Risposte esperto tecnica vocale canto lirico: appoggio e sostegno del fiato, ricerca della maschera, abbassamento della laringe, apertura della gola, innalzamento del palato, gestione del fraseggio

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La tecnica vocale di canto lirico|Pagina 7

Il nostro esperto darà risposte in merito alla tecnica vocale finalizzata ad acquisire un'impostazione che consenta di cantare il repertorio lirico.
Per tecnica vocale si deve intendere l'insieme di procedimenti intenzionali posti in atto al fine di realizzare un determinato risultato vocale.
Gli elementi fondamentali per uno studio tecnico della voce sono molteplici.
Le domande e le risposte di questa sezione verteranno principalmente sugli accorgimenti e gli esercizi tecnici sull'impostazione del timbro e del colore per migliorare la qualità della voce, sull'emissione corretta, sull'estensione, sulla resistenza, sulla morbidezza, sulla linea di canto, sulla potenza…

 

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  • 07/07 - LUIGI
    Salve mae: la ringrazio per avermi consigliato il testo. Io sono un baritono o forse un basso- baritono vista l'estensione verso le note gravi. Studio da circa un anno e ho avuto degli ottimi progressi. Sto cercando di apprendere le tecniche di respirazione ma mi accorgo che è molto difficile e che ci vuole tempo e costanza. Le volevo chiedere un consiglio: come organizzare il mio pomeriggio di studio e di esercizi?quanto tempo di canto vero e proprio?(es. provare l'aria da studiare) tutti i giorni oppure uno si e uno no per far riposare anche la voce? E' sbagliato studiare e provare l'arietta a voce piena? La ringrazio in anticipo per la risposta e le mando un grande saluto
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO LUIGI:
    stai cominciando col piede gusto cioè organizzando il lavoro e dedicandoti con diligenza e passione allo studio. Bravo! Non parli della tua età, purtroppo, ma ritengo che tu sia ancora un ragazzo, quindi la voce può maturare ancora; esercitarsi spesso ma con moderazione, porta veloci risultati. Il tuo pomeriggio di studio dovrebbe essere, più o meno così: esercizi di respirazione per 1/4 d'ora; riscaldamento vocale ed esercizi di tecnica per 20/30 min. circa osservando 2 minuti di riposo tra una sequenza di vocalizzi e l'altra; poi una pausa di 10 minuti indi l'aria che stai imparando. Cosa importante è che lo studio dell'aria avvenga dapprima non in voce, solo per memorizzare esattamente la melodia; quando avrai imparato il brano, solo allora potrai comincare a cantarlo "in voce". Il brano andrebbe sudiato anche poche righe alla volta ma risolvendo i "nodi" tecnici nella giusta maniera. Ricorda sempre di non cantare per più di 20/ 30 min. consecutivi così da non stancare a voce, poi una pausa di una decina di minuti e, se ne hai ancora voglia, puoi continuare ma sempre alternando le pause al canto e senza abusare della voce. Sei ancora all'inizio quindi non devi affaticarti troppo, dai alla voce il tempo di abituarsi anche studiando un giorno si ed uno no. Nello "studio" si può comprendere anche l'ascolto dell'aria eseguita da vari interpreti, proprio per avere una idea dell'esposizione interpretativa, ed anche dei vocalizzi cantati che ti aiuteranno nell'intonazione di intervalli e a risolvere elementi teorici (abbellimenti ecc.). Il giorno di riposo, potrebbe essere dedicato all'ascolto o alla lettura (oppure scrivi a Mae!). Quando sarai più avanti con la tecnica, potrai allungare i tempi di studio ma sempre senza trascurare le pause. Sarà poi ottimo alternare: un giorno lo studio tecnico, quello successivo lo studio dell'aria (sempre dopo aver riscaldato la voce) in modo che tu possa sempre muovere la voce ma senza affaticarla (lo studio tecnico è pesante). Un ulteriore ammonimento che mi sento di dover scrivere: non bisogna mai cantare 3/4 ore consecutive una volta a settimana, meglio minor tempo ma più frequente. Se al termine dello studio la voce è affaticata (la senti afona nel parlare) significa che hai esagerato! Bisogna che la voce sia ancora fresca dopo lo studio perchè il lavoro sia ben fatto. Credo che tutte le raccomandazioni siano superflue dato che hai una insegnante che ti avrà certo consigliato le stesse cose. Ifine vi sono insegnanti che preferiscono che l'allievo NON studi da solo nel periodo iniziale per non incorrere in errori tecnici, valuta la posizione del tuo docente in merito. Non mi rimane che augurarti buono studio e sperare di rileggerti pieno di entusiasmo e felice dei tanti progressi. A presto.
    Mae

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  • 08/07 - ENRICO
    Buongiorno Mae. Torno a scriverle per chiederle un aiuto. Continuo le mie lezioni di canto ma il problema è sempre li: quando affronto le parti acute tendo istintivamente a stringere in gola e a chiudere. Come posso fare per superare quello che mi sembra ora una cosa insormontabile ? E' una questione di fiato, di stress o non so cosa? La prego mi aiuti. Grazie in anticipo PS: negli acuti come devo aprire la bocca?
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ENRICO:
    non crucciarti perchè il tuo è un problema molto diffuso; l'argomento "acuti" è quello che generalmente interessa gli studenti di canto poichè si tratta di riuscire a far funzionare un meccanismo che, all'inizio, crea non pochi problemi. Molto influisce la respirazione, quando non è corretta, non aiuta certo a sostenere i suoni e a mantenere la gola aperta (condizione indispensabile per poter cantare). Diciamo che nella produzione dei suoni acuti la faringe tende a stringersi e la laringe tende a salire ostacolando la produzione dell'acuto; con una respirazione idonea, questi problemi si risolvono. Si tatta di apprendere un meccanismo e stabilire degli equilibri, occorre studiare molto ma fondamentale è la spiegazione da parte dell'insegnante ed il suo controllo quindi quando troverai un bravo Maestro, molti degli ostacoli spariranno se riuscirai a seguirlo con pazienza e dedizione. Quando la respirazione sarà appropriata, la bocca si aprirà al momento giusto con la giusta posizione, ma per esserti d'aiuto subito, gli acuti vanno cantati con gola e bocca aperte!!! (Guarda qualche filmato di grande cantante e ti accorgerai che per un buon risultato occorre una buona cavità). Persevera nello studio ma fai in modo che sia costruttivo, datti delle scadenze e parla col tuo insegnante che DEVE aiutarti a risolvere i problemi....troppo comodo insegnare a chi è già capace di farlo da solo!!!! A presto.
    Mae

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  • 24/07
    Salve, mi chiamo Mariano ed è la prima volta che le scrivo e approfitterei della sua disponibilità per farle alcune domande. Innanzitutto c'è da dire che ho quasi 16 anni e studio canto da Gennaio di quest'anno. Anche se sono molto giovane la mia voce risulta essere molto scura e potente, ma siccome è da poco che studio sono una frana negli acuti, poichè canto delle canzoni tenorili mentre la mia voce si avvicina per di più a quella di un baritono... Quindi le chiedo: posso cantare già alla mia età o può risultare dannoso? Ed il fatto che io non riesca ad "arrivare" agli acuti, vuol dire che sono baritono e quindi non ci arriverò mai, o è solo perchè sono molto giovane e di conseguenza bisogna aspettare per studiarli? La ringrazio fin da ora per le sue risposte. Grazie infinite.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO MARIANO:
    direi che, parlando in generale, sei un pò giovane per lo studio del canto lirico, tuttavia bisognerebbe conoscerti personalmente per capire se il tuo organo vocale è pronto per lo studio. E' pertanto del tutto normale che la voce non sia ancora ben definita e che ci sia qualche indecisione sulla classificazione; mi pare quindi prudente consigliarti cautela, la voce va lavorata con molta perizia senza insistere troppo sulle estremità. Per rispondere alla domanda finale devo dire che una voce giovane dovrebbe avere più duttilità e facilità nella zona degli acuti ma questo sempre....senza vederti ed ascoltarti. Consiglio di goderti una bella vacanza e ripensarci ad ottobre. A buon intenditor, poche parole. A presto.
    Mae

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  • 18/08 - ELISA
    Salve Mae, mi chiamo Elisa e ho quasi 20 anni. Studio canto lirico da poco più di un anno e mezzo, in una scuola di musica (quindi non al Conservatorio). E' da un po' che leggo queste pagine, così mi sono sentita "chiamata" a scrivere qui: ho un problema un po' strano, forse stupido, forse il problema sono io, il fatto è che si tratta di una cosa che mi rende parecchio triste, sconsolata e a volte mi fa venir voglia di mollare lo studio del canto. Devo premettere però che purtroppo non riesco a dedicargli il tempo che vorrei, a causa dell'università e di una tremenda timidezza che a volte mi impedisce anche di esercitarmi a casa in presenza di qualcuno. Il problema è il seguente: sono un Soprano, la mia estensione in basso arriva circa al Sol sotto il rigo (il Fa risulta un po' troppo sforzato, c'è ma non lo conto), in alto... beh, con esercizi di note "staccate" la mia insegnante dice che c'è anche un Fa sovracuto. Ancora debole, sottile, ma c'è. E qui è il primo problema; forse è poco tempo che studio, non so, il fatto è che dopo un anno e mezzo in cui mi sento dire che ho una voce acuta, ho dei problemi ridicoli. Sento che è tutto in gola, faccio fatica a prendere un Fa#acuto o un Sol acuto "diretto", certe volte ho probelmi anche nei salti; a volte invece mi esercito prima con degli staccati e poi mi invento delle scale ascendenti, e riesco a tenere un mi bemolle sovracuto. Ma nelle arie che studio trovo delle difficoltà assurde a cominciare frasi con dei Sol, dei La bemolle, dei La acuti. Divento stridula, sento un peso sulla gola. Credo di non essere riuscita ancora a padroneggiare la maschera. Il fatto è che la mia insegnante non ha MAI pronunciato la parola maschera. Mi parla solo di zigomi, naso, palato molle, lingua bassa, occhi ecc. So che è la stessa identica cosa, ma con me non ha mai usato la terminologia vera e propria. Non mi ha mai parlato di "passaggi", note di passaggio, coloratura, registro di testa e vari termini del genere. Se so qualcosa su questo (ed è molto poco) lo devo a me stessa. Non mi dice "ingoli un sacco", mi dice solo che devo sentire la nota in testa, "dentro", che deve risuonare in un certo punto. Il risultato è che ho tutto in gola. Non so come devo fare, sono demoralizzata al cento per cento. Non m'interessa che la mia estensione sia quella che non è, non è importante essere soprano, mezzo, contralto, sarebbe lo stesso. Ma dato che mi si dice che ho questa estensione (che peraltro mi sembra buona) vorrei riuscire a sfruttarla. Invece faccio fatica. Anche con un Sol acuto. Non so cosa devo fare, e se in questo c'entro solo io o anche la mia insegnante. Probabilmente sono io che non capisco, fatto sta che la cosa mi tormenta. Mi sento un'incapace. Ho problemi anche a mantenere l'apertura delle costole nella respirazione, col risultato che-ad esempio- la prima frase dell'Ave Maria di Schubert (si-b, la, si-b, re, do,sib)diventa un'impresa a volte. Mi scuso per questo messaggio non proprio allegro, ma spero che lei possa capire la mia situazione e parlarmi con franchezza, magari dandomi qualche dritta, e in seguito se vorrà potrò spiegarle meglio il mio problema, nel caso il mio cupo messaggio sia risultato incomprensibile :D. La ringrazio davvero per l'attenzione!
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ELISA:
    il tuo messaggio è prezioso per molti altri ragazzi che si trovano nella tua condizione: grazie! E' poco tempo che studi quindi, tutto sommato, non c'è nulla di tragico. I problemi che riscontri sono dovuti, credo, ad un insufficiente impianto respiratorio e ad un "passaggio" non risolto tecnicamente. Non può essere solo colpa tua: se certi meccanismi non ti vengono spiegati è difficile che tu riesca a metterli in pratica per....caso. Dunque fatti spiegare bene la respirazione e l'uso del diaframma e cosa significa "passaggio" e come lo si risolve (trovi molto anche nelle risposte date ad altri Amici di Liricamente); hai rasgione quaando dici che non è importante la classificazione vocale ma quanto invece lo sia il cantare la propria gamma di suoni in modo agevole e corretto; non disperare perchè sei molto giovane ed hai tutto il tempo per apprendere una corretta tecnica di canto; per il momento, dovresti affrontare brani che non impegnino troppo le note di passaggio e allenarti con scale lunghe in velocità (che sono congeniali ad una giovane voce) prtoprio per sollecitare le corde in tutta la gamma dei suoni; lascia stare le note molto gravi, è sufficiente arrivare ad un Do3 (per non sbilanciare troppo la voce verso il grave), come hai scritto il tuo problema non è nell'estensione ma nei suoni di passaggio quindi per ora arie antiche o comunque di tessitura ridotta, per consolidare la prima ottava, vocalizzi agili per la lunghezza; la cosa indispensabile (la terminologia non è importante, basta capirsi) è invece una buona respirazione e l'uso del diaframma che deve aiutarti nell'emissione. Qualora l'insegnante non volesse affrontare il problema (magari perchè non lo considera tale) il consiglio è di affidarsi a persona più competente perchè solitamente, in un anno e mezzo di sudio, certi argomenti vanno trattati. Per la timidezza prova, a casa, a cantare davanti ad uno specchio come se fossi di fronte ad un pubblico, è difficile, lo so, ma l'amore per il canto merita qualche sacrificio! Se tu volessi inviare un file audio, potrei essere più precisa nell'analisi e se necessiterai di ulteriori chiarimenti, continua a scrivere che ogni messaggio è gradito poichè potrebbe aiutare altri Amici a capire e risolvere piccoli problemi.
    Nella speranza di ritrovarti presto: in bocca al lupo e....avanti si vada!
    Mae

