vista professionale ma molto in quello finanziario o politico, e tutto questo è generato da una profonda ignoranza sull'argomento.
    Lo sappiamo anche noi che un comprimario di ieri, oggi potrebbe essere il re dei tenori; che oggi si indulge molto sulla vocalità preferendo un perfetto solfeggio, che insegnano canto anche quelli che nella vita hanno fatto "personale non docente" in qualche istituto, che molti curricula sono frutto di immaginazione pura, ed è proprio per questo che vogliamo fare di questo sito materia di divulgazione ed informazione non di ciò che avviene nei teatri (cosa che qualunque testata può fare) ma informando, mettendo in guardia, consigliando.
    Molta colpa ce l'hanno gli studenti di oggi: ai miei tempi, si facevano grandi sacrifici per poter studiare; il buon maestro lo si cercava e lo si raggiungeva anche a 500 km di distanza.
    Oggi si cerca un insegnante, possibilmente economico, che abiti nel proprio quartiere....
    Io, grazie ad una splendida collega, ho raggiunto Gino Bechi a Firenze; Franco Corelli a Milano, e si può star certi che non basta un corso di 10 giorni per imparare a cantare!
    Come vedi sappiamo anche noi che ci sono storture nel nostro mondo, ed ecco che il dare voce anche agli amareggiati, ai delusi può servire.
    Il teatro non è solo pagine patinate, costumi scintillanti o interviste su grandi periodici, teatro è anche gavetta, è anche cantare con il costume rattoppato.
    Ma teatro non è cantare con un microfono e spacciarsi per il novello Caruso. Teatro non è scorrazzare su canali televisivi a cantare pietosamente qualche brano tanto per ricordare "ci sono anch'io per le serate in piazza con luci, telecamere e microfoni", quando i giovani capiranno che fare musica non è solo esteriorità ma studio, preparazione, cultura e, soprattutto, rispetto di ciò che si sta facendo (e quando gira qualche soldino questa cosa la si perde di vista), allora si tornerà agli splendori degli anni sessanta, alle voci preparate e durature, ad un teatro che commuove.
    Ed è per questo che noi non faremo silenzio, sproneremo a cercare, a capire, a studiare finchè ne avremo la possibilità; e con noi tutti coloro che, come te, denunciano disagio, costernazione, delusione, amarezza.
    Siamo il paese dei "raccomandati" in tutti i sensi (c'è anche la trasmissione televisiva!!!!) e finchè non ci si metterà in testa che serve preparazione nell'Arte, avremo sempre voci orrende ma attori fantastici, voci inesistenti ma fisici fotogenici, musica idilliaca e regie che ti fanno passare la voglia di andare a teatro.
    Dunque coraggio e determinazione, lasciamo il divismo alle spalle e rimettiamoci al pianoforte... il Sib non è ancora perfetto!
    Un abbraccio sincero. Mae

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  • 09/07
    Salve sono Maria Carmela Ranieri la mia richiesta è pittosto particolare. Ho un contratto di lavoro presso il Teatro Rendano di Cosenza. Il mio compito è ricostruire i cento anni del nostro Teatro A.Rendano (1909 - 2009). Nelle ricostruzioni storiche precedenti è sfuggita la stagione lirica del 1914, che invece sono riuscita a rintracciate nei giornali dell'epoca. In tali articoli è presente addirittura l'elenco artistico dei cantanti. La mia idea è quella di rintracciare qualche parente lontano di almeno un'artista presente nell'elenco. Le scrivo i nomi degli artisti: Soprani: Maria Calamari, Ida Fassio, Enrichetta Graziani, Delutio Osti. Mezzosoprano: Tina Masucci Tenori: Vincenzo Artino, Fortunato De Angelis, Pietro Borsellini, Giuseppe Grandi, Sante Grassi, Giuseppe Piliego. Baritoni: Giovanni Bertagnolio, Mario Casini. Bassi: Giovanni Belli, Luigi Ferraioli Parti comprimarie: Aida Ballarin, Aristide Masiero, Pietro Alessio, Giovanni Urbinati, Giovanni Baldazzi. Consultando i vari articoli che ho trovato è chiaro che qualcosa non è andato bene, ma non si capisce la causa. La mia impresa è allucinante, vorrei trovare qualche testimonianza e l'unico modo possibile è quello di chiedere a qualche parente degli artisti che avrebbero dovuto partecipare alla Lirica del 1914. Grazie e a presto
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO MARIA CARMELA:
    il solo pensiero del compito che ti sei accollata, mi fa venire il mal di testa; è proprio un lavoraccio.
    Quello che noi possiamo fare è pubblicare l'elenco dei cantanti ed aspettare che qualcuno possa rispondere nella speranza che questi vetusti artisti abbiano diffuso ai loro posteri la passione per l'Arte Lirica.
    Potrebbe questo esserti d'aiuto?
    Attendo conferma. Mae

