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Malattie generali e loro influenze sulla voce professionale e cantata - Parte Seconda

In breve:
Questo è il secondo articolo del dossier prodotto dalla Dott.ssa Maria Elena Berioli in esclusiva solo per i lettori di Liricamente relativo alle malattie generali e le loro influenze sulla voce cantata.
Leggi la prima parte del Dossier

Malattie Organiche: Malattia del tratto gastro-enterico

Le condizioni di vita di un cantante sia nell'aspetto alimentare (qualità dei pasti e in orari anomali) sia nell'aspetto lavorativo (esercizi a stomaco vuoto, alti livelli di pressione intraddominale per sostegno respiratorio) sia nell'aspetto emotivo (occasioni frequenti di stress) alterano sovente le funzioni digestive tanto da poter considerare malattie professionali le conseguenti

gastrite, ulcera gastrica o duodenale, reflusso esofageo.


Ernia iataleDi quest'ultimo l'inizio può essere subdolo con sintomatologia sfumata (raschio, senso di corpo estraneo, bruciore faringeo lieve). Le lesioni organiche tuttavia sono apprezzabili sin dall'inizio come infiammazioni ipofaringee, delle aritenoidi o del terzo posteriore delle corde vocali.
La reazione congestizia ostacola soprattutto l'adduzione cordale, la disodia conseguente si esprime come riduzione del range vocale, riduzione della fondamentale, velatura di voce per insufficienza glottica.

Nel sospetto di una origine extralaringea di lesione, l'ipotesi del rigurgito acido va sempre posta. Dall'altra parte la “moda” attuale di tale diagnosi ne fa troppo facilmente un capro espiatorio di patogenesi non ben comprese. Si richiama l'attenzione quindi ad una circostanziata diagnostica differenziale che deve avere dei riscontri obiettivi specifici o remissione dei sintomi, in tempi non troppo lunghi, dopo terapia, altrimenti è opportuno riconsiderare la diagnosi.

Alterazione endocrina

La laringe è organo bersaglio di interreazioni endocrine da parte di tutte le ghiandole a secrezione interna (ipofisi, pancreas, tiroide, paratiroide, corticosurrene, testicolo, ovaio).

Più specificamente il tessuto bersaglio è il connettivo sottoepiteliale delle CCVV dove la ricchezza di vasi permette reazioni circolatorie significative e la presenza di ampi spazi strutturali facilita raccolte di trasudati ed essudati. Infatti l'aspetto tipico della disfunzione endocrina consiste nella alterazione delle corde vocali che si presenta come edema generalizzato.

La disodia si esprime in una forma ingravescente dovuta a insufficienza glottica e ad aumento della massa cordale.

Nell'ambito femminile le disendrocrinie più frequenti riguardano la funzione ovarica (spesso associato a ovaie micropolicistiche). Di sovente riscontro è l'inibizione pre-mestruale delle corde vocali conseguente alla caduta estro-progestinica che favorisce la permeabilità capillare e la idrofilia dei mucopolissaccaridi connettivali.

L'attività vocale affaticante, in questi periodi e nei soggetti predisposti, può favorire l'insorgere di edemi recidivanti. La diagnostica scaturisce dalla esperienza clinica e dall'attenta raccolta anamnestica, nonostante la possibile negatività delle analisi di laboratorio.

Alterazione metabolica

I dismetabolismi sono di competenza essenzialmente internistica. Nell'ambito di tale problematica tuttavia, riveste interesse per la sua attualità la valutazione del peso corporeo e il suo mantenimento.
Ormai è sfatato il binomio concettuale di fisico robusto – migliore vocalità, anzi le richieste teatrali sono di una immagine cinematografica e le esigenze estetiche da videoregistrazione tendono a favorire, all'opposto, la scelta di magrezza, specie nella popolazione giovanile.

Nel caso del sovrappeso esiste il rischio di numerose complicanze organiche (dislipidemia, ipertensione, artropatia da sovraccarico articolare e deficit respiratorio) che si ripercuote in tempi lunghi e soprattutto sulla attività attorale. Dell'altro aspetto si sottolinea l'insufficiente riserva energetica che può evolvere nella disfunzione vocale ipocinetica e può sviluppare una fragilità delle difese immunitarie o scarsa ossigenazione per anemia.

Come un atleta il cantante deve mantenere uno stato ottimale di salute fisica e di riserva energetica, quindi nell'ambito del peso corporeo lo stato ottimale può essere valutato, come per l'atleta, in un IMC (Indice di Massa Corporea: peso espresso in Kg, diviso per il quadrato dell'altezza espresso in metri) con valori compresi fra 18,5 e 29,9. Un aumento di peso superiore al 15% richiede un'attenzione alimentare, un aumento del 20% è indice di trattamento. Parimenti un indice IMC inferiore al valore minimo necessita di una valutazione clinica più approfondita. Tali valori sono ovviamente orientativi, passibili di personalizzazione, secondo l'attività vocale e sociale del cantante.