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  • 28/08 - PATRIZIA
    Buonanotte a tutti! Non riesco a dormire perchè mi chiedevo... Possibile che io non senta sforzo nel cantare con "appoggio basso", per così dire "all'italiana", ma al momento di ridurre il suono ai filati io, anzichè girare il fiato in maschera con meno volume, stringa la gola e il suono rischia di spezzarsi??? Seguo una insegnante italiana, soprano, da nove anni, io ne ho 29 e sono soprano (chi dice lirico, chi lirico-spinto, chi drammatico d'agilità etc..!!), ma recentemente ho avuto modo di farmi sentire anche da una insegnante tedesca che sta tentando di farmi "trasferire" questo appoggio più in alto, lei non trova salutari le grandi cavate alla Del Monaco, dice che quando la mia voce sarà più anziana risentirà precocemente di questo sfruttameto. Ma è giusto? Finora avevo trovato un colore piuttosto scuro, fin troppo, al punto che il registro centrale s'era come schiacciato e velato e probabilmente non va bene. Ma "aprendo" i suoni nel centrale mi capita poi di prendere gli acuti da un punto più in alto e a volte temo non siano appoggiati e sento di dover lavorare molto di più con la maschera e ho meno fiato. Inoltre noto, sia con l'insegnante precedente, sia con quella tedesca, che dal sol diesis appena sopra il pentagramma, la laringe si muove progressivamente verso l'alto - credo!- e si forma una cavità forse sotto di essa e i nervi estremamente laterali del collo si espongono progressivamente. Forse dopo 9 anni di studio è il momento che io cominci a guardarmi allo specchio e a trovare in qualche modo da sola una giusta via per sentire la mia voce "naturale". Sono davvero in crisi, ma è bello constatare che non sono sola..! Grazie a tutti. Patrizia.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO PATRIZIA:
    dalla descrizione direi che c'è qualche problema di...incomprensione ossia secondo le spiegazioni, non metti in atto la respirazione che ti è stata insegnata (oppure ti è stata insegnata male). Premesso che i filati, tecnicamente, si conquistano dopo aver consolidato l'emissione sul forte (ci vuol quindi tempo)direi che in 9 anni di studio dovresti aver raggiunto buoni risultati e la voce dovrebbe essere matura per cantare tuttavia i problemi che accusi mi fanno capire che c'è qualcosa che non va e che neanche la nuova insegnante sa ...curare. Perchè in Settembre non vieni a trovarci? Ascoltandoti di persona potrei capire il problema ed individuarne causa e rimedio. Ti va? Spero di poterti aiutare concretamente. P.S.
    se proprio non puoi, rimane l'invio di un file audio con un'aria d'opera.
    A presto!
    Mae

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  • 30/08
    Volevo sapere se è vero che a seconda di cosa si canta c'è una diversa impostazione della bocca o dei respiri. Per esempio cosa c'è di diverso nel cantare Verdi e Mozart per un soprano? io sto studiando delle arie di Verdi ma quando le note iniziano a salire io mi inchiodo e il suono che emetto è quasi orrendo. mentre con Mozart questo non mi succede.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ELISABETTA:
    per quanto mi riguarda posso dire che la tecnica è tecnica e non si tratta di diversa apertura di bocca o di...respiri a seconda del compositore; bisogna osservare che la scrittura mozartiana è diversa da quella verdiana; il problema, a mio parere, risiede nel "calibro vocale" cioè le voci di soprano mozartiano sono generalmente molto leggere, aeree poichè Mozart richiede questa levità, questa linearità ed eleganza delicata; per Verdi, nato e vissuto nel secolo successivo, si richiedono sonorità più corpose così se la respirazione non è a posto, non si riesce a sostenere la tessitura dei ruoli delle opere del bussetano. Non so quanti anni hai, se sei molto giovane è ovvio che il repertorio mozartiano ti si confaccia maggiormente; lo studio dei ruoli verdiani, soprattutto quelli complessi, si affronta dopo aver consolidato appoggio e respirazione (è quindi un punto di arrivo e non di partenza). Dunque non è una questione di diversa posizione della bocca, della mascella o altro ma solo di respirazione ed uso del diaframma. Ricorda che gli elementi tecnici si apprendono con appropriati vocalizzi (legato, fraseggio, acuti ecc.), solo dopo aver acquisito padronanza nel vocalizzo potrai affrontare le complesse arie del repertorio verdiano. Coraggio, Eli, controlla la tua repirazione vedrai che imparando a gestire bene fiato ed appoggio (ci vorrà un pò di tempo) riuscirai a risolvere i problemi.
    A presto.
    Mae

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  • 14/09 - VALENTINA
    Salve Mae, sono una ragazza di 25 anni e ti racconto un pò la mia storia prima di porti le mie domande... Ho studiato privatamente pianoforte dagli 8 ai 14anni e fino a 16 fisarmonica. Da quando avevo 15 anni ho iniziato a suonare e cantare in chiesa nel piccolo coro dei giovani (lo faccio ancora ma nella chiesa dove vivo adesso), e al liceo cantavo con una band dal repertorio pop- rock. Niente di serio insomma. Ho intrapreso la via della Lirica solo per caso. Nel 2005 mi sono rivolta ad una scuola di canto perchè sentivo la necessità di apprendere una tecnica: l'Insegnante, un tenore, mi ha incoraggiata nel dirmi che avevo un'estensione da soprano ma io avevo tutt'altra idea del canto, inteso come musica leggera, e non lirica! Effettivamente però mi davano più soddisfazioni le arie antiche piuttosto che cantare un brano di Elisa...allora da lì mi son buttata in questa nuova avventura! Ciononostante, sentivo che non ero giusta, il mio timbro cambiava completamente in base alla tonalità: sul registro basso ero un sovraccarico cupo sulla glottide mentre sull'acuto era un falsetto sfiatato e a malapena arrivavo al si5. Ho avuto anche problemi di noduli alle corde vocali per cui ho dovuto fermarmi un pò e fare esercizi logopedici...Comunque non riuscivo a capire l'impostazione (o forse è da dar colpa al mio maestro che non se ne preoccupava?), nonostante gli esercizi di respirazione. Nel 2007 ho dovuto spostarmi per lavoro e trasferirmi a 600km di distanza da casa: la mia prima esigenza è stata cercare un'altra scuola di canto, e non perdere questa passione. Sono stata un anno ferma, anche se mi esercitavo da sola, anche sbagliando, ma poi l'anno scorso ho trovato una bravissima insegnante, che appena mi ha sentita in un solo vocalizzo, mi ha detto che non avevo impostazione, anzi era tutto da rifare!!! Mi sentivo così demoralizzata, ho pensato di aver buttato gli anni precedenti o che questa insegnante fosse troppo esigente, ma credo di essermi proprio sbagliata. Innanzitutto mi ha fatto fare bene gli esercizi di respirazione, poi coi vocalizzi ho iniziato ad usare la voce di testa, cosa vuol dire cantare in maschera...tutti questi termini mai sentiti prima! Sono solo all'inizio, anche se la mia insegnante è molto contenta dei risultati raggiunti in meno di un anno! Ho studiato bene le arie del Don Giovanni, Nozze di figaro, La sonnambula, e ora ho in mano Quando m'en vo', Convien partir di Donizetti e So Anch'io la virtù magica...(la mia insegnante non ancora si pronuncia su che tipo di soprano sono). Per me è una gran soddisfazione essere giunta a questo punto...inoltre continuo a suonare e cantare in chiesa (ma non in maniera lirica), e canto ai matrimoni. Nel frattempo a maggio ho provato l'esame di ammissione al conservatorio, e nonostante la commissione fosse rimasta meravigliata dalla mia voce, sono stata scartata...devo pensare che c'entri la mia età?(io a novembre compio i 26). Dici che l'anno prossimo dovrei tentare di nuovo o non ne vale piu la pena? Io continuo a cantare anche musica leggera, dici che può essere uno svantaggio per la mia impostazione lirica? (Ho notato che da quando canto con voce impostata, nel cantare i canti di chiesa normalmente, ho molta difficoltà nell'acuto). attendo tue risposte...grazie mille! Vale
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO VALE:
    sei stata bravissima nel raccontare la tua ministoria ed ho potuto capire molte cose; che non tutti gli insegnanti siano validi, lo sappiamo bene e adesso lo sai pure tu; è più facile trovare un insegnante compiacente, fin troppo gratificante, che un insegnante che, con la propria esigenza, possa rivelarti che il canto è una disciplina seria e che per ottenere risultati, occorre dedicarvisi seriamente e con impegno costante (ho conosciuto troppe signorine che si vantavano di seguire corsi di canto per compiacere mammà e per indossare splendidi (sprecati) abiti da sera al saggio finale). L'esame di ammissione non andato a segno può dipendere da mille motivi...non credo l'età; se ti interessa un pezzo di carta, riprova l'anno prossimo, ma non credere che tu possa imparare a cantare, potrai però avere l'occasione di farti una cultura musicale che è importantissima per tutti. Disapprovo invece la pratica della musica leggera che certo rallenta molto il tuo corso di studio e impedisce alla muscolatura di apprendere la giusta meccanica (diversa); anche cantare in chiesa con voce....naturale diventa difficoltoso poichè la lirica sviluppa meccanismi diversi. Bene invece riuscire a catare le cerimonie nuziali che comportano il medesimo lavorio muscolare. E così mi pare di aver risposto a tutti i quesiti posti. Se ho dimenticato qualcosa, non hai che da ricontattarmi(dove vivi adesso?). Continua con la stessa passione poiche hai molto tempo per imparare e diventare una brava esecutrice, segui i consigli e i risultati arriveranno presto. Buon lavoro!
    Mae