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  • 11/07 - Alida
    Una domanda da un milione di dollari: QUANTO DOVREBBE DURARE LO STUDIO DEL CANTO LIRICO?
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    TUTTA UNA VITA, caro Folletto!

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  • 12/07 - Alida
    Accidenti, allora mi sono inguaiata con le mie mani! :-) Ovviamente intendevo: quanto tempo dura lo studio del canto prima che si abbiano risultati apprezzabili?
    Che il canto sia un fuoco che arde finchè non ti consuma, e che duri quindi tutta la vita, lo so già, e lo vivrò a mie spese! :)
    Grazie per le voci che mi hai consigliato di ascoltare per farmi un'idea; la signora Horne ha un timbro molto diverso dal mio, la mia voce è più scura ma è più schiettamente sopranile (c'è anche da dire che nella registrazione avrà pure 30 anni più di me, se non di più!).
    Insomma sono più pesante della Horne (anche a 18 anni) anche se il colore resta sopranile; per quanto riguarda la signora Arroyo, invece, si avvicina molto a quella che potrebbe essere la mia vocalità, anche se il mio registro grave è più corposo e quello acuto più brillante.
    Se tu mi sapessi indicare un buon foniatra a Milano potrei darti un responso più... chiaro; nell'attesa di una registrazione, che arriverà a settembre, verso che vocalità mi indirizzeresti?
    Così poi a settembre vediamo se abbiamo azzeccato! (ricorda che sono microscopica di costituzione, ma con risuonatori molto scuri e agilità facili).
    Grazie per il "vaticinio" che vale solo come "scommessa" in attesa della registrazione.
    Buone vacanze,
    Ali
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ALI:
    il percorso vocale è una cosa strettamente personale, dipende da diversi fattori, però mi sento di dire che, con un buon Maestro, un allievo assiduo, diligente e dotato, in 3 anni potrebbe ottenere ottimi risultati, ma anche questa è una ipotesi.
    Se hai poco poco imparato a conoscermi, sai già che non esprimerò mai un parere senza prima aver sentito con le mie orecchie, quindi buone vacanze!!
    ! Mae
    (per il foniatra, mi sto informando)

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  • 15/07 - Marco
    Grazie della risposta,
    cercherò di fare attenzione dunque, che la respirazione sia sempre adeguata.
    Baritoni in carriera che sfiorano appena il si...?
    Non riesco ad immaginarmeli, visto che anche i ruoli più "leggeri" devono scendere fino al sib, e farsi sentire :)
    oppure?
    Grazie, Marco
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    Lo so che pare strano, Marco, ma è così.
    Quindi: dai, dai, dai!
    Salutoni. Mae

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  • 17/07 - valeria
    Salve!
    Sono nuova nel sito, porgendovi i complimenti ne approfitto per porvi una domanda curiosa...
    Sto curando un lavoro sulla "Tosca" in onore dei 150 anni dalla morte del grande Puccini. Mi son informata parecchio ma non riesco a trovare il numero esatto di suicidi e chi siano nell'Opera, potrebbe aiutarmi? La ringrazio per la disponibilità.Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO VALERIA:
    mi pare di capire che chiedi quante persone muoiono nella Tosca di G. Puccini e quante di queste sono suicide.
    Dunque il primo a morire, anche se non si vede in scena, è Angelotti, il console della soppressa Repubblica Romana, che si suicida per non essere catturato dagli scagnozzi del Barone Scarpia. (Atto IIº)
    Il secondo a morire, per mano della stessa Tosca, è proprio il Barone Scarpia (Atto IIº)
    Il terzo atto poi, racconta la morte di Mario Cavaradossi, per fucilazione, che avrebbe dovuto essere simulata come convenuto tra Tosca e Scarpia, ma che si rivela reale ed... irreparabile.
    Quindi, resasi conto del tradimento e incalzata dai soldati che la inseguono dopo aver trovato il cadavere di Scarpia, Tosca si getta da Castel Sant'Angelo invocando la giustizia divina, col famoso "O Scarpia, avanti a Dio!" (secondo suicidio).
    Se ho mal interpretato la domanda, chiedo scusa ed attendo ragguagli.
    Grazie per essere dei Nostri. Mae

