| Una valanga di musica affascinante 
travolge l'intera sala meravigliosa del Gran Teatro La Fenice grazie a 
Benjamin Britten che la sera del 7 giugno 1945 a Londra, verso la fine del 
secondo sanguinoso conflitto mondiale, vide rappresentato in scena il suo 
capolavoro.  
 In questa partitura c'è tutto: l'angoscia, la paura, l'aspirazione 
verso un futuro migliore e di pace, la cattiveria umana che raggiunge livelli 
tali da costringere un uomo sconfitto e provato da essa ad uccidersi. E la 
produzione da noi ascoltata e vista, forse una delle più belle e memorabili 
finora visionate, conquista un pubblico numeroso e competente, composto per la 
maggior parte da inglesi, americani e tedeschi, ma anche da italiani curiosi di 
partecipare ad un'opera così complessa e suggestiva.  Su tutto domina l'esecuzione musicale 
e vocale, un moderno affresco quasi michelangiolesco nella sua variegata 
poliedricità. 
 La regia, a firma di Paul Curran, aderisce con pieno rispetto 
e gestualità scarna ed incisiva che arriva diretta al cuore al discorso 
musicale, supportato dalle nude ed efficaci scene plastiche di Gary McCann 
che cura anche i costumi perfetti per gusto ed aderenza all'azione. Le
luci del 
light designer Fabio Barettin definiscono e sottolineano con bei tagli e 
crude trasparenze il dramma che si svolge in palcoscenico. 
 Peter Grimes è, in pratica, la 
descrizione in poderosa chiave musicale del tragico effetto a cui puo portare la 
bieca cattiveria e maldicenza del genere umano. Il protagonista non è certo uno 
stinco di santo, è un semplice e brutale, a volte violento, pescatore in un 
piccolo paese sul mare dell'Inghilterra orientale, un diverso insomma che deve 
sempre rispondere e difendersi contro accuse e maldicenze mosse contro di lui 
dalla maggior parte degli abitanti del borgo che si coalizzano contro di lui. E' 
sospettato dell'uccisione di due giovanissimi mozzi e per questo verrà 
condannato ad un suicidio indotto. Solo la dolce e sensibile Ellen, maestra del 
paese ed il vecchio Capitano Balstrode lo aiutano e difendono, ma non riescono 
ad evitare il tragico finale. Grande mattatore in scena è il tenore 
londinese Andrew Staples di grande potenza drammatica che piega la sua 
bellissima e baldanzosa voce di grande perizia tecnica e colore pieno ad ogni 
tipo di effetto e colore a seconda del momento fino ad arrivare ad un fisso 
allucinato e biancastro nel finale. Straordinario nel delineare il suo 
personaggio ambiguo e sofferente, raggiunge l'apice nel soliloquio delirante del 
secondo atto-colorando ogni singolo sillaba con grande maestria. L'interprete è 
quasi un attore shakesperiano di grandissima levatura. Emma Bell delinea 
una dolce ed indimenticabile Ellen, grazie ad una voce di soprano piena, 
lussureggiante e ricca di armonici che sa sapientemente modulare a seconda 
dell'emozione richiesta dal compositore. Sono ottimo lo squillo in acuto e bella 
l'interprete anche nell'esprimere solo con la plastica facciale e gli occhi le 
varie emozioni del momento. E' da sottolineare, in tal senso, il suo viso disperato 
al momento della terribile ed ultima andata in mare di Grimes. 
  Voce bronzea e sicura è quella di 
Mark S. Donn un Captain Balstrode di grande forza scenica e vocale. 
 L'Auntie (Zietta) dell'unica italiana 
nelle prime parti Sara Fulgoni è molto incisiva, presente e ben 
delineata, dotata di una voce buona tecnicamente e di bel colore. Le sue nipoti, 
molto appariscenti e molto belle, generosamente scoperte nel quadro della 
taverna per il piacere degli spettatori di sesso maschile, sono Patricia 
Westley e Jessica Cale dotate entrambe di una gradevole voce 
sopranile.  La grandissima Rosalind Plowright,
nel vestire i panni dell'anziana e malevola Mrs. Sedley, affascina con una 
vera interpretazione da grande leonessa della scena, 
rivelando ancora una buona vocalità e grande carisma scenico. 
 Sono buone le prove di Cameron Becker 
(Bob Boles), Sion Goronwy (Swallow), Eamonn Mulhall (Rev. Adams),
Alex Otterburn (Ned Keene) e Laurence Meikle (Hobson). 
Ciascuno di questi artisti ha dato personalità viva ed eccellente musicalità al 
suo personaggio. Tenero e commovente è il giovanissimo 
mimo Pietro Moretti, lo sfortunato mozzo di Grimes. 
 Notevoli e ben eseguiti sono gli 
interventi brevi, ma incisivi di Letizia Pellegrino (Un soprano) Maria 
Elena Fincato (Fischerwoman), Alessandro Vannucci (Lawyer), 
Emanuele Pedrini (Primo pescatore), Nicola Nalesso (Secondo 
pescatore) Massimo Squizzato (terzo e quarto pescatore) ed Eugenio 
Masino (Quinto pescatore). Questi ultimi nomi citati sono 
artisti del Coro del Gran Teatro La Fenice, diretto dal maestro 
Alfonso Caiani, che in questa difficile prova dà il meglio di se stesso, 
confermandosi uno dei complessi corali migliori nel panorama teatrale italiano. 
Disinvolti, con un buon amalgama e suono, ben sostengono l'ardua partitura in 
lingua inglese, donando una decisa e splendida interpretazione. Il comandante di tutte queste 
compagini è il direttore d'orchestra slovacco Juraj Valcuha che aderisce 
al monumentale spartito britteniano con grande stile e sapiente gesto, 
donìminando l'Orchestra del Teatro La Fenice, qui in stato di grazia ed 
eccellente per purezza e forza di suono, ed il palcoscenico con estrema 
sicurezza. E' uno spettacolo meraviglioso, con 
numerose ed entusiastiche chiamate finali al proscenio da parte del folto 
pubblico. E' uno spettacolo da cui esci soddisfatto e commosso in pieno. 
 PETER GRIMESOpera in un prologo e tre atti
 Libretto di Montagu Slater
 Dal poema The Borough di George Crabbe
 Musica di Benjamin Britten
 Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
 
 direttore Juraj Valčuha
 maestro 
del Coro Alfonso Caiani
 regia Paul Curran
 scene e costumi Gary McCann
 light designer Fabio Barettin
 
 Peter Grimes Andrew Staples
 Ellen Orford Emma Bell
 Captain Balstrode Mark S. Doss
 Auntie Sara Fulgoni
 First Niece Patricia Westley
 Second Niece Jessica Cale
 Robert Boles 
Cameron Becker
 Swallow Sion Goronwy
 Mrs. Sedley Rosalind Plowright
 rev. 
Horace Adams Eamon Mulhall
 Ned Keene Alex Otterburn
 Hobson Laurence Meikle
 Boy (John), Grimes' apprentice Pietro Moretti
 Foto : Michele Crosera
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