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  • 16/09 - REBECCA
    Salve Mae! Ho 28 anni e ho iniziato a studiare canto lirico quando ne avevo 16...sono un soprano lirico tra il puro e lo spinto. Le scrivo perchè, oltre ad avere un grosso problema di ipertonicità muscolare che coinvolge anche il diaframma (dovuto al fatto che ho studiato per tanti anni danza classica!) e che quindi mi impedisce una respirazione morbida ed elastica, ho problemi nell'emissione delle note acute (sib4, si4, do5)..sento che il suono c'è, ho in testa anche la sensazione di come dovrebbe uscire, ma è come se non trovasse lo spazio e contemporaneamente il diaframma mi si irrigidisce all'ennesima potenza, facendolo uscire piccolissimo e schiacciato oppure facendolo saltare direttamente...potrebbe essere un broblema legato alla resiprazione? Oppure è qualcos'altro? Ultimamente questo problema mi sta assillando, anche perchè dovrei iniziare a preparare arte scenica e il mio repertorio (Mimì di Boheme, Liù di Turandot, Manon sia quella di Puccini che quella di Massenet, Lucrezia Borgia, La Contessa delle Nozze di Mozart, Lauretta di Gianni Schicchi, Pamina, Maria di Rohan, Desdemona di Verdi..) comunque prevede la presenza di questi suoni e quindi non posso continuare ad evitarli all'inifinto! Premetto che ho un'insegnante molto in gamba che mi segue passo passo e che mi dice di stare tranquilla e il più rilassata possibile, ma io invece sono preoccupatissima...inoltre sembra che utilizzi pochissimo le risonanze sugli zigomi perchè non riesco ad alzarli come si dovrebbe fare, ci sono esercizi che possono aiutarmi a sensibilizzarli e ad allenarli? Grazie infinite e mi scusi per la lunghezza della mail con la quale spero almeno di essere riuscita a farmi capire il più chiaramente possibile.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO REBECCA:
    che bel nome! Sei stata chiarissima nel descrivere la situazione tuttavia per una diagnosi serena avrei bisogno di sentirti cantare; se stai preparando l'esame di Arte scenica, sei abbastanza avanti con gli studi ed è quindi normale che ti preoccuppi perchè dietro l'angolo c'è anche l'esame di diploma. Il problema che descrivi deriva quasi sicuramente da una cattiva gestione del sistema tecnico; dovresti ormai avere il Sib in tasca e poco dopo il Do5. Sospetto (perchè di solo sospetto si tatta) che ci sia poca perizia nell'appoggio dei suoni con conseguente elevazione della laringe che ostacola l'uscita fluida degli acuti; il suono in maschera lo si porta con il fiato e se non hai ancora trovato il modo di far risuonare la voce in maschera, è segno che non riesci a sostenere i suoni col diaframma; L'ipertonicità devi vincerla con lo studio tecnico (vocalizzi) che deve abituarti al legato morbido. Non devi evitare il problema ma assolutamente risolverlo; non adagiarti pensando che prima o poi i suoni verranno, se non modifichi il sistema di emissione, gli acuti saranno sempre striduli o schiacciati. Se vuoi, puoi mandare un file audio con una romanza (o anche 2) da farmi ascoltare per poter esaminare meglio la questione, oppure hai l'opportunità di venirci a trovare a Parma e farci ascoltare di persona il problema che ti affligge: troveremo certo la soluzione. a presto.
    Mae

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  • 20/09 - VALERIO
    Salve sono di nuovo Valerio. Il mio insegnante fa fare molti esercizi per il diaframma tipo quello da steso inspirando a bocca aperta ed espirando con le labbra a fischio lentamente, poi quello di bloccare il foglio sulla parete soffiandoci sopra, la candela e altri...io quando suono inspiro con la bocca e poi butto via tutto come se mi stessero spingendo la pancia in dentro, facendo così la durata del suono equivale a 3 semibrevi suonate adagio, non so se siano poche o troppe...ma il fatto è che con il trombone ho una bella durata, anche nel canto quando canto per conto mio ma mi viene di gola. Cosa dovrei fare? Grzie mille.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO VALERIO:
    gli esercici sono ottimi, quello che invece non mi è chiaro è come tu possa buttar fuori tutta l'aria (come se ti stessero spingendo la pancia in dentro) e averne abbastanza per un suono lungo. Noi siamo soliti dosare il fiato, cioè fare quello che tu fai negli esercizi steso a terra; quando emettiamo il suono, facciamo in modo che l'aria esca gradatamente e cerchiamo di dosarla il più possibile controllando o meglio rallentando il ritorno del diaframma alla posizione di partenza. Questo ci consente di cantare lunghe frasi, di cantare morbidamente e di economizzare il fiato poichè spesso la nostra frase non si esaurisce con l'acuto ma prosegue (es: "ridi, pagliaccio, SULTUOAMOREINFRANTO" con tanto di corona) e se non si è dosato bene il fiato, bisogna prendere aria...prima di stramazzare al suolo! Prova a fare degli esercizi per l'attacco del suono: gola ben aperta e rilassata, palato alto e lingua adagiata sul fondo della bocca, lieve pressione sul diaframma per far uscire un filo d'aria e pronunciare una H prima ella vocale (magari una O o una A) cosicchè il suono non si fermi sulla gola. Naturalmente l'aria va guidata in maschera (ci arriva se la gola è rilassata e aperta e l'appoggio è giusto; rifuggi dall'apnea). Prova con arpeggi discendenti es: Do, Sol, Mi, Do nella tessitura adatta alla tua voce e fammi sapere come va. A presto.
    Mae

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  • 22/09 - Alida
    Cara Mae, ti torno a scrivere sperando di trovare in te una luce in tutte queste tenebre. Dopo due anni di studio con l'insegnante attuale, forte del mio acuto senso di autocritica (costruttiva) faccio un esame di coscienza e mi dico che i risultati ottenuti non bastano, anzi, per dirla con le mie parole "che schifo!": infatti avevo l'impressione che la voce usata nei vocalizzi e quella nelle arie fosse "diversa", in più io tendevo a trovare spazio per le a e le o nel palato (specie nella parte sotto la maschera) e mi sentivo dire di non "affossare" e di cantare suoni che per me risultassero "schiacciati" anche se così avevo il vago sentore che la laringe non stesse proprio al suo posto ma, anche se non ostacolava l'uscita del suono, fosse un po' alta e per questo nei brani dopo il sol#/la era un problema. In più mi sembrava di cantare in un modo strano, dico strano non per il suono (come si sa, l'udito interno non sempre è fedele e la sensazione di chi canta non sempre è uguale a ciò che effetivamente si sente all'esterno)ma proprio per la forma della mia gola, che non trovava le cavità per questo tipo di suono. Allora mi son detta: conosco un soprano che ha cantato con la Callas, avrà la sua età ma senz'altro deve sapere cosa significa Cantare (con la C maiuscola). Detto fatto, con gentilezza le chiedo se per favore può ascoltarmi e dirmi cosa c'è che non va nella voce, se è bella, se devo continuare... Responso: la voce c'è ed è bella, ma senza tecnica non si va da nessuna parte; poi dice "dopo i vocalizzi sentiamo qualche brano" e ne sceglie uno per me di media difficoltà (così reputavo). Dopo avermi sentito cantare dice "Signorina, non ci siamo proprio. Perchè canti con una voce diversa da quella dei vocalizzi? Tutta la bellezza della tua voce si perde nel cantare i brani, è tutta FUORI. Da quanti anni studi?" "Da due" "Beh, allora è stato proprio tempo perso" e mi ha consigliato senza troppi giri di parole, se volevo cantare davvero, di cercare un altro insegnante (lei stessa se ne sarebbe occupata in caso io non trovassi nessuno) e cominciare a studiare seriamente. Io non so che fare. Gli altri allievi dell'insegnante presso cui studiavo sono tutti bravissimi, anche i ragazzi, non solo in confronto a me ma anche assolutamente. E' possibile che un insegnante vada bene per un cantante e per un altro no? P.s. dimenticavo di aggiungere, se non ti ricordassi più, che ho 19 anni ed estensione dal la b sotto il rigo al fa sovracuto; l'attuale mio insegnante mi classificava come soprano leggero, una mia ex insegnante e questa signora sostenevano invece soprano lirico (e io mi sento più affine) Baci Aly
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ALY:
    mi duole, dopo tanto tempo, sentirti delusa; tu sei una ragazza sveglia, piena di propositi, ansiosa di conoscere ma, come spesso accade ai giovani, ti esalti e ti doni prima ancora di aver appurato la credibilità dei personaggi. Che ci fosse qualcosa di srano, te lo avevo scritto più volte ma sempre tu avevi messo a tacere le mie perplessità che, alla fine, si son rivelate giuste. Ricordi quanto avevo insistito per un file audio mai inviato? Probabilmente avremmo stabilito prima che era ora di cambiare aria; non sempre un maestro va bene per tutti; ci sono maestri bravi a perfezionare ma incapaci di Impostare le voci (cosa assai più difficile!) così trovo giustissimo che tu abbia voluto verificare (ma son certa che in fondo al cuore tu sapevi già il responso) con persona qualificata e "di chiara fama" ergo torno al discorso di sempre...aprite gli occhi, verificate i progressi (anche minimi), siate certi che chi vi sta davanti sappia quel che fa; scegliete un insegnante il cui modo i cantare vi piaccia pensando "vorrei cantare come lui/lei) ma se, udendo il suo "prodotto" vi dite segretamente "ma che voce ha questo/a?" oppure "ma come canta?"....vorreste imparare da qualcuno che canta male o non ha mai cantato? E' come voler studiare l'Italiano da un....Cinese (con rispetto parlando); ognuno si affidi non ad un parolaio o da un affabulatore, ma a chi possa spiegare i segreti del canto perchè lo ha vissuto in prima persona e non per sentito dire o perchè abita sotto l'attico di...Placido Domingo (sempre con rispetto parlando).
    Grazie Alida perchè mi dai l'opportunità, ancora una volta, di fare il punto della situazione; hai perso due anni (sig!) ma sei ancora tanto giovane ed in gamba! Adesso non innamorarti più delle "figure" cerca una persona che possa aiutarti senza lusinghe (che guaio!) ma con tanta passione per far di te una giovane promessa che spero vivamente possa diventare reale.
    Mi raccomando: tienimi informata.
    Mae

