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Recensione dell'opera lirica Tosca di Giacomo Puccini in scena al Teatro Regio di Parma

William Fratti, 19/06/2012

In breve:
Parma, 7 giugno 2012 - Al Teatro Regio va in scena la Tosca di Giacomo Puccini.


L'annuale appuntamento benefico organizzato dal Comitato Parma col Cuore torna sul palcoscenico del Teatro Regio con Tosca. La sala è gremita e pochissimi sono i posti vuoti. La serata è aperta e presentata da Mara Pedrabissi e Monica Bestini, che ricordano l'addio a Tosca di Raina Kabaivanska avvenuto nel 2002, ma dimenticano in maniera troppo evidente un doveroso saluto al compianto Salvatore Licita, protagonista all'ultima rappresentazione dell'opera pucciniana avvenuta a Parma nel 2009.

Massimiliano Castellani apre la recita con una buona interpretazione di Cesare Angelotti. Lo segue il Sagrestano di Riccardo Certi, più abile nella resa del personaggio che in quella vocale.

Lorenzo Decaro è Mario Cavaradossi, in sostituzione del precedentemente annunciato Aquiles Machado. Come già detto in precedenti occasioni, l'artista noiano sa fare correttamente il suo mestiere, ma non gode di vocalità particolarmente squillante. La voce è tanta e di bel timbro, ma sembra mancare leggermente del canto sul labbro tipico del tenore all'italiana. "Recondita armonia" passa molto inosservata, ma il miglioramento è evidente già dal duetto successivo.

Tosca è Daria Masiero, purtroppo un po' impacciata a causa della necessaria presenza dello spartito. La sua è una vocalità tipica da eroina pucciniana e lo dimostra anche nei passaggi più drammatici, in cui non forza, ma riesce sempre con naturalezza, anche grazie ad una morbida linea di canto. Il lungo duetto di secondo atto è la pagina più bella di tutta la serata e il successivo "Vissi d'arte" è reso egregiamente.

Carlo Colombara è la vera star della rappresentazione e si prodiga in un canto da manuale. L'impiego di un fraseggio altamente espressivo, l'uso di colori opportunamente efficaci, uniti ad un'omogenea linea di canto e ad un'ottima tecnica sui fiati e sulla proiezione, fanno del basso bolognese un'artista di sicuro riferimento. Nonostante il ruolo di Scarpia sia baritonale, Carlo Colombara lo sa affrontare con intelligenza, oltre che con la doverosa impostazione, nascondendo in un parlato davvero adeguato quei brevissimi e comunque rarissimi passaggi che altrimenti potrebbero danneggiare il risultato complessivo. Nonostante la presenza dello spartito, anche la resa del personaggio è davvero ottima.

Concludono il cast i bravi Eugenio Masino e Alessandro Bianchini nei panni di Spoletta e Sciarrone.

Buona la prova di Walter Attanasi sul podio dell'Orchestra I Musici di Parma. Bene il Coro Lirico Terre Verdine diretto da Corrado Casati e il Coro Voci Bianche Ars Canto guidato da Gabriella Corsaro.

 
 
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