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» Recensione Linda di Chamounix di G.Donizetti Bergamo Musica Festival

William Fratti, 22/09/2009

In breve:
Bergamo, 11/09/2009 - Dopo ottant'anni esatti l'opera in musica torna al Teatro dei Nobili di Bergamo con la messa in scena in forma ridotta di Linda di Chamounix, capolavoro donizettiano troppo poco rappresentato.


L'inaugurazione della quarta edizione del Bergamo Musica Festival Gaetano Donizetti coincide con due importanti avvenimenti: la riapertura del Teatro Sociale e della Casa Natale del compositore dopo importanti interventi di ristrutturazione.

Recensione de Linda di Chamounix la Bergamo Musica Festival Gaetano Donizetti

Il Teatro della Città Alta, che ha subito un restauro sia conservativo sia funzionale ed è considerato un gioiello dell'architettura teatrale italiana, mostra al pubblico una serie di caratteri originali e ripuliti, come le decorazioni, le pitture allegoriche di Alessandro Sanquirico del 1829 e i pavimenti del giro palchi in cotto che ripropongono i materiali e il disegno della posa realizzata nel 1808.

Dopo ottant'anni esatti l'opera in musica torna al Teatro dei Nobili con la messa in scena in forma ridotta di Linda di Chamounix, capolavoro donizettiano troppo poco rappresentato.

La sera della prima, venerdì 11 settembre 2009, il direttore Vito Clemente e l'Orchestra del Bergamo Musica Festival Gaetano Donizetti si cimentano in una toccante esecuzione dell'Inno di Mameli. Tutto il pubblico, commosso, si alza in piedi e si ode qualcuno canticchiarne le parole.

L'allestimento firmato da Roberto Recchia, con scene di Angelo Sala, costumi di Romeo Liccardo e disegno luci di Claudio Schmid, ha lo scopo di evidenziare i caratteri dei personaggi con una accurata analisi, già indicata nel libretto di Gaetano Rossi e ancor più accentuata con la musica di Donizetti.

Recensione de Linda di Chamounix la Bergamo Musica Festival Gaetano DonizettiLa forma semiscenica non disturba, anzi sembra essere un buon metodo di risparmio in questi tempi di crisi per lo spettacolo e i teatri italiani, anche se le signore coriste, ognuna diversamente abbigliata, dal pantalone all'abito lungo con tanto di gioielli, sono un po' fuori luogo.

Linda è Majella Cullagh, che si esibisce in una buona tyrolienne con delle piacevoli variazioni nel da capo. Gli acuti sono ben appoggiati, anche se qualche sovracuto non è riuscito perfettamente pulito, la linea di canto è naturale e i piani sono particolarmente accurati, ma manca di eleganza nel gesto e nel movimento scenico. Di questo ne risente anche il duetto con CarloDa quel dì che t'incontrai” che risulta essere senza anima e privo di trasporto.

Il secondo atto è certamente più congeniale al soprano irlandese, dove la limpidezza del carattere del personaggio è sostituita da un certo grado di drammaticità. Il duetto col MarcheseQuesto vostro appartamento” è molto intenso e la regia contribuisce chiaramente a ridonare spessore alle parole, anche se mitigate da una musica che deve seguire le caratteristiche del personaggio buffo. Il pathos è mantenuto fino al termine dell'atto, nell'incontro con Antonio – che ricorda numerose altre scene padre/figlia per baritono/soprano musicate dai successori di Donizetti – e soprattutto nella scena conclusiva “No, non è ver… mentirono” che rimanda immediatamente alla cabaletta finale di Roberto DevereuxQuel sangue versato”.

Il ruolo di Carlo è sostenuto da Roberto Iuliano, che non eccelle in alcuna parte dell'opera, se non durante la romanza “Se tanto in ira agli uomini” dove cerca di trasmettere una certa finezza nel canto, purtroppo persa durante i duetti con Linda. A tratti il tenore milanese sembra spingere la voce e in questo modo abbandona il gusto belcantista a favore di un'interpretazione più naturalistica.

Recensione de Linda di Chamounix la Bergamo Musica Festival Gaetano DonizettiPierotto è Chiara Chialli, che con il suo bel colore scuro contribuisce ad una buona resa del ruolo en travesti. La ballata “Per sua madre andò una figlia” è commovente e particolarmente intensa è la scena nel finale secondo, durante il racconto delle nozze del Visconte di Sirval.

Giuseppe Altomare dona il giusto spessore al personaggio paterno di Antonio. Nella romanza “Ambo nati in questa valle” dimostra di possedere un bel fraseggio e già si è detto della tensione emotiva generata al termine di secondo atto. Anche la scena con il Prefetto, interpretato da Simone Del Savio, è alquanto toccante, dove gli artisti si esibiscono in un duetto che, dal punto di vista musicale, nulla ha da invidiare ad altri celebri brani per basso e baritono.

Il ruolo buffo del Marchese è accuratamente sostenuto da Maurizio Leoni, che con la sua voce di baritono brillante, particolarmente adatta al genere, sa divertire il pubblico con una certa espressività nel canto. La sortita “Ah! Già in collera non sono” è correttamente eseguita, mentre si nota maggiore smalto nell'aria di terzo atto “Ella è un giglio di puro candore”.

Completano il cast Alessandra Fratelli e Livio Scarpellini nei panni di Maddalena e dell'Intendente del feudo.

Molto interessante, in base all'edizione critica di Gabriele Dotto e di certe considerazioni in merito ad alcune esecuzioni storiche dell'opera, è stato l'utilizzo in organico della concertina inglese per mano di Gianfranco Grisi, il cui suono ha una peculiare caratteristica “da strada” che volutamente è stata immediatamente colta come componente attiva della vicenda.

Recensione de Linda di Chamounix la Bergamo Musica Festival Gaetano Donizetti
 
 
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