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  • 24/09 - Alida
    Cara Mae, grazie per il conforto. Ho parlato seriamente con il mio maestro che mi vuole un bene dell'anima e lui, pur essendo molto permaloso, ha capito, e spontaneamente mi ha detto "Vai da un altro insegnante, se lo desideri; spera che abbia la tua stessa voce così sarà più facile per te comprendere cosa devi fare." Però mi ha anche detto una cosa molto vera (e questo l'ho capito riflettendoci): che non è vero che in due anni non ho fatto nulla, e anzi abbiamo lavorato sodo per sbloccare una voce che finalmente (e dico finalmente) cominciava a uscire, e gli dispiace regalare questa fatica a una che, non avendomi seguita, non la immagina neppure. Dice che il mio problema non è la tecnica, ma la sua applicazione, perché sono molto giovane e soprattutto molto gracile, ho sempre avuto difficoltà anche nell'espansione del diaframma per ipotonia degli addominali, per non parlare dell'appoggio. A questo si agggiunge che ho una voce già formata, non da ragazza ma da giovane donna, e che lui mi faceva cantare "fuori" perchè si era accorto che con la posizione giusta (su cui mi aveva portato l'anno scorso) io non essendo in grado di sostenere i brani infossavo il suono a non adducevo le corde, e talora spingevo.In queste ultime lezioni piano piano aveva cominciato a portarmi sulla strada della posizione giusta. Ha aggiunto che io sono libera di andare da un'altra insegnante, ma devo tenere conto di questo, per non deprimermi se avrò comunque difficoltà e se i progressi saranno lenti. La strada sarà lunga, faticosa e difficile per una voce come la mia. Io ho pensato di andare comunque da un'altra insegnante per fare la prova: voglio dire, il mio maestro è indubbiamente bravo e credo sia vero quello che dice, ma bisogna sempre fare la prova del nove per comprendere davvero i propri limiti e per capire in che modo si cresce e in che modo invece si è in stallo.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ALIDA:
    sei stata molto corretta nell'esporre al tuo insegnante il problema; e lui, a malincuore ma saggiamente, ti ha lasciata scegliere. E' giusto che ognuno faccia le proprie esperienze, quello che non è bello è mentire o far passare per "tonto" un insegnante. Hai dato dimostrazione della tua maturità prendendo coraggio e ponendo le tue questioni, brava, così si deve fare; lo feci anch'io nell'era preistorica, quando mi accorsi di trovarmi in una posizione di stallo...non avevamo più nulla da dirci evidentemente, ma non sono sparita senza un perchè, ho posto i miei dubbi e le mie perplessità e per tutta risposta mi sentii dire "devi fare quello che dico io e basta! Ti troverai senza voce e nel giro di un anno non canterai più!" Terrore e smarrimento ma, dopo due anni debuttai La Boheme! Questo non vuol dire che non bisogna aver fiducia ma è necessario un dialogo, che sia costruttivo e gratificante per tutte e due le parti; ogni maestro è orgoglioso dei propri bravi allievi (e spesso si attribuisce meriti dovuti ad altri) ma il bravo insegnante ama anche le sfide difficili; riflette sul perchè di certi...insuccessi ed ecco che si crea un legame diverso, profondo di fiducia e di stima. Ti auguro di poter trovare al più presto la persona che faccia al caso tuo e che possa consentirti di progredire; adesso hai molte nozioni in più, non sei principiante e puoi capire per tempo se le cose stanno andando per il verso giusto; quello che raccomando è l'umiltà, unica condizione che consente di imparare; il mettersi in discussine porta ad una crescita indispensabile nello studio; anche da un compagno di scuola si possono apprendere tante cose così basta "voler imparare" senza assurgere a giudice supremo di tutti gli altri... meno che di se stesso. Un caro abbraccio di conforto e di incoraggiamento sulla nuova strada verso il Canto ("mangia un pò di più che sei tutt'ossa" ti ricorda qualcosa?)
    Mae

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  • 26/09 - Alida
    Mae neppure aspetto che tu risponda alla precedente lettera perchè ho grandi, grandissime, enormi, gigantesche, portentose notizie! Sono stata ieri dalla insegnante che ha detto "mi prende in prova" perchè voleva prima sentirmi per vedere se la voce era bella (in caso contrario non mi avrebbe presa per non fare perdere tempo né a lei, né a me) e poi vedere come sappiamo andare avanti insieme (mi farà tre, quattro lezioni per controllare se ci capiamo e se sorgono problemi di qualche genere). Dopo di che, sarò assunta. Io non ho dubbi, me la sento già in tasca. La lezione è andata così: vocalizzi (del mio ex maestro), aria, e poi il responso: "cara è straordinario il fatto che la tua voce abbia già uno squillo suo, visto e considerato che tu NON RESPIRI. Tu PENSI di respirare, ma non lo fai." Poi mi ha fatto dire cosa effettivamente il mio maestro aveva spiegato sulla respirazione e l'appoggio etc... "Tutto da rifare. Il fiato non si prende così, e se usi un appoggio di compressione, l'unico risultato sarà un'ernia iatale." Iniziamo a dire che lei è stata maestra del baritono Loconsolo (Teatro Alla Scala), Nino Machaidze e Nicola Martinucci, che magari rispetto ai cantanti d'un tempo curano meno l'effetto sonoro, ma hanno una gestione del fiato eccellente (insomma: non sul genere Maria Callas, ovvero padronanza mostruosa della voce, ma su quello Mirella Freni). In più lei avrà, non so, un 60 anni (?), e canta ancora benissimo; comunque mi ha insegnato quello che è il "suo" (e quello di tutti i cantanti) metodo. Innanzitutto, è molto più SEMPLICE, ed è basato non sulla spinta o sulla fatica, ma sull'equilibrio del fiato con un leggerissimo coinvolgimento addominale in alcuni punti; e poi lei spiega veramente tutto! Fa fare vocalizzi dettagliati (proprio quelli che vanno bene per una persone puntigliosa come me) spiegando passo per passo, sillaba per sillaba!Insomma, è veramente bravissima! E' un mostro! E poi la riprova dei fatti: in quella sola lezione, ho cantato meglio che in tutta la mia vita e, ops, con i vocalizzi nuovi ho toccato senza nemmeno accorgermene in SOL SOVRACUTO (e chi l'ha mai visto prima?? ma neanche in fotografia!!!). Mi ha detto che per ora sono un lirico di coloratura, che a quanto mi sembra deve essere come un lirico-leggero (sbaglio?), cioè mi ha indicato ruoli di coloratura che per il loro personaggio o per la presenza di momenti drammatici oppure per l'esigenza di diversi colori hanno bisogno di una voce più corposa del soprano di coloratura tradizionale: p.e. lei ha citato Rigoletto, Lucia di Lammermoor, Sonnambula e, ruolo culminante, Traviata (da fare nella maturità vocale), tutti ruoli che alternano la coloratura a momenti di maggiore intensità emotiva. Questo per dire di non buttarsi giù, che la vita è bella e tutto va bene se si sta in campana! ALL'ALBA VINCERO', VINCERO', VINCERO'!!! Baci, Aly
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ALY:
    salto la risposta precedente che è ormai superata da questa nuova entusiastica comunicazione. L'altra mail potrebbe mostrare ai nostri amici come le cose possono cambiare nel giro di una giornata, ma evito perchè questo messaggio di gioia e speranza può essere di incoraggiamento a molti sfiduciati. Dunque nuova strada anche se la vecchia ti piaceva tanto e ti pareva migliore; hai dalla tua i facili innamoramenti dei giovani ed è giusto che sia così, ma prima di giubilare è meglio sapettare un pò di tempo (diciamo tre mesi) in cui imparerete a conoscervi, solo allora avrai un quadro più nitido della situazione. Per l'interpretazione vocale, è una cosa molto personale per cui se la signora ti comunica il repertorio, che importa la definizione precisa? Per coloratura si intende voce portata all'agilità ma anche un soprano come la Callas era definita di coloratura senza essere un soprano leggero ergo la definizione va data da chi può ascoltarti. Se vuoi privatamente comunicarmi il nome della persona che si prenderà cura di te, sarò felice.
    Baci.
    Mae

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  • 09/10
    Salvè Maè...sono Peppino...è tanto che non ci sentiamo...ormai vivo da mesi con questa tristezza addosso!! Le cose non mi vanno mai come devono andare...lo sfigato da sempre...come sta?? Cosa mi racconta? Io continuo ad avere questo soffocamento, proprio ieri ho avuto un ennesimo attacco..sembrava che stessi morendo...faccio visite su visite, controlli su controlli e dopo tanti mesi il mio problema non rientra...si va avanti col cortisone...non ce la faccio piu!! Sto troppo triste.......però , Maestro, il mio intuito mi dice qlcosa: sono certo che la causa di questo dolore, di questo soffocamento sia dovuta anche a un cattivo utilizzo dei muscoli del collo ovvero ho sempre cantato con una tecnica sbagliata...effettivamente io trattengo troppo, non apro bene....secondo lei puo essere un problema di tensione muscolare?? Cosa posso fare per stare piu morbido, per rilassare questi muscoli, per non trattenere piu??? Ringrazio il cielo che la mia EX insegnante ha avuto il trasferimento...spero solo che adesso capiti nelle mani di uno migliore...mi viene troppa rabbia, soprattutto quando leggo i consigli di tecnica che lei scrive rispondendo a tanti ragazzi...leggendoli ho l'impressione di aver capito ma poi se li devo mettere in pratica non ci riesco...la voce non vibra, arrivato già su un Mi inizio a stringere e quindi non faccio nemmeno il passaggio....acuti che non sono acuti.....non sento il legame tra diaframma e voce....non percepisco l'appoggio o forse non sò proprio cosa sia....io sto male Maè!! Sto davvero male e chiedo scusa se ogni tanto ne parlo con lei....se lo faccio è perchè ho capito che è un grande professionista La prego mi stia vicino...io credo nella musica e credo nelle mie potenzialità...grazie.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    PEPPINO CARO:
    amico di gaie conversazioni! Mi duole il cuore sentirti in preda allo sconforto. E' superfluo rassicurarti sulla mia amicizia incondizionata e lo sprone a scrivere ogni volta che ne sentirai la necessità o il desiderio.
    Qui tutto procede in modo regolare; quindici giorni fa abbiamo avuto modo di conoscere parecchi amici di Liricamente in quel di Parma ed abbiamo raccolto commenti, pareri, lamentele e chiarito qualche dubbio e perplessità. Perchè ti lasci abbattere e non reagisci? I tuoi problemi dipendono dal fatto che nessuno si è peritato di spiegarti l'ABC del canto ovvero : respirazione, passaggio, impostazione....che peccato! Molti ragazzi sono nelle tue stesse condizioni ma, appurata la cosa, si danno da fare e cercano di capire almeno cosa bisogna fare per risolvere la questione. Dunque devi imparare a respirare bene, devi trovare un insegnante che sappia spiegare (perchè non sempre basta leggere ), correggere, indirizzare. Se il Conservatorio non è in grado di darti un insegnante capace, provvedi tu stesso (se hai voglia di cantare) alla ricerca di una brava persona che abbia la capacità e la voglia di spiegare, controllare e correggere (perchè questo è il compito di un insegnante i canto). Continua gli studi musicali che sono indispensabili (come va il coretto?) ma non fermarti! Cerca, perchè certamente esiste la persona adatta allo scopo. Se poi hai bisogno di consigli più concreti, vieni a trovarci la prossima volta che ci riuniremo, certo troveremo il modo di farti capire qual'è la strda e cosa devi fare per percorrerla e raggiungere la mèta. Ricorda che ti sono sempre vicino anche se non ti fai sentire...ognuno di voi è prezioso! A presto.
    Mae

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  • 11/10 - DANIELE
    Salve!sono uno studente di canto lirico e mi piacerebbe sapere in cosa consiste praticamente la famosa tecnica di canto chiamata "Tecnica del sorriso" e, se spiegabile in parole semplici, come si attua. Grazie e a presto!
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO DANIELE:
    per "tecnica del sorriso" si intende il modo di cantare atteggiando la bocca a "sorriso" quindi cavità (della bocca) meno ampia a favore di un immascheramento totale della voce che dà origine a colore chiaro e cristallino con molti armonici superiori (suono molto timbrato e chiaro); diciamo che era una tecnica già in uso tanti anni fa; all'allievo si suggerisce di affrontare gli acuti sollevando le guance ed il labbro superiore tanto da mostrare la chiostra dei denti ( sovente tenori e soprani leggeri si cimentano in questo tipo di emissione). E' generalmente associata alla tecnica respiratoria che abitua a spingere in dentro (o in alto) il diaframma. Spero di aver spiegato in modo semplice e chiaro. A presto.
    Mae

