Serata molto particolare e movimentata al Teatro Comunale di Bologna
per l'ultima recita di WERTHER di Jules Massenet. 
Durante il secondo atto il protagonista Celso Albelo entra 
in scena ed insieme a lui si presenta anche Stefano Secco, 
altro ottimo tenore in carriera, che canta al suo posto. Abelo 
recita e Secco canta per tutto il resto dell'opera al suo 
posto. Una brutta influenza ha costretto il valentissimo tenore spagnolo a non 
cantare più in mezzo alla recita, purtroppo succede e sono bruttissimi momenti 
per chi fa questo lavoro. 
Encomiabile il comportamento di entrambi i cantanti in questa situazione non 
bella per entrambi e risolta con grande signorilità e professionalità estrema 
nell'interesse dello spettacolo e del pubblico.  
L'annuncio è stato dato durante l'intervallo.  
Mio modesto e personale parere avrei risparmiato questa situazione a tutti e 
due gli artisti, chiedendo a Secco di entrare in scena , 
l'artista è autorevole, certo non avrebbe fatto tutti i movimenti della regia, 
ma certo avrebbe saputo come muoversi ed essere Werther in scena, 
aiutato dai colleghi e dai maestri collaboratori ed Albelo 
avrebbe potuto riposare e recuperare. Ma veniamo allo spettacolo.  
Ho assistito comunque ad un buon spettacolo, elegante e molto ben condotto.
 
La regia di Rosetta Cucchi trasporta con eleganza l'azione 
ai nostri giorni, in una realtà tranquilla e borghese. Una poltrona quasi in 
proscenio, dove il giovane Werther sogna una queta esistenza accanto ad una 
donna ed ad un bambino l'aspirazione un po' di tutti, il sogno di felicità di 
ogni uomo, al centro una casa stilizzata che diventa salotto della casa del 
Borgomastro, chiesa, o libreria nella casa di Albert. Su tutto impera la 
passione travolgente, frenata a stento tra Werther e Charlotte.  
Su Celso Abelo preferisco non dare giudizi anche se il primo 
atto è stato comunque ben condotto, la voce è molto bella, ma si avvertiva la 
stanchezza e che qualcosa non andava. La prima aria “Oh Nature” 
comunque è stata cantata con molto stile e musicalità, si avvertiva un ottimo 
interprete.  
Stefano Secco è stato meraviglioso, è riuscito a farmi 
commuovere nella splendida aria “Pourquoi me reveillez” tratteggiata con grande 
maestria, con fiati lunghissimi e filati pregevoli. Gli acuti sono luminosi e la 
voce è mirabile in tutta la gamma, molto maschia ed un enorme plauso alla 
musicalità dell'inteprete che è subentrato senza prove, aderendo perfettamente 
alla direzione di Michele Mariotti, direi sublime, 
perfettamente consona al dramma Sturm unt drang , travolgente e amorevolmente 
tenera e perlacea nei momenti intimi e di dolcezza.  
Bella ed elegante la Charlotte di Jose Maria Lo Monaco, 
figura molto gradevole e voce morbida ed omogenea nell'intera gamma, di colore 
brunito ed intenso. Pregevole anche l'attrice.  
Ottima il soprano Ruth Iniesta, una voce bellissima, un 
diamante, limpida e sicura negli acuti, una figura molto simpatica ed 
un'interprete molto brava a rendere la freschezza del personaggio di Sophie.
 
Perfetti nei loro ruoli il baritono Jean-Francois Lapointe 
l'elegante Albert, voce ottima e bella presenza ed il basso bolognese
Luca Gallo, grande professionista della scena, dalla potente 
voce e dalla grandissima musicalità.  
Molto bravi i comprimari Alessandro Luciano (Schmidt),
Lorenzo Malagola Barbieri (Johann), Tommaso 
Caramia (Bruhlmann) Katchen (Aloisa Aisemberg). 
Bravissimi i bambini sia solisti sia componenti del Coro di Voci Bianche 
del Teatro Comunale magistralmente diretti da Alhambra 
Superchi. 
L'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna ha aderito alla 
sapiente direzione del Maestro Mariotti con grande perizia, 
regalando un affresco musicale mirabile e preciso.  
Ottimi in scena, gradevolissimi a vedersi Gli Allievi Attori della Scuola di 
Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”.  
Come ho già detto mi è piaciuto l'allestimento scenico con le scene di
Tiziano Santi, i costumi eleganti di Claudia Pernigotti
e le luci di Daniele Naldi.  
Pubblico numeroso, intelligente, comprensivo e prodigo di applausi ben 
meritati da tutti. 
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