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» Recensione dell'opera Andrea Chénier di U. Giordano al Teatro Carlo Felice

William Fratti, 15/04/2009

In breve:
05/04/2009 - Andrea Chénier chiude con successo la stagione del Carlo Felice di Genova


ANDREA CHENIER AL TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA

Il successo della recita di Andrea Chénier di domenica 5 aprile conclude degnamente gli appuntamenti con la lirica al Teatro Carlo Felice di Genova, che purtroppo si vede costretto a posticipare Rigoletto e La vedova allegra alla prossima stagione. Una manifestazione pacifica dei lavoratori del teatro fa da contorno all'opera di Umberto Giordano, con cambi di scena a sipario aperto, la comparsa del coro in palcoscenico nel corso del terzo intervallo e quella degli orchestrali al termine dell'opera, durante gli applausi finali.


Scena - Andrea Chénier

La ripresa dell'allestimento di Lamberto Puggelli, con scene di Paolo Bregni, i bei costumi di Luisa Spinatelli, luci di Luciano Novelli e coreografie di Giovanni di Cicco è assolutamente piacevole ed interessante, lineare e filologica, ancora attuale da un punto di vista drammaturgico, nonostante le tre lunghe pause che distolgono l'attenzione dalla vicenda.


Daniel Oren è direttore superbo, sempre abile nel dosare l'intensità musicale dei singoli passaggi, forse un po' troppo chiassoso alla conclusione di secondo atto, ma assolutamente meritevole dell'elogio di uno spettatore proferito all'inizio dell'ultimo quadro.


He Hui-Marcello Giordano - Andrea Chénier Marcello Giordani, nei panni del protagonista, dona al pubblico un personaggio interessante, ma abbastanza discontinuo nella linea di canto, tanto da risultare debole nel registro più grave e a tratti, nelle zone più spinte, con una voce quasi strozzata. Il suo squillo e i suoi acuti sono ampiamente approvati dal pubblico al termine di ogni aria.


He Hui possiede pienamente tutte le caratteristiche richieste per affrontare il personaggio di Maddalena. La sua voce di lirico spinto è tanto forte nei centri, sicura negli acuti e salda nei gravi, quanto delicata e toccante nei pianissimi e nei filati, particolarmente interessanti in “Ora soave, sublime ora d'amore”. L'interpretazione de “La mamma morta” strappa giustamente lunghissimi applausi, come pure il duetto finale “Vicino a te s'acqueta”.


Bruson-Giordani - Andrea Chénier Renato Bruson, che ha da poco compiuto settantacinque anni, si conferma uno dei migliori interpreti della lirica dei nostri tempi, certamente possiede il fraseggio più intenso ed espressivo e una voce è ancora ben compatta nei centri. Il suo Gérard emoziona profondamente il pubblico durante tutto il terzo atto già da “Lacrime e sangue dà la Francia”, fino ad esplodere in un caldissimo consenso al termine di “Nemico della Patria”.


Accanto ai protagonisti si esibiscono con successo Francesca Franci nei panni di una commovente Madelon, Nicoletta Curiel, Mario Bolognesi, Armando Gabba e Carlo Striuli. Completano il cast Anastasia Boldyreva, Filippo Balestra, Alessandro Battiato, Angelo Casertano, Giovanni Guagliardo, Angelo Nardinocchi e Claudio Ottino.

 
 
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