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  • 13/10 - MARIA GRAZIA
    Buon pomeriggio, la mia domanda è questa: cantando in un coro il vibrato va bene oppure no? nel caso in cui sia giusto non vibrare, come è possibile rendere espressivo il canto? mille grazie e complimenti per il sito.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO MARIA GRAZIA:
    ti rngrazio per i complimenti a nome di tutto il Team.
    Veniamo alla domanda: dipende dal repertorio che esegue il coro. Se ci troviamo in uncoro lirico, è evidente che la voce deve essere lirica e quindi deve vibrare; se ci troviamo in un coro polifonico, a volte si richede una voce meno vibrata, se poi si tratta di musica antica, allora si predilige la voce fissa o quasi. In caso di repertorio che non predilige la voce vibrata, l'espressività vien data dalle dinamiche (piano, forte, messa di voce ecc) quindi da particolari effetti sonori.
    Consiglio per chi ha una voce con vibrato: non cantare in un coro che propone musica antica repertorio più adatto a voci meno sviluppate e poi, dopo che si è tanto studiato per acquisire timbro, colore, volume e morbidezza sarebbe un peccato mortificare la voce finalmente timbrata e vibrante.
    A presto!
    Mae

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  • 15/10
    Buonasera mi chiamo Marco e canto moderno da quasi 2 anni...sono tenore e recentemente, volendo ampliare i miei orizzonti canori, ho fatto l'esame di ammissione per il conservatorio di La Spezia. Ho passato l'esame ma in questo momento, dopo aver cominciato da poco a cantare lirico, mi trovo in difficoltà più o meno diciamo su tutto...sento che la mia gola sforza quando arrivo a note alte e altri problemi compreso quello di intonazione che con il moderno non ho mai avuto. Tra due settimane cominciano i corsi in conservatorio e non comincio molto sereno con queste difficoltà...qualche consiglio? Grazie
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO MARCO e complimenti per l'ammissione in Conservatorio!
    Le difficoltà che stai incontrando sono normali per chi passa dal canto moderno allo studio del canto lirico, intonazione compresa (hai un insegnante supplementare che ti ha preparato?). Si tratta di strade differenti che non vanno di pari passo; si tratta di acquisire una tecnica che posa ampliare la gamma dei suoni usando la voce "di testa" che normalmente non si usa nel canto moderno. Fortunatamente hai cantato per poco tempo musica leggera e spero che la muscolatura non sia recalcitrante al nuovo metodo basato su respirazione ed appoggio. L'intonazione potrà essere precaria fino a quando non avrai trovato il tuo equilibrio che dipenderà dall'utilizzo corretto della muscolatura associata all'uso delle cavità di risonanza. Un consiglio che vorrei darti è di non tenere il piede in due scarpe ossia: se hai intenzione di studiare seriamente (ed il fatto che ti abbiano preso in Conservatorio indica che hai delle chances) smetti con il canto leggero dacchè si usa la muscolatura in modo diverso e il dualismo ti porterebbe a non risolvere correttamente il fattore "passaggio". Dubita di coloro che frequentano le due discipline contemporaneamente: non saranno mai nè carne nè pesce! Fai in modo che ti venga spiegata per bene la respiirazione, l'appoggio e, in seguito, il "passaggio di registro" (tieni tutto a mente perchè sono argomenti che affronterai gradatamente). Non temere che con un buon insegnante, paziente e capace, riuscirai in breve ad ottenere brillanti risultati e non darti per vinto prima ancora di aver cominciato, anzi preparati con baldanza ad entrare nel meravigliioso mondo del Canto. Ricorda, infine, che qui trovi compagni disponibili a spiegare, consigliare e condividere esperienze esaltanti ma anche poco piacevoli...se no a che servono gli Amici? A presto!
    Mae

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  • 20/10
    Il vostro sito è stata una piacevole scoperta! Cercherò di non essere prolissa e di centrare il problema. Prima però mi presento: mi chiamo Elena e ho 26 anni. Sono laureata in Scienze della Formazione, ma non ho potuto resistere al forte richiamo della musica, in particolare del canto. Amante della lirica sin dalla prima infanzia (avevo sei anni e già mi divertivo ascoltando il Barbiere di Siviglia..),ho deciso di lanciarmi nell'avventura del canto lirico, però, solo 4 anni fa tentando l'ammissione in conservatorio. Ho un timbro che "trae in inganno". Pare che la natura delle mie corde sia quella di un soprano lirico-leggero (questo il "verdetto" del foniatra), ma chi mi ascolta (compreso il mio Maestro di Conservatorio) è convinto che sia un lirico spinto, forse a causa dei miei suoni centrali che sono molto scuri. E' naturale perciò che queste posizioni discordanti creino in me confusione,il rischio reale di sbagliare repertorio e, credo cosa ben più grave, la compromissione della salute delle mie corde. Se dovessi analizzarmi direi che mi trovo decisamente a mio agio in quelle arie dai tempi lunghi e cantabili ("pace mio dio","in quelle trine morbide", "vissi d'arte", "un bel dì vedremo"..insomma, principalmente arie pucciniane), ma ho anche la sensazione di essere portata anche per le agilità( ho tentato il primo atto di Traviata e devo dire che non mi sentivo poi tanto a disagio. Certo, resta che mia la voce un pò pesante è!). Purtroppo, in questo periodo sono vocalmente sfasata per una disfonia persistente causata, pare, dal reflusso. Allora, visto che sento un pò di sforzo(anche se non è proprio la parola esatta)nelle parti gravi (almeno dal la grave al sol della prima ottava..credo si dica così..) quando la voce è fredda, ho trovato una soluzione e vorrei il suo parere: inizio i vocalizzi con la I( perchè,almeno in questo periodo, solo con la I e la E la voce è completamente pulita), dal sol in poi passo alla O o alla A, perchè sono le vocali che sento più gestibili soprattutto nel famoso passaggio. Approfitto della sua gentilezza per chiederle ancora che cosa significa e se ha un vero senso la frase che ho sentito dire da un maestro ad una mia collega di conservatorio: "non tiri a sufficienza le corde vocali, soprattutto nei gravi. Devi tirarle di più!". E, poi, mi piacerebbe davvero approfondire la mia modestissima conoscenza sull'anatomia dell'apparato fonatorio e sulle dinamiche della respirazione( mi scusi se non ho utilizzato un linguaggio proprio tecnico). Potrebbe, perciò, indicarmi o consigliarmi qualche testo? La ringrazio per la sua disponibilità. A presto, allora!
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ELENA E BENVENUTA!
    Siamo molto felici di piacerti ma soprattutto siamo felici di poterti essere utili. Sei già avanti con gli studi pur avendo una giovane età; purtroppo senza ascoltarti mi è impossibile classificare la tua voce, tuttavia vorrei spiegare che spesso, quando non si ha una perfetta padronanza della tecnica, si predilige cantare arie di tessitura più....compatta, con meno frequenza di acuti, ma tu dovresti ormai aver consolidato una certa disinvoltura per cui forse non è questo il tuo caso. Quello che raccomando sempre è prudenza nell'affrontare arie che non sembrano pesanti a chi ha una voce leggera (Vissi d'arte, Pace mio Dio, Un bel di vedremo ecc...) ma che risultano complesse a chi possiede una vocalità importante. Questo tipo di repertorio va affrontato quando si è consolidata la tecnica che consente al nostro apparato di eseguire certi passaggi NON con la forza o l'irruenza ma con il fiato e l'appoggio, quindi arrivare a Puccini, Mascagni o un certo Verdi quando si è lavorato sul Bel Canto. La tua voce è certamente in via di definizione ma, a giudicare da quanto racconti, la disfonia potrebbe essere determinata (oltre che da altre patologie) anche da una stanchezza prodotta proprio dal repertorio troppo pesante per le tue corde. Può essere? Questa è solo una supposizione, dato che il giudizio è supportato solo dalla tua descrizione. Parere più ponderato potrò esprimerlo dopo aver ascoltato qualche file audio. Si, approvo il vocalizzo con la "I" nelle zone gravi poichè la voce si focalizza meglio; avrai tempo per rinforzare la zona quando la voce sarà più matura. Per la frase citata, è difficile "giudicarla" al di fuori del contesto; chissà che tipo di tecnica insegna quella persona, io ritengo che bisogna sentire la voce dell'allieva per capire a cosa si riferisce la frase ma sono del parere che "la voce" debba avere uno sviluppo armonioso che si basa sul fiato e sul diaframma sfruttando al meglio le cavità di risonanza....ho sentito tante frasi sibilline, tante indicazioni assurde che però spiegate potrebbero avere un senso. Testi che possono spiegarti la fisiologia e la respirazione sono molti e ti indicherò, a parte, quelli che mi sembrano adatti alla bisogna. E' importante avere un'idea di ciò che "abbiamo in gola" e qual'è il modo per raggiungere, in modo corretto ed armonico, ottimi risultati. A presto.
    Mae

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  • 22/10
    Salvè Maè: come va?? A me come sempre, nessuna novità; il ministero non si decide a mandare i nuovi docenti e cosi perdo solo tempo....pazienza,si vede che non è destino!! Maè per puro caso ho visto degli esercizi che riguardano il passaggio di registro, mi puo dire qualcosa su questo passaggio di registro?? Cosa devo fare fisicamente e mentalmente? Cosa cambia nella bocca, nella laringe ecc . Quando bisogna fare il passaggio di registro?? Il mio problema è proprio questo ahimè...oltre ad altri problemucci. Ho le smanie e sento la necessità di mettermi a casa e studiarmi anche da solo...mi puo aiutare? Gli esercizi da lei proposti dicevano di cantare il mi e il fa, cioè la zona di passaggio...come posso fare il mi pt??e il fa tp?? Il passaggio va preparato già sul do3?? Come bisogna fare?? Aspetto suoi consigli...lei è una grande!!
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO PEPPINO:
    aiuto! Dunque al terzo anno di canto il problema "passaggio" non è stato toccato nè tantomeno risolto! Poveri noi anzi, poveri allievi. Ogni giorno si scoprono misfatti di pseudo-insegnanti che più che insegnare...rovinano (sig!) Consolati (se ci riesci) col fatto che molti altri sono nelle tue condizioni: figurati che ho trovato tenori in carriera con i Sol3 aperti!!! Il risultato? Hanno completamente perso gli acuti e non riescono a cantare oltre un Lab3!!! Ergo diamoci da fare e non viviamo con la testa nel sacco. dunque bene gli esercizi per il passaggio che abbiamo scritto (perchè potessero leggerli tutti e speriamo non per caso); il passaggio di registro è quel delicato punto di sutura tra un registro e l'altro; se ben risolto ha quale effetto la sensazione che non esista differenza alcuna tra i suoni centrali e gli acuti. Il termine "copertura" sta a significare una serie di adattamenti delle cavità di risonanza che possiamo sintetizzare in: abbassamento della laringe e della mandibola, lingua adagiata sul fondo della bocca, dilatazione del cavo orofaringeo e innalzamento del velo palatino. La zona di passaggio del tenore viene individuata dunque tra Mi3 e Fa3; in prossimità di queste note si avverte una sorta di scatto, di gradino oltre cui la voce sembra diventare più leggera ed assumere un colore più scuro. Nel tuo caso ci troviamo di fronte ad una voce che ha mal studiato (forse proprio perchè non risolvendo questo fattore, la zona acuta ti era preclusa e sei stato portato a cantare arie baritonali) quindi senza ascoltarti è difficile precisare quale siano le note da "esercitare" tuttavia mi pare di ricordare che all'inizio (prima del caos) tu fosti classificato come tenore lirico-leggero quindi devi assolutamente coprire il Fa# per poter accedere senza sforzo all'acuto. Quindi in pratica quando raggiungi il tuo Fa#3, sbadigliando fai in modo che la bocca si apra, la laringe si rilassi sul fondo della gola, la faringe si dilati, il palato si alzi (basta il termine "sbadiglio" per sintetizzare tutti i movimenti) e pronuncia le vocali arrotondate o scure; con queste azioni favorirai il passaggio che la Natura ti avrebbe dato se non avessi studiato senza ordine; è ovvio che all'inizio ci sarà disuguaglianza di emissione ma lo studio porterà a levigare e rendere inudibile questa sutura. E' bene infine "preparare" il passaggio ossia arrotondare (scurire leggermente) le vocali già dal tuo Do/Re3 facendo attenzione a non perdere la sonorità data dalla maschera. Non è facile spiegare per scritto...che altro posso fare? Se non sono stata abbastanza chiara, ritenteremo. A presto.
    Mae

