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Recensione opera L'inganno felice di Gioachino Rossini al Rossini Opera Festival

William Fratti, 09/09/2015

In breve:
Pesaro - Recensione dell'opera lirica L'inganno Felice di Gioachino Rossini in scena al Rossini Opera Festival il 18 agosto 2015.


La ripresa della storica produzione di Graham Vick de L'inganno felice, che ormai compie più di venti anni, si rivela essere una scelta molto fortunato di questo Festival.

L'impianto scenico di Richard Hudson, il progetto luci di Matthew Richardson, ma soprattutto il lavoro di regia e sull'interpretazione di Vick funzionano ancora molto bene, non solo per la continua modernità dello spettacolo, ma soprattutto per la chiarezza d'esposizione dell'intenzione rossiniana nel carattere semiserio dell'opera, pur trattandosi di una farsa.

Il dramma di Isabella, l'ingenuità di Bertrando, la cattiveria di Ormondo, l'ansia di Batone sono resi con grande pregio e maestria, legati tra loro dal solo buffo presente nella vicenda: Tarabotto.

L'eccellenza di questo amalgama la si riscontra anche in ambito musicale, presumibilmente grazie alla preparazione del maestro collaboratore responsabile Sabrina Avantario, se si tiene in considerazione il gesto un poco approssimativo di Denis Vlasenko, cui va comunque il merito di aver saputo fare squadra e che può rappresentare una promessa per il futuro.

Carlo Lepore è un Tarabotto davvero eccellente e sa far sentire la sua lunga esperienza in campo rossiniano, sia nell'invidiabile vocalità, piena e agile sia nella resa di un personaggio misurato, in grado di inserire a perfezione il carattere buffo all'interno di un dramma. Il suo canto è di livello sempre alto e sovrasta notevolmente i colleghi nei pezzi d'assieme.

Mariangela Sicilia, nel ruolo di Isabella, parte subito col piede sbagliato, poco intonata e molto infossata. Durante il corso della vicenda si riprende piano piano, arrivando all'aria finale con impostazione soddisfacente, soprattutto tecnica, ottenendo un risultato accettabile.

Vassilis Kavays è un Bertrando molto leggero ed incerto, ma musicale.

Davide Luciano è un bravo Batone, più che meritevole nel virtuosismo rossiniano e nel personaggio, ma in difficoltà sulle note gravi.

Apprezzabile anche l'Ormondo di Giulio Mastrototaro.
 
 
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