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Recensione Opera La finta semplice di W.A. Mozart - Teatro Ponchielli di Cremona

William Fratti, 17/01/2014

In breve:
Cremona - Recensione dell'opera "La finta semplice" di W. A. Mozart in scena il 6 dicembre 2013 al Teatro Ponchielli di Cremona.


Il Teatro Ponchielli di Cremona conclude la Stagione Lirica 2013 con La finta semplice, dramma giocoso del dodicenne Amadé.

È difficile dare un parere del tutto obiettivo a quest'opera: se la si guarda dal punto di vista puramente mozartiano, è ovvio che solo in parte lascia intravedere ciò che sarà il compositore salisburghese, sia musicalmente, sia teatralmente; se la si considera tenendo ben presente l'età di chi ne ha scritto la partitura, è immediato parlare di genio; se invece la si ascolta con le orecchie di fine Settecento, allora è possibile considerare questo lavoro un perfetto amalgama degli schemi tipici e delle convenzioni dell'opera buffa di quei tempi.

Il nuovo allestimento firmato da Elisabetta Courir, con scene di Francesco Arrivo, costumi di Anna Cavaliere e luci di Giuseppe Ruggiero, è stato presumibilmente costruito in considerazione di un budget ultraridotto, ma è stato commesso un grandissimo errore: i tendaggi assorbono il suono ed avendo a disposizione un cast di voci molto piccole, in platea si sentiva quasi nulla.

L'idea di avvalersi di uno spazio in continuo movimento è interessante, ma da un lato è troppo simile al blasonato storico spettacolo di Ponelle de L'occasione fa il ladro, dall'altro, avendo a disposizione solo le luci per creare un effetto visivo un po' diverso, dopo qualche scena diventa monotono.

La parte peggiore è l'inserimento della narratrice – la bravissima Annagaia Marchioro – che pur sapendo fare egregiamente il suo lavoro, non serve a nulla, anzi, fa passare gli spettatori per poco intelligenti – come se non potessero seguire la vicenda senza le sue spiegazioni – oltre a rompere l'andamento dell'opera e ad allungarla oltre misura. Allora sarebbe stato meglio evitare di tagliare dei pezzi musicali.

Se la cava meglio Salvatore Percacciolo sul podio dell'Orchestra I Pomeriggi Musicali, prodigandosi in suoni puliti e colori tipicamente classici.

La giovane Salome Jicia è la protagonista Rosina, abbastanza corretta nel canto, anche se è molto dura e la dizione è pessima.

L'istrionico Andrea Concetti veste i panni di un divertente Don Cassandro, ma non sembra essere particolarmente generoso, pur essendo il solo ad avere una vocalità sufficientemente udibile dalla platea.

Il fratello Don Polidoro è Raoul d'Eramo, tenorino dotato di bel colore tipicamente latino, ma in chiare difficoltà nel passaggio all'acuto. Inoltre in “Sposa cara sposa bella” perde l'intonazione.

Elena Belfiore è una Giacinta corretta, affiancata da una musicale Bianca Tognocchi nei panni di Ninetta.

Matteo Mezzaro è un Fracasso dotato di bella voce limpida ed elegante, mentre il Simone di Gabriele Nani pare essere più un tenore corto che un baritono, ma sa essere puntuale e lineare.

 
 
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