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  • 24/10
    Grazie Maè...lei è stata chiarissima...ecco,la bocca va spalancata...quando facevo i vocalizzi(da tenore)e arrivavo sulla zona del mi 3 io sentivo la necessità di aprire peggio di un forno la bocca e di cantare con tutto il volume che avevo....in questo modo io avvertivo la fuoriuscita della voce, vedevo che la voce correva....però lei si ostinava a dire che non avevo bisogno di aprire la bocca in quel modo cosi restando con la bocca più chiusa facevo uno sforzo in più in gola...insomma il suono restava tutto là. Devo anche dire che a me manca proprio il concetto di maschera.....non so mandare i suoni in maschera ma ci riuscirò Maè: lo prometto! Lei mi dà una carica straordinaria....incrocio le dita e spero che per me presto ci sia una svolta e se miglioro, offrirò un concerto alla mia ex docente!! Grazie Maè, intanto vedo cosa riesco a fare sul fa#3,se riesco a scurire. Grazie
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO PEPPINO:
    mi raccomando di non esagerare: affinchè si riesca ad aprire bene la bocca senza perdere la maschera, è necessario che il fiato sostenga bene la voce, dunque oltre ad arrotondare le vocali, occorre che tu apprenda un sistema respiratorio che ti consenta di portare i suoni in maschera senza appoggiarli in gola...non è facile, ma tra poco giungerà un nuovo insegnante e speriamo sia più preparato della precedente. Intanto sai che percorso devi fare ed è già molto; un avvertimento: più la bocca è aperta, più occorre una buona respirazione altrimenti i suoni non riescono a raggiungere la maschera e si incastrano in gola!!! Perizia dunque, giovanotto! A presto
    Mae

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  • 01/11 - PIERANGELA
    Carissima Mae, eccomi di nuovo per un tuo prezioso consiglio. Per finalizzare lo studio di canto intrapreso ieri ho provato a cantare davanti a diversi amici e qui è sorta la mia grande perplessità perchè ho sentito chiudersi la gola col risultato che puoi immaginare. A parte lo sconforto, credi che sia possibile superare questo scoglio? Vorrei anche chiederti, se riesci a indovinare, (perchè capisco che non ascoltandomi sia difficile) come mai riesco ad eseguire le note alte prese individualmente e invece durante l'esecuzione di un pezzo la stessa nota diventa irraggiungibile? Grazie per la tua sempre importante collaborazione. Pierangela
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO PIERANGELA:
    è un piacere risentirti. Vedi, se avessi avuto un pò più di coraggio e ti fossi fatta ascoltare, avremmo potuto chiarire qualche perplessità...pazienza. Vediamo che possiamo fare. Lo scoglio della fifa blù lo si può superare sicuramente ma occorre prendere dimestichezza con le...esibizioni (Parma docet!); certo maggior dominio lo si acquisisce con la sicurezza che viene da uno studio metodico e frequente; tuttavia credo tu sia abbastanza matura da saperti dominare: volere è potere. Al secondo quesito rispondo con una frase scontata: la respirazione giusta ed il giusto uso del diaframma possono aiutarti a "raggiungere e sostenere" le note acute, infatti molti vocalizzano in modo apparentemente corretto ma quando poi devono cantare delle frasi ecco che il problema si presenta inesorabile. Attenzione a ciò di cui abbiamo parlato a Parma....ricordi? Dunque fidati solo di chi, ascoltandoti, può darti la giusta "cura". Il problema, in termini semplici, è l'innalzamento laringeo di cui parlammo quindi devi trovare il sistema (prima con vocalizzi) di evitare lo "strozzamento" dei suoni acuti e lo si può agevolmente fare con il costante esercizio e la respirazione giusta. Quando organizzeremo un nuovo incontro, prendi coraggio e fammi sentire il problema, vedrai che con una seria spiegazione tutte le cose sembreranno più semplici. Intanto ti consiglio un testo per la lettura (separatamente) che ti introdurrà all'argomento. Buon lavoro e fammi sapere.
    Mae

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  • 06/11 - PIERANGELA
    Cara Mae, sto leggendo il testo consigliato ma ho al solito bisogno di un tuo chiarimento neanche a dirlo sulla benedetta respirazione! Nel momento di massima tensione sugli acuti devo spingere il diaframma allargando le costole ma i muscoli antagonisti in quale precisa zona lavorano? Inoltre mi sembra nel tentare questo appoggio di sentire troppe tensioni . Sicuramente commetto qualche errore. Aspetto il tuo prezioso consiglio. A presto Pierangela
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO PIERANGELA:
    lo dico sempre che non è facile apprendere senza un contatto reale...vediamo. Quando il lavoro che fai è giusto, i muscoli che sentirai in tensione sono quelli addominali, ecco perchè spesso il diaframma viene localizzato (erroneamente) in una zona molto più bassa di quella reale. Durante lo studio, fai sempre attenzione a non creare tensioni a livello gola ed anche a non incappare nell'apnea (blocco del diaframma) che spesso viene scambiata per appoggio, invece impedisce all'aria di fluire e quindi di alimentare il suono (la spia la fanno le note tenute o gli acuti tenuti...quando non si riesce a sostenerli è perchè manca l'aria ed il necessario appoggio o sostegno). Ricorda inoltre di riposare dopo ogni tentativo, per non stressare troppo le corde e l'apparato fonatorio; altro consiglio è di "sbadigliare" ogni volta che respiri per dar modo alla muscolatura, alla laringe e al cavo oro-faringeo di rilassarsi. Spero che adesso sia più chiaro. Un abbraccio.
    Mae

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  • 07/11 - SARA
    Ciao, è la prima volta che ti scrivo, sono un soprano lirico leggero, sono al quarto anno in conservatorio, ma ancora non riesco a girare i suoni .... non riesco proprio a capire come fare e questo mi impedisce di salire in sovracuto, potresti darmi qualche consiglio, grazie Sara.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO SARA:
    domanda ironica: l'insegnante di canto, cosa fa? I problemi tecnici si risolvono con lo studio ovvero il vocalizzo; i sovracuti sono una conseguenza degli acuti, non c'è un sistema particolare, si lavora con lo stesso sistema e si amplia la gamma di suoni. Se invece la voce non "gira", evidentemente manca una spiegazione importante che potrebbe essere 1) il passaggio, 2) la voce è ancora troppo indietro e quindi l'appoggio è insufficiente, 3) non riesci ancora a guidare la voce in maschera oppure è compressa in maschera e non trova lo spazio per "girare" e dar luogo alla giusta emissione. Naturalmente senza poter ascoltare la tua voce ed il tuo modo di cantare, mi è impossibile determiinare la causa del problema; fatto certo è che devi al più presto risolvere la questione dacchè da questo anno comincerai a preparare gli esami di Arte scenica e a porre le basi per il diploma indi occorre superare questi importanti ostacoli. Parla col tuo insegnante e fallo partecipe delle tue perplessità dunque, con le buone maniere, fagli capire che è forse il caso di tornare su argomenti fondamentali e di rispiegare qual'è il modo per raggiungere l'obiettivo. In bocca al lupo!
    Mae

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  • 09/11 - PAOLA
    buongiorno, ho un problema che probabilmente si risolverà con il tempo e pazienza ma mi piacerebbe sentire un parere diverso da quello della mia insegnante. Prima di tutto mi presento: mi chiamo Paola, ho 28 anni, sono un soprano leggero ed è solo da 4/5 mesi che studio canto prendendo lezioni private ed il mio problema è questo: ormai ho capito come cantare in maschera senza "schiacciare" la gola (cosa che facevo sempre essendo abituata a cantare musica leggera) ma non riesco a dare colore a quello che canto nel senso che se provo a cantare con una qualità migliore perdo la maschera...viceversa se tengo la maschera mi sembra di non dare corpo alla voce: come posso fare per migliorarmi? C'è qualche esercizio che potete consigliarmi? La mia insegnante sostiene che quando sarò più sicura sulla maschera poi lavoreremo sulla qualità senza troppa fatica....mah! Vi ringrazio per l'aiuto che riuscirete a darmi e vi faccio i complimenti per il sito: è molto utile!!!
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO PAOLA:
    lo studio del Canto è lungo e non sempre facile; occorre tempo, dedizione, passione, pazienza e molto altro; lo so che nel campo della musica leggera i progressi sono più veloci ma dipende dal fatto che non esistono dei canoni su cui lavorare anzi, spesso la novità, la trasgressione, la diversità, fanno il personaggio (spesso anche le stonature - sig!) dunque non puoi pretendere in 4/5 mesi di ottenere risultati che si conseguono dopo anni di studio (e ricorda che la tua gola deve disabituarsi alle vecchie sensazioni, cosa assai problematica). Non so come canti nè quale sistema tecnico usi, tuttavia posso assicurarti che prima si acquisisce una certa tecnica e solo dopo si mette la tecnica al servizio dell'espressività. Vi sono anche esercizi che aiutano a sviluppare la voce (è questo che intendi?) e sono gli arpeggi ma forse non sei ancora pronta per affrontare questo tipo di vocalizzo che è pesante e va affrontato con la giusta repirazione per dare sostegno ed appoggio ai suoni tenuti. Costanza e pazienza devono accompagnarti lungo il cammino; i primi risultati (con uno studio costante e frequente) potrai ottenerli dopo i primi 6/7 mesi di studio dunque animo, non manca molto, vedrai che già il nuovo anno sarà foriero di progressi e soddisfazioni (se non sarà così, mandami un file audio che valuteremo meglio la questione). Buon lavoro!
    Mae

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  • 10/11
    SONO UN UOMO DI 38 ANNI CHE SI E' DEDICATO AL CANTO SOLO DA 9 ANNI,PUR AVENDO INIZIATO A STUDIARE MUSICA A LIVELLO AMATORIALE 26 ANNI FA. PREMETTENDO CHE SOLO NELL'ULTIMO ANNO HO AVUTO UN VERO INSEGNANTE DI CANTO,VOLEVO CHIEDERE SE PER ME ERA POSSIBILE,VISTA L'ETA',INIZIARE UN PERCORSO NEL CANTO LIRICO.IL MIO TIMBRO DI VOCE E'BARITONO TENDENTE VERSO TESSITURE BASSE E A QUANTO DICONO PARE CHE SIA PIUTTOSTO POTENTE.GRAZIE
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ARIEL:
    ritengo che 9 anni di studio corretto e costante possano essere abbastanza per la formazione di un cantante;l'età non è tarda per un Baritono, tuttavia queste sono solo ipotesi dacchè il risultato è ciò che conta. Come potrei consigliare senza averti ascoltato? Dunque un parere sereno potrò darlo dopo aver ascoltato un file audio ove proponi un'aria d'opera (o più). Attendo con ansia.
    Mae