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  • 29/07 - Stefano
    Buongiorno, le scrivo per porle una domanda: sono un ragazzo di 15 anni e sono un super appassionato d'opera (lo so che sembra strano alla mia età) e mi piacerebbe iscrivermi a un corso di canto lirico, ma ho sentito che fino ai 17 anni non è consigliato farlo. E' vero? Per quale motivo?
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO STEFANO:
    non sai che gioia ricevere il tuo messaggio!
    Un giovanissimo che si appassiona ad una musica che sembra così lontana dal gusto dei giovani di oggi.
    Bene!
    Dimostriamo a tutti che la Lirica NON è roba da vecchi e che quando si ha un grande cuore si apprezza ciò che con cuore è stato scritto.
    Dunque veniamo al quesito. Si, in Conservatorio sarebbe 17 anni il limite minimo per un ragazzo, ma spesso, se hanno bisogno di allievi (magari per aprire una classe nuova) vengono iscritti anche i giovanissimi aspiranti (magari come uditori), basta essere "seguiti" da un insegnante interno.
    Tale dictat deriva dal fatto che, per "far lavorare" una laringe senza incappare in spiacevoli situazioni, occorre attendere che l'organo vocale sia completamente formato e, pare che per i ragazzi, tale compiutezza si raggiunga a 17 anni.
    Anche per le ragazze ci sarebbe il limite minimo di 16 anni, ma si dice che la Grande Gallas prendesse lezioni di canto lirico già a 12 anni!
    Quindi, come sempre, tutto è relativo ma... la legge è legge (qualche volta!)
    Questo non deve però scoraggiarti, dato che la tua meta è assai vicina e che magari potresti cominciare col chiedere consiglio a qualche bravo maestro che possa già sentire a che tipo di voce appartieni.
    Noi attendiamo fiduciosi che Stefano sarà una giovane promessa.
    Rimaniamo in contatto e facci sapere ogni sviluppo del tuo caso.
    A presto. Mae

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  • 29/07 - Christian
    Salve.
    Ammetto di essere un grande ignorante il materia, ma comunque persona capace di emozionarsi ascoltando la musica lirica.
    Tempo fa, ebbi la fortuna di ascoltare un brano, recitato da una donna in lingua tedesca, dove in una parte di tale melodia, il canto ricalcava le note di un uccello (credo fosse un usignolo), i cui toni salivano sempre più.
    Purtroppo non sono mai riuscito a scoprire il nome di tale brano.
    Potrebbe essermi di aiuto?
    Grazie mille.
    Christian
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO CHRISTIAN:
    la descrizione che fai del brano è un pò vaga; esistono tantissimi brani che affrontano agromenti "naturalistici" e vi sono tantissimi Lieder (canzoni) in lingua tedesca che parlano di uccellini, usignoli, primavera ecc... quindi per non rischiare di male informarti, ometto supposizioni ma ti consiglio di ascoltare ad esempio, l'aria finale di Lucia di Lammermoor (di Gaetano Donizetti )che propone una serie di cadenze accompagnate dal flauto, talmente virtuosistiche da far pensare ad un usignolo (finale dell'aria "Ardon gli incensi... spargi d'amaro pianto") in cui tutte le grandi cantanti del passato si sono cimentate, Callas compresa.
    Anche se ti definisci ignorante (e la materia è talmente vasta da farci sentire anche noi nelle tue condizioni), sei una persona di gran cuore e buon gusto così speriamo tu possa diventare uno dei Nostri.
    Se ascolterai il brano, gradiremmo conoscere le tue impressioni così da poterti consigliare altro materiale a seconda delle tue curiosità.
    A presto. Mae

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ENRICO CARUSO

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