Sindrome ansiosa

Il carico della tensione emotiva e di stress è particolarmente elevato nel professionista, quale conseguenza di una attività caratterizzata da spostamenti continui, fortissima competitività, performance obbligate in stato di disagio fisico etc. e tutto ciò può favorire l'insorgere di una sindrome ansiosa.

Le espressioni somatiche, mediate dal sistema nervoso autonomo, sono costituite solitamente da ipersecrezione gastrica, alterazioni secretive della mucosa respiratoria (eccesso o difetto) insonnia, tachicardia. Nell'ambito vocale la manifestazione è di ipertono laringeo, extralaringeo e alterazione posturale. La disfunzione può evolvere in lesione organica, oppure in una ipocinesia da esaurimento energetico muscolare. Da valutare anche un indesiderato effetto farmacologico (tranquillanti, sedativi, antidepressivi, eccitanti) che interferisce sul controllo motorio.

Farmaci

Farmaci Numerosi farmaci possono condizionare la produzione vocalica agendo direttamente sulle mucose, indirettamente sui sistemi muscolari. Possono essere farmaci di pertinenza ORL, anche ad applicazione locale (aerosoli, broncodilatatori, mucolitici, cortisonici, antistaminici) oppure farmaci per terapie sistemiche (ipotensivi, antidepressivi o stimolanti il SNC, ormoni, anoressizzanti, etc.).
L'effetto iatrogeno è solitamente conseguente all'azione secondaria insita nel farmaco ma necessita per esplicarsi di un abuso nel tempo (somministrazione oltre la prescrizione medica) oppure di inadeguatezza per assunzione estemporanea (suggerimento di colleghi).

Sotto questo profilo non sono immuni da effetto iatrogeno neppure le terapie omeopatiche. Le fito-terapie possono presentare inadeguatezze o rischi dipendenti dal tempo di decadimento del prodotto o della approssimazione del dosaggio. Per queste ragioni è buona norma riferire al medico specialista la qualità di tutte le terapie effettuate o in atto.

Le conseguenze vocali sono riferibili soprattutto ad alterazioni funzionali muscolari oppure delle mucose laringee o dalle vie respiratorie di tipo distrofico o viceversa edematoso, secondo l'azione secondaria del farmaco.

Postura

È ormai acquisizione comune, l'importanza della postura corporea, mantenuta attraverso una equilibrata contrapposizione di gruppi muscolari (muscoli flessori – muscoli estensori). Il fine fisiologico è quello di permettere una massima espressione funzionale al minor costo energetico. Un cambio di tono di gruppi muscolari posturali, si riflette in una variante tonica di altri distretti. È quindi comprensibile come la produzione vocale, conseguente al lavoro di distretti muscolari complessi (muscoli respiratori, laringei ed extralaringei, muscoli di supporto addominale) può subire differenti variazioni, in rapporto a variazioni della tonicità dei muscoli posturali.

PosturaSi può stabilire così una continua interdipendenza in cui al lavoro muscolare laringeo consegue una caduta di tensione per affaticamento, cui fa seguito un aumento compensatorio di tensione e di reclutamento successivo di altri distretti muscolari (muscoli extralaringei, muscoli del collo, muscoli delle spalle) con aggravamento finale della postura. Il circolo vizioso riprende in una reciproca influenza per cui talvolta è difficile dirimere il difetto iniziale. La disodia ha i caratteri dell'ipertonicità o viceversa dell'ipotono secondo lo stadio di evoluzione.

Elementi caratteristici sono l'evidente disassetto posturale e la dolorabilità del collo, delle spalle, della schiena o interno della gola conseguenti all'accumulo di sostanze algogene nel tessuto muscolare. Un disassetto in un distretto corporeo (esempio: capo, collo, spalle) è solitamente connesso ad una alterazione posturale generale che è venuta sviluppandosi in tempi non brevi. Tuttavia si richiama l'attenzione circa il disassetto del collo quale momento primo di una possibile disodia, conseguente a traumatismo cervicale (la causa più frequente è l'incidente stradale con «colpo di frusta»).

Concludendo la maggior frequenza di disodia, contrariamente a quanto si crede, ha origine da disturbi organici generali ignorati o non sufficientemente considerati.
Solo l'individuazione dell'origine primitiva può indirizzare alla terapia causale (cioè risolutiva) e non solo ad una terapia sintomatica (es.: cortisone) che destina il disturbo alla ripetitività.


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