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  • 14/11 - LILIA
    CIAO CARISIMO! TI SCRIVO NON PER LA PRIMA VOLTA. VOLEVO SOLO CHEDERTI UN CONSIGLIO RIGUARDO L'INSEGNANTE DI CANTO. SONO ARRIVATA AL PUNTO CHE SENTO CHE CON LA MIA INSEGNANTE NON VADO PIU' AVANTI. IL MIO PROBLEMA IL FIATO E PENSO LA LIBERAZIONE DELLA LARINGE PERCHE' SENTO MIA VOCE INGOLATA, MA QUANDO VOGLIO PORTARLA AVANTI LA VOCE VA ANCHE UN PO NEL NASO. SONO SOPRANO CENTRALE CON BUONA ESTENSIONE VOCALE. ADESSO VERAMEWNTE HO BISOGNO DEL TUO CONSIGLIO. GRAZIE PER IL TUO AIUTO. CI TENGO TANTO. SALUTI DA LILIA.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO LILIA:
    scusa per il ritardo: in effetti senza un file audio mi è difficile rispondere; certo è che se ti trovi in una posizione di stallo (non vai più avanti nè indietro) è segno che l'insegnante non sa più come spiegarti l'argomento "fiato"; se ti senti ingolata, vuol dire che il problema è proprio nella respirazione, evidentemente non riesci a cantare sul fiato cioè a sostenere il suono sulla colonna d'aria. Può anche darsi che il tuo diaframma sia troppo rigido e che quindi invece di appoggiare tu canti in stato di apnea (cioè trattenendo il fiato invece di usarlo) ma ripeto, mi è difficile giudicare senza ascolto. Se l'insegnante non riesce a farti capire come si canta sul fiato ( con esercizi, esempi e spiegazioni tecniche) è meglio trovarne uno più concreto che possa farti capire il meccanismo....ci vorrà un pò di tempo anche con un buon insegnante perchè bisognerà prima togliere i difetti acquisiti e poi ricostruire con vocalizzi adatti. Se la voce va "anche" nel naso può darsi che non sia del tutto sbagliato, se invece la voce è proprio molto nasale allora meglio renderla più rotonda. Se la spiegazione non è abbastanza esauriente, devi mandarmi un file audio in cui poter sentire voce e presunti difetti. A presto!
    Mae

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  • 20/11 - ROBERTO
    Complimenti per l'efficienza nel rispondere, e grazie. A proposito del SI naturale in "Nessun dorma": per me non è una delusione sapere che si rispetti la partitura. Non mi piacciono per es. i DO del finale della romanza "Di quella pira ... allarmi" e cose del genere. A proposito di "Nessun dorma" la delusione è sentire gente come Al Bano che hanno la pretesa di strafare cose che non li riguardano. Anche la versione di Mina è fuori luogo: salgono, salgono, acutizzano ma per arrivare chissà dove assottigliano la voce, tirando il collo anziché amplificare. Callas Tebaldi ecc, non l'hanno mai cantata. Ma siamo nell'epoca della "spettacolazione". Cosa ne pensa? Un ringraziamento: Roby
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ROBY:
    argomento spinoso! La maggior parte della gente non si intende di lirica ed ecco che i furbi se ne approfittano. Da chi fa musica leggera, il cantante lirico è ritenuto un "mostro": perchè studia per acquisire una tecnica, perchè conosce (generalmente) la musica, perchè spesso ha un diploma in tasca (che, a volte, è proprio un pezzo di carta senza valore), perchè ha uno stile di vita diverso e lo ritiene lontano anni luce dal mondo reale fatto di trascgressione, rumore, rantoli, berci, stonature e chi più ne ha più ne metta. Molti obietteranno che anche chi fa musica leggera "studia" e vorrebbero dimostrarcelo con programmi televisivi che di reale, diciamocelo, hanno ben poco. Per un cantante di musica leggera, dimostrare di avere una estensione (soprattutto in acuto) fuori dal comune è sinonimo di eccelsa bravura (e, purtoppo anche per il grande pubblico), allora noi dovremmo dire che un soprano leggero è molto più bravo di un tenore (il soprano leggero riesce a cantare dei Mib/Fa sovracuti che i tenori non cantano) oppure Bassi e Baritoni dovrebbero essere gli ultimi della classe perchè hanno una voce, tutto sommato, più corta degli altri colleghi...che razza di discorsi! Ma l'ignoranza porta a questo e non credere che anche fra gli studenti di canto lirico non venga ritenuto più bravo colui o colei che vanta le famose tre ottave! Sentiamole poi queste tre ottave...sono suoni o rumori? Non tralasciamo poi un argomento sottovalutato: l'odiato microfono. Chi fa musica leggera ha l'opportunità di servirsi di questa miracolosa appendice che rende udibile anche soffi e sospiri invece noi lavoriamo a voce nuda, con il nostro corpo, questa è bravura! Bando a polemiche: ad ognuno il suo. Oggi pare di moda (vedi la pubblicità in cui sentiamo arie cantate in modo orrendo da cantanti che non si sa se siano lirici o di musica leggera) la contaminazione: che sarebbe se un cantante lirico "svisasse" sulla Gelida Manina? Ridiamoci su, ma riteniamoci orgogliosi di essere strumento di cultura, quella cultura (che se i registi non rovinassero in virtù dell'innovazione) che ci ha fatto grandi e che a causa della poca attenzione dei nostri governanti si è livellata ed appiattita tanto da farci soffiare i primi premi ai concorsi lirici e scritture in tanti teatri. E' giusto che i migliori "vincano" ma non è giusto che chi ha voglia di studiare e fare sia sempre messo da parte solo perchè....non fa audience! Noi poi ci facciamo lusingare ed infinocchiare da chi prospetta telecamere, lustrini, foto...e invece di migliorarci, speriamo di poterci ammanicare a qualche "potenza". Uff! Chiedo scusa per lo sfogo a te e a tutti gli Amici che dopo questo si guarderanno bene dal riproporre simile argomento di...rottura. A presto!
    Mae

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  • 25/11
    Gentilissima Mae. Assalito da dubbi in riguardo a una sua reazione a quanto le racconteró, ho stentato a scriverle. Ma alla fine mi sono detto “se hai 64 anni che male c'è?” Ed eccomi a Lei. Sono un italiano residente in Argentina dal 1952 dove arrivai all'etá di sette anni. Da questa prima confessione lei saprá comprendere e scusare i miei errori di lingua italiana, ma purtroppo l'italiano non l'ho studiato mai, e quanto sò, è ció che mi è rimasto da i miei genitori che ci tenevono moltissimo a che leggessimo e parlassimo l'italiano. Allora, e venendo alla lirica, le racconto che quando, essendo appena ragazzo, dissi a i miei che volevo fare il cantante e studiare musica, i miei mi risposero: “figlio, ama l'arte e mettila da parte”. Con gli anni capii meglio il perchè di questa risposta tenendo conto degli effetti provocati dalla tragedia della guerra e quella più grossa dell'emegriazione dal propio paese. Abitavamo a Roma. Con ciò però non voglio giustificare me stesso di non avere intrapreso lo studio del canto quando ebbi 25,30 o 40 anni. Anche se purtroppo non lo feci a quel tempo, il vuoto lasciato da quella mancanza non l'ha riempito l'esito avuto nell'esercizio della mia professione di avvocato e di docente all'Universita di Giurisprudenza di Buenos Aires e all'Universitá Cattolica Argentina. Ad un tratto sentii che orami il diritto non riempiva più il mio spirito, e provai urgente la necesita di andare incontro al canto. Così nel 2004 incomincia a studiare musica e canto. Da allora sono sopravvenute tante cose per ciò che riguarda il canto. Le riassumo dicendo che ad oggi faccio undici ore settimanali di studio con i maestri sia di musica, tecnica e repertorio in piú, ovviamente, lo studio che lo si deve fare “al tavolino”, più gli esercizi di respirazione e fisici durante la giornata. Io sono un barítono drammático. Così mi hanno classificato i miei maestri anche se non è mancato chi dice che sono un basso. Io non ritengo di essere un basso; e credo che sia una moda frequentíssima in Argentina ma anche nel mondo di considerare chi è un soprano un pò spinto un mezzo soprano, chi è un tenore appena lirico come drammatico, un barítono di corpo un basso, e così via. Ho una maestra staordinaria che si chiama Rozita Zozulya, che è russa, residente in Argentina da 15 anni. Ha un udito assoluto e anche se lei dice di essere solo maestra di repertorio e non di tecnica, non le scappa e non lascia scappare nemmeno un suono non buono e lavora e aiuta a trovare la forma per farlo diventare “comme il faut” . E le assicuro che finchè non si trova insieme la soluzione non va avanti. Ed è cosi che quanto oggi posso cantare in verita lo devo a lei. Ho avuto ed ho maestri di tecnica, tutti loro cantanti lirici, ma nessuno ha avuto un'influenza sostanziosa nella formazione della mia voce. Forse vedendomi una persona adulta pensavano che volessi cantare per fare terapia. Per fare terapia vado dallo psicoanalista non dal maestro di canto. Ho intrapreso lo studio del canto con l'entusiasmo e la passione con cui feci i miei studi universitari. Lei probabilmente a questo punto si domandera “ma, a che effetti questo tizio vuol fare il cantante?, con quale scopo?, dove pensa di poterlo fare?”. Per esserle sincero devo responderle che agli stessi effetti con cui intraprende il suo studio un giovane di 20 anni. Sò di non averli e che è quasi impossibile intraprendere a questa età la professione di cantante. Ma la mia meta non è dove canterò, ma ben si cantare e farlo bene. Poi da cosa nace cosa e Dio prevvederà. Ho studiato differenti arie, e conosco il ruolo completo di Scarpia con il quale cantai, e per la prima volta in pubblico (che apprensione!!!), l'anno scorso. Abbiamo fatto la Tosca completa al pianoforte con dei cantante del Colón, con regia, scenografia e vestiario, in un piccolo teatro da 200 posti. E dicono che l'abbia fatto anche bene. Quest'anno l'abbiamo fatto di nuovo e Le faccio avere la registrazione dei brani più significativi del secondo atto così potrà giudicare Lei stessa e consigliarmi meglio. Le aggiungo anche il Credo dell'Otello.(la pianista è la mia maestra Rozita Zozulia) Il mio problema è che in Argentina non ci sono maestri di canto. Coloro que insegnarono a Luis Lima o a Marcelo Alvarez o non ci sono più o non sono in condizioni di insegnare. Io sarei disposto a venire in Italia magari per un mese se Lei potesse contattarmi con un bravo maestro che Lei consideri utile alle mie condizioni e problemi vocali, e che abbia voglia di lavorare con uno studente delle mie caratteristiche. Inoltre la ringrazierei se volesse darmi suggerimenti e osservazioni che consideri utili e mi consigliasse su ciò che le ho raccontato e il mio desiderio di andare avanti con lo studio del canto che, come tutte le cose che si vogliono fare bene, è impegnativo ed esigente, e richiede dedicazione e sacrifici. Beh! niente è facile nella vita. Ma a volte mi scoraggio un pò quando mi domando “ma dove vai con tutto questo sforzo? “ Pero ora l'unica risposta che mi sono dato è: io non voglio morire senza aver cantato. Ci riuscirò? La ringrazio per avermi letto e le invio un cordiale saluto nell'attesa di una sua risposta Antonello P.S. le registraziones le invio a l'indirizzo info@liricamente.it perchè non só come insertarle in questa stessa email. Qual'ora non le ricevesse me lo faccia sapere que troveró la forma di fargliele avere. De nuovo grazie.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ANTONELLO:
    non ti nascondo che nel leggerti mi si è un pò stretto il cuore; le tue parole evocano immagini in bianco e nero di filmati lontani che ci mostravano il popolo Italiano migrante verso le Americhe ed un nuovo sogno fatto di lavoro e speranze....tuttavia la grande anima Italiana è riemersa dopo la brillantissima carriera professionale che ti avrà certo dato enormi soddisfazioni ma i cuori sensibili spesso non vengono appagati dagli agi e dai successi agognati dai più: l'animo sensibile è felice di una Aria cantata con l'Anima, col cuore, con l'Amore. Molti di noi non avranno mai l'applauso del Metropolitan o del Covent Garden o della Scala o del Colon...ma saranno felici anche solo di poter esprimere in piccoli teatri l'amore di Butterfly o quello di Rodolfo, la gelosia del Conte di Luna o quella di Renato, la passionalità di Carmen o di Violetta; tu sai già di cosa parlo, hai vestito i panni del perfido Scarpia per 200 persone che ti avranno regalato un applauso che ti sarà sembrato più fragoroso ed appagante di tutti quelli che hai sentito durante la tua carriera accademica, o no? In merito all'età, poi, sei abbastanza maturo e sereno per risponderti da solo... cantare è bene farlo nel migliore dei modi per il proprio piacere, se poi ci saranno sviluppi, ben vengano. Una cosa certa è che non morirai senza aver cantato perchè hai già provato che significa stare su di un palcoscenico e con illustri colleghi! Rimango in attesa dei file audio (si mandano con la stessa modalità della posta all'Esperto) per poter capire e rispondere al meglio ai tuoi quesiti. E' bello il tuo Italiano! Bravissimo, il cuore di Mamma e Papà ha fatto miracoli! Un abbraccio calorosissimo da parte mia e di tutti gli Amici di Liricamente!
    A presto!
    Mae

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  • 27/11
    Salve, questo è il mio secondo messaggio. Nel primo chiedevo consigli relativamente alle mie perplessità sull'età alla quale iniziare lo studio del canto lirico ed in seguito alla vostra gentile risposta ho iniziato all'età di 26 anni questa travolgente esperienza. Ho trovato un insegnante SUPER che mi ha subito inquadrato come basso baritono e dice che non dovrei avere problemi nell'entrare (in futuro) in un coro di professionisti poichè la tecnica vocale migliora di giorno in giorno anche se l'unico mio neo rimane quello di non saper leggere la musica...per questo ho iniziato a studiare anche solfeggio con un pianista. Vorrei mediante questo mio post, sottoporle alcune domande: LA PRIMA Tempo fa uno dei suoi allievi (corista professionista)mi ha ascoltato durante la lezione ed è rimasto impressionato perchè dice che ho "tanta voce"....cosa vuol dire in gergo "tanta voce"?? ...che posso cantare anche come solista proprio come il mio idolo F.Furlanetto :-) LA SECONDA Non mi è ben chiaro come deve essere il passaggio da note gravi e note alte....nelle note acute è normale che si perda la componente grave (quella sorta di..io lo chiamo "muggito")che rende il suono bello ricco??...ho come l'impressione che perdendolo il suono diventi "monodimensionale"...molto piu tenorile e meno grasso..spero di aver reso l'idea. Grazie anticipatamente per le dritte!
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO EMANUELE:
    vedi che ho fatto bene ad insistere! Hai scoperto un mondo nuovo e ricco di meraviglie, no? Dunque hai trovato un valido insegnante e non è poco! Benissimo lo studio (indispensabile) del solfeggio che ti risolverà problemi nel cantare e ti metterà in condizione di collaborare con tutti gli altri musicisti (parlerete lo stesso linguaggio!). Avere "tanta voce" è un dono di natura, quindi non adagiarti troppo su questo fatto; spesso le voci importanti impiegano più tempo per raggiungere risultati dacchè sono di non facile gestione. Questo non per scoraggiarti, anzi (gran cosa una voce importante), ma per farti capire che non è una scorciatoia ma bisogna saperla gestire perchè ad una grande voce viene richiesto di saper cantare con gusto ed espressività e quando si ha tanta voce, è più difficile....domarla (sei ancora giovane ed hai un sacco di tempo per apprendere). Voglio comunque precisare che anche le piccole voci fanno carriera, dipende dalla maestria e dall'intelligenza del "cantante", a volte una voce normale raggiunge mete che grandi voci non sfiorano neppure. Il passaggio è questione puramente tecnica; ogni voce ha il proprio e lo si risolve con i vocalizzi appropriati e inquadrandolo bene e con disciplina; certo è che le risonanze saranno diverse ma fai attenzione a non spoggiare i suoni per salire...l'acuto deve essere "appoggiato" per non cadere in gola o...sbiancarsi (sfibrarsi, perdere consistenza...); per maggior sicurezza potresti inviarmi un file audio in cui canti una romanza o anche un'aria antica, vedi tu. Il cantare non è fatto di sola voce ma di tante componeneti altrettanto importanti; se possiedi una voce importante, dunque, studia per imparare a gestirla e fanne un materiale prezioso; per entrare in un coro occorre dimostrare musicalità, precisione e discreta estensione, per fare il solista occorre anche sensibilità, espressività, disinvoltura, dominio, estensione, istruziione, salute e intelligenza a tutto tondo soprattutto oggi che la maggior parte dei cantanti si affanna ad ammanicarsi senza poi badare allo studio o al perfezionamento. Per stare su di un palcoscenico ci vuol maestria e coraggio in tutti i sensi anche se oggi potremmo parlare più che altro di "faccia tosta" in tutti i sensi!!!! Un abbraccio.
    Mae

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  • 29/11 - Beatrice
    Buongiorno, sono una studentessa di 17 anni, mi chiamo Beatrice. Sebbene sia amante della musica classica da quando ero piccola, forse perché abituata a sentirla molto in casa, mi sono da pochi mesi appassionata della lirica e perciò dell'opera. Ho deciso di intraprendere lo studio del canto lirico e la scorsa settimana ho avuto la mia prima lezione. Il motivo per cui le scrivo risiede principalmente in un dubbio, forse sciocco. L'insegnante ha 30 anni ed è una soprano con un certo programma di studi alle spalle; ecco, credo che sia preoccupazione di ogni neofita in materia e cantante principiante, ma anche leggendo su questo sito di studenti che dopo anni di studio si sentono dire che l'intera loro tecnica va demolita e incominciata da capo, sorge il dubbio e la preoccupazione di aver cominciato con un bravo insegnante. Per fortuna posso dire di essere consapevole di questo comune problema tra gli studenti di canto, e così in caso prevenire una possibile frustrazione e delusione: cambiare tecnica e insegnante con molta fatica dopo anni di studio effettuati in un certo modo. Volevo quindi chiederle se potrei aggiornarla sul percorso delle prime lezioni che quest' insegnante mi farà fare per così avere da lei un' opinione. Forse è troppo giovane? Scusi il messaggio fin troppo lungo per una sciocchezza simile, ma l'incertezza di aver trovato o meno un buon insegnante mi assilla; so che dovrò attendere diverse lezioni per poter capire in merito, secondo lei dopo quanto tempo si può giudicare il metodo d'insegnamento? Per ora faccio un'ora a settimana ma vorrei approfondire e magari farne due o tre. La ringrazio in anticipo per la sua disponibilità e pazienza! Cordiali saluti, Beatrice
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO BEATRICE:
    è con vero piacere che seguirò i tuoi primi passi; la bravura di un insegnante non la si può giudicare dall'età anche se è doveroso ammettere che una certa esperienza è assai utile soprattutto nel "capire" una voce ma spesso persone di una certa età non ci riescono ugualmente. Il metodo di insegnamento corretto può dar frutti dopo qualche mese di studio concreto ed assiduo; è difficile per un principiante capire dove l'insegnante lo sta portando; una cosa importante, per esempio, è la spiegazione concreta del lavoro che si sta facendo; il dialogo è fondamentale. Un'altra cosa importante è la spiegazione della respirazione ed il costante controllo durante i vocalizzi; è importante che ti faccia anche sentire dalla sua voce il risultato che vorrebbe ottenere e, qualora il suo prodotto non ti piacesse, sappi che la persona che hai davanti ti insegnerà quello che ha imparato e se non ti piace ciò che senti cambia aria. Una cosa che può aiutarti a scegliere è anche il non rimanere troppo spesso senza voce dopo la lezione....qualche volta capita ma se è un risultato costante, c'è qualcosa che non va. L'unico consiglio concreto che posso darti è proprio quello di registrare una lezione e farmela ascoltare, vedremo se la persona contattata sa cosa fare o cerca solo un modo per guadagnarsi la giornata. Attendo pazientemente.
    Mae

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  • 02/12
    Buona sera carissima Mae,è tanto che non scrivo, le descrivo un po' la mia situazione, ho 34 anni da quando ne avevo 19 canto in un coro polifonico sono soprano, anni fa ho preso qualche lezione da una cantante lirica bravissima che mi ha proposto di studiare lirica (allora ero interessata alla leggera), infatti mi sono appassionata però per motivi personali nn ho potuto continuare. Due anni fa ho ripreso con un'altra cantante lirica ma dopo mesi mi sono accorta che non facevo progressi quindi ho cambiato insegnante. Dall'anno scorso studio con un'altra cantante lirica che mi ha detto che dovrei essere quasi sicuramente un soprano leggero visto che ho la voce piccola ma con facilità sugli acuti. Ora, ad un anno di distanza, mi trovo migliorata; piano piano la voce inizia a vibrare però ancora non riesco ad aprire bene la gola, ancora non riesco a mandare il suono tutto in avanti sicuramente sbaglierò qualcosa nella respirazione. Il mio dilemma è questo: sono io che sono troppo ottusa o è normale che i miglioramenti si vedono lentamente? Quando ho iniziato anni fa riuscivo a vedere in breve tempo i risultati ora non so... è come se riesco ad apprendere lentamente tutte le nozioni che mi vengono date. Ah, le mie corde sono apposto ho fatto un anno e mezzo fa un controllo dal foniatra per mia curiosità e grazie a Dio stanno bene. Perdoni il mio dilungamento, grazie per l'attenzione.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO CINZIA:
    ogni persona ha i suoi tempi di apprendimento; non si possono dare dei tempi standard perchè dipende dallo studio, dalla frequenza, dalla tua volontà e anche dall'insegnante. Come vedi molte sono le componenti che portano al risultato; per es. fare una lezione ogni 15 gg. serve a poco perchè la muscolatura va sollecitata frequentemente affinchè possa dar risultati; fai conto che il cantante è come un atleta: sempre di muscolatura si tratta e va allenata in un certo modo perchè possa dare i risultati richiesti. Ci vuol tempo prima che il nostro fisico riesca a lavorare senza tensioni negative, e lo si apprende tramite il controllo costante dei vocalizzi (la tua insegnante ti ha spiegato come respirare?); io non la metterei così male (anche perchè le corde stanno bene)...tuttavia se non ci vedi chiaro, puoi sempre mandarmi una tua lezione e capirò se stai lavorando bene. Dunque attendo. A presto!
    Mae

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ENRICO CARUSO

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