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Recensione opere Didone abbandonata di Niccolò Jommelli e Dido and AEneas di Henry Purcell al Teatro Filarmonico di Verona

Maria Cristina Chiaffoni, 29/03/2021

In breve:
Verona, 25 marzo 2021 - Recensione delle opere Didone abbandonata di Niccolò Jommelli e Dido and AEneas di Henry Purcell in scena al Teatro Filarmonico di Verona e consultabili in streaming dal 27 marzo.


Recensione Didone abbandonata e Didone and Eneas

Uno spettacolo ricco di magia e suggestione quello offerto dalla Fondazione Arena di Verona al grande pubblico in streaming il 27 marzo, ed a pochissimi addetti ai lavori in presenza il giovedi 25 marzo in un fastoso Teatro Filarmonico vuoto come tutti i nostri teatri in questo periodo di pandemia che sembra interminabile.
In scena la cantata per soprano, archi e continuo “Giusti Numi che il ciel reggete”, detta “Didone abbandonata” di Niccolò Jommelli e la celeberrima opera barocca Dido and Æneas di Henry Purcell.

Recensione Didone abbandonata e Didone and Eneas

Nella cantata qui proposta spicca la grande abilità melodica di Jommelli e la sua capacità di rendere profondamente idiomatica la scrittura orchestrale. Molto evidente a riguardo la figurazione ricorrente nell'ultima aria, in cui l'orchestra evoca in modo pittorico e vivido il crollo di Cartagine.

Nelle arie, come nell'arioso inserito nel recitativo centrale, la voce è quella di Didone, in prima persona, mentre nel recitativo parla una voce narrante. Ecco, quindi, che la cantata assume i toni di un prologo alla narrazione dell'opera di Purcell, guidando l'ascoltatore all'azione. Didone sceglie di morire insieme alla sua Cartagine, divorata da un incendio catartico, rifiutando la proposta di un Re per restare fedele a Enea.

Il brano di Jommelli avviene a sipario quasi del tutto chiuso, solo uno spiraglio da cui si staglia la figura triste e solitaria della regina cartaginese abbandonata, avvolta da nuvole di fumo e delimitata da una luce tagliente e ben definita.

Recensione Didone abbandonata e Didone and Eneas

Il soprano Maria Grazia Schiavo è dotata di sapiente musicalità che infonde alla morbida e luminosa voce un valore notevole. Agilità sgranate, acuti ben calibrati ed aderenza totale allo stile dell'epoca. Aggiungiamo una dizione buona e varietà di accenti per questo momento importante e pregnante.
Dopo un breve intervallo inizia l'opera capolavoro di Purcell. E qui devo ammettere che si viene immersi in una magia fascinosa in maniera sottile e per questo molto coinvolgente. Uno dei pochi casi in cui l'idea registica rende ancora piu splendente e seducente la già straordinaria composizione del musicista londinese.

Recensione Didone abbandonata e Didone and Eneas

Ogni angolo del teatro veronese viene sfruttato e reso importante: non solo palcoscenico, ma palchi, platea, foyer. Fautore di questo magnifico risultato il regista Stefano Monti, che firma anche scene e costumi, coadiuvato per le luci da Paolo Mazzon.

Come indicato dal regista: «il gioco teatrale si fa portatore di significato».

L'inizio dell'opera, con le parole del Coro, anticipa il sogno di un'Europa unita nel segno della fratellanza tra le nazioni. Dominante tra tutti il tema femminile, in cui si delinea un personaggio completamente differente rispetto alla Didone di Jommelli: qui è una donna sola e tormentata, attorniata dai cortigiani, che trova conforto solo in Belinda. Non vi è alcuna morte eroica, ma solo un profondo senso di solitudine.

E questa dimensione sfaccettata del personaggio femminile affascina molto il Direttore d'orchestra Giulio Prandi, che si interroga: «Dietro quante eroine leggendarie si nasconde una vittima? Una donna sola? Quanto costa alle donne essere regine? O anche solo essere donne, ieri come oggi? Quanto è pericolosa la solitudine, questa condizione che oggi ci si presenta davanti carica di nuove ambiguità?». E ancor più, in questo tempo difficile, la musica diviene ancora una volta portatrice di un forte messaggio: «Il tempo che viviamo ci impone di riflettere, di dare il massimo significato a ciò che abbiamo il privilegio di fare. L'arte è chiamata a un compito alto, mai come oggi».

Recensione Didone abbandonata e Didone and Eneas

Josè Maria Lo Monaco è una Dido elegante e raffinata, umanissima nel suoi accenti dolorosi e dalla bella voce brunita. Aderenza perfetta allo stile barocco e nel celeberrimo Lamento finale unisce nobiltà di fraseggio a capacità d'incantare chi ascolta.

L'eroe troiano è interpretato da Renato Dolcini, voce da baritono esperto in repertorio barocco che affronta il personaggio con maschia sicurezza sia vocale che scenica, delineando un Aeneas freddo e determinato.

Recensione Didone abbandonata e Didone and Eneas

La sorella della infelice regina, Belinda, ha la voce di Maria Grazia Schiavo che conferma la sua eccellenza già ascoltata ed ammirata nella cantata precedente.
Meno incisiva la prova della Second Woman Eleonora Bellocci, anche un po' impacciata nelle vesti elaborate pensate dal regista. Tuttavia la voce è bella e curata .

Avvolta in un costume spettacolare, molto brava scenicamente e nelle movenze da maliarda la strega di Lucia Cirillo, che però non ha una voce adeguata al ruolo e non supporta con vocalità adeguata la brillantezza e l'importanza richiesta al suo personaggio.
Corretti e adeguati ai ruoli a loro assegnati il First Witch / Spirit Federico Fiorio Second Witch Marta Redaelli.
Indimenticabile il marinaio di Raffaele Giordani nel suo breve intervento, ma molto simpatico e capace di salti ed equilibrismi da mimo. L'artista rende personalità viva ad un piccolo ruolo.

Recensione Didone abbandonata e Didone and Eneas

Il Coro della Fondazione Arena di Verona, diretto dal Maestro Vito Lombardi qui disposto nei palchi, prende parte viva all'azione, cambiandosi spesso di costume e con attrezzeria scenica adatta alllo svolgimento dell'azione. Sono funambolici nella tavolozza di colori, un unico suono, senza sforature e con proprietà d'accenti, davvero molto bravi.

Come è eccellente nella scelta di fraseggi e tavolozza di colori musicali la direzione del Maestro Giulio Prandi, che guida con sapiente e ferma mano da esperto studioso della musica barocca qual è i cantanti, il coro, e l'Orchestra della fondazione Arena di Verona, qui in ranghi ridotti, ma molto importante nel suo apporto musicale e compatto.

Questo gioiello è offerto al grande pubblico online sulla webTV di Fondazione Arena arena.it/tv e sul canale YouTube a partire da domenica 28 marzo alle 15, mentre sarà su Facebook sabato 3 aprile alle 15. E grazie alla volontà di aprire a tutti le porte del Teatro, lo spettacolo sarà trasmesso su Telenuovo (al canale 11) venerdì 9 e sabato 10 aprile, sempre alle ore 15.

 Personalmente spero vivamente che venga riproposto dal vivo quando si potrà di nuovo affollare i teatri, perché merita davvero.

Didone Abbandonata
Cantata per soprano, archi e continuo di Niccolò Jommelli

Direttore Giulio Prandi

Soprano Maria Grazia Schiavo

Dido and Æneas
di Henry Purcell

Revisione a cura di Clifford Bartlett

Direttore Giulio Prandi

Regia, scene e costumi Stefano Monti

Responsabile movimenti mimici Tony Contartese

Luci Paolo Mazzon

Personaggi e interpreti

Dido Josè Maria Lo Monaco
Æneas Renato Dolcini
Belinda Maria Grazia Schiavo
Second Woman Eleonora Bellocci
Sorceress Lucia Cirillo
First Witch / Spirit Federico Fiorio
Second Witch Marta Redaelli
Sailor Raffaele Giordani
Jack Tony Contartese


Allestimento della Fondazione Teatro Comunale di Modena
ORCHESTRA, CORO E TECNICI DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA
Maestro del Coro Vito Lombardi | Direttore allestimenti scenici Michele Olces